Mentre dopo le querelle e i dibattiti dell’estate sull’ipotesi di un aumento della tasse di soggiorno, nei giorni scorsi si è tenuto un primo incontro tra la Ministra del Turismo Daniela Santanché e le associazioni di categoria degli albergatori per provare a delineare quale potrebbe essere il futuro dell’imposta – si parla dell’ipotesi di una modifica telematica della riscossione che smarchi gli albergatori dall’obbligo di incassarla per conto dei Comuni – a Milano si discute dei possibili aumenti.
Più turismo alto spendente, tassa di soggiorno più alta
Sulla questione è intervenuto il sindaco della città, Giuseppe Sala, che parlando di turismo in una diretta su Instagram non ha escluso una rimodulazione dell’imposta verso l’alto, ma solo per gli hotel di fascia alta, i 4 e 5 stelle. Uno scenario che potrebbe legarsi a quello che è il “momento d’oro” che sta vivendo il turismo milanese, che continua a macinare numeri da record, soprattutto nella fascia alto-spendente (solo nel mese di luglio sono stati 900mila gli arrivi in città, il dato migliore di sempre per Milano).
“Se una persona può permettersi di pagare, per esempio, 600 euro una camera, la tassa di soggiorno deve essere di 5 o di 10 euro?”, si è chiesto il sindaco sottolineando la diversità attualmente esistente tra Milano e Roma, dove il tetto della tassa è più alto. Ogni decisione, tuttavia – ha specificato – dovrà essere inquadrata nel sistema normativo nazionale. Staremo a vedere cosa succederà.
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