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Tassa di soggiorno, il boom di Roma e Firenze e le ipotesi di modifica

Bocciata dagli albergatori l'ipotesi di riforma della tassa di soggiorno, della quale si tornerà a discutere nelle prossime settimane. Nel 2023 gettito superiore ai 700 milioni euro, boom per Roma e Firenze

Bocciata dagli albergatori l'ipotesi di riforma della tassa di soggiorno, della quale si tornerà a discutere

Di Job in Tourism, 2 Settembre 2024

Ha fatto molto discutere, nel mese di agosto, la bozza di riforma della tassa di soggiorno alla quale sta lavorando il Governo. Un’ipotesi di modifica che prevederebbe sia la possibilità di applicazione del tributo per tutti i Comuni che di impiego del gettito non solamente per interventi legati al turismo, oltre che un innalzamento degli importi calcolato per costo a camera – fino a 5 euro nel caso di costo del pernottamento inferiore a 100 euro, fino a 10 euro per una stanza tra i 100 e i 400 euro, fino a 15 euro per una sistemazione tra i 400 e i 750 euro, con un tetto massimo a 25 euro al giorno negli alberghi extralusso (oltre 750 euro a notte).

Alle eventuali modifiche in questa direzione si sono subito detti contrari sia gli albergatori che gli enti locali, anche se è arrivata la rassicurazione del Ministero del Turismo che ha confermato che nelle prossime settimane verrà ripreso il confronto con tutti le parti in causa per arrivare a una modifica della tassa condivisa.

Il gettito del 2023

Nel frattempo, sono stati diffusi i dati sul gettito dell’imposta nel 2023, elaborati dal Centro Studi Enti Locali, calcolato in 774.896.335 euro per i 1268 Comuni che l’hanno applicata (circa 1 su 5 di quelli che potrebbero farlo secondo quanto previsto dall’attuale legge).

L’Italia centrale è l’area dove la riscossione in termini assoluti è più alta (291.829.663 euro) seguita da Italia Nord-Orientale (211.120.077 euro) e Nord Ovest (135.837.698 euro), mentre l’imposta genera meno gettito nel Sud e nelle isole, rispettivamente 81.355.484 euro e 54.753.413 euro.

Le riscossioni più alte si confermano quelle delle grandi città d’arte, con Roma ancora in cima alla classifica, seguita da Firenze e Milano. Questo se si guarda al gettito in valori assoluti, ma se viene messo in relazione al numero di abitanti il podio spetta a Corvara di Badia, in Alto Adige, con un gettito di 1.448 euro per ogni abitante contro la media nazionale di appena 26. Proprio il Trentino Alto Adige si conferma la Regione con il maggior numero di Comuni a gettito elevato per numero di abitanti, con località come Selva di Val Gardena, Avelengo, Tirolo, Sesto, Scena e Badia.

Stime grosso modo allineate a quelle diffuse anche dalla Fondazione Ifel-Anci che, a proposito delle grandi città d’arte, evidenziano il boom di Roma, prima in classifica con un incremento del gettito di quasi il 40% rispetto al 2022, e di Firenze, dove le entrate legate all’imposta di soggiorno sarebbero aumentate in un anno addirittura del 64,3%, con introiti per quasi 70 milioni (aumenti legati sia al forte incremento dei flussi turistici nelle due città sia all’aumento del valore della tassa deciso dalle relative amministrazioni comunali).

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