Continua a mancare personale negli alberghi e nei ristoranti italiani. E i numeri, a guardarli da un’osservatorio allargato, sono significativi perché vedono ampliarsi la forbice tra la richiesta di professionisti e il numero crescente delle posizione che restano vacanti, entrambi paradossalmente in aumento.
Secondo i primi insight sul rapporto tra domanda e offerta di lavoro nel settore relativi al 2023 diffusi da Horecapiù – la divisione specialistica di Lavoropiù che il prossimo febbraio sarà presente a entrambe le edizioni di Milano e Napoli della nostra job fair TFP Summit – a novembre ancora si osservava come circa il 50% delle posizioni aperte nel settore rimanga inevaso, nonostante un incremento del 35% nella richiesta di professionisti rispetto all’anno precedente. Una situazione che si inserisce in un contesto – dati Assolavoro Datalab – che ha recentemente indicato una previsione di circa 35mila opportunità di lavoro disponibili presso Agenzie per il Lavoro nel solo bimestre di novembre-dicembre 2023.
Le figure che mancano
La carenza di personale riguarda in modo particolare figure professionali specializzate quali Addetti mensa, Baristi, Receptionist, Cuochi e Chef. Ll’osservatorio di Lavoropiù mette in luce la difficoltà nel trovare Receptionist (60% di posizioni aperte ancora inevase), Addetti mensa (33%) e Cuochi/Chef (80%).
Lo skills gap
“La causa principale di questo mismatch – analizza Samanta Rossi, National Matching Manager di Lavoropiù – è da ricercare principalmente nello ‘skills gap‘. Oltre alle abilità tecniche specifiche del settore, come la conoscenza dei servizi e dell’abbinamento piatto-vino per i camerieri o la preparazione di bevande per i baristi, sono richieste competenze trasversali. Per favorire il match tra domanda e offerta è fondamentale che le imprese concentrino i propri investimenti sulle competenze puntando su soluzioni HR innovative che rispondano alle reali necessità di chi cerca lavoro. Se ai candidati è richiesta soprattutto flessibilità, motivazione, conoscenza delle lingue, capacità di empatizzare con il pubblico, dall’altra parte è importante che le imprese lavorino sulla propria capacità di attrarre i talenti attraverso la formazione, il welfare e il supporto alla mobilità territoriale. La proposta economica spesso non allineata al costo della vita e la mancanza di opportunità di carriera sono tra le principali ragioni di questo disallineamento”.
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