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Cena tra le stelle con celebri chef

Di Giorgio Bini, 29 Settembre 2006

«L’augurio è di potere far rivivere, al più presto, ogni giorno, questa kermesse culinaria inaugurando un piccolo ristorante, aperto al pubblico esterno, che proponga l’alta cucina gastronomica, soprattutto del territorio romagnolo», ha detto Gabriele Galieni, direttore del Grand hotel Rimini, al termine della grande kermesse culinaria «Tra le stelle», svoltasi recentemente presso il ristorante alla spiaggia dell’albergo.
Le serate sono state introdotte e illustrate da Pier Antonio Bonvicini, giornalista e critico gastronomico, con un vero e proprio talk show a tema che ha coinvolto chef e pubblico. Alle cene ha fatto da cornice il suggestivo e romantico ambiente del ristorante alla spiaggia del Grand hotel Rimini, con una scenografica mise en place a lume di candela sui tavoli allestiti per l’occasione.
Un evento di grande successo, grazie anche al contributo di alcune star della ristorazione, giovani chef di fama internazionale che hanno affiancato Claudio Di Bernardo, chef del Grand hotel, dando vita a straordinarie performance di haute cuisine. Grazia Ravagnan, Rodolfo Checchia, Marco Bistarelli e Ettore Bocchia sono i nomi dei protagonisti delle serate conviviali, che si sono alternati proponendo specialità ispirate sia alle tradizioni delle loro regioni d’origine (Marche, Toscana, Lombardia, Abruzzo ed Emilia Romagna), sia a nuove metodologie ed esperienze. Il livello raggiunto nell’uso di sapori, colori e materie prime di qualità per i piatti elaborati dalla brigata di cucina dell’hotel ha toccato vertici artistici. Il tocco prezioso è stato dato, a ogni preparazione, dal talento del padrone di casa, Claudio Di Bernardo, versatile e disponibile al confronto con le creazioni dei colleghi, che si sono mossi fra territorio e tradizione fino alle innovazioni più avanzate come la cucina molecolare.
Naturalmente, a questi menù di alto livello non si poteva non abbinare un’ampia carta dei vini, selezionati da Gianluca Fusetto, sommelier e restaurant manager del Grand hotel Rimini, che ha voluto far testare agli ospiti etichette di prestigio come il Verdicchio dei Castelli di Jesi Pondium 2003, il Sagrantino di Montefalco, il Colepiano 2003, il Colli Pesaresi Roncaglia 2005. In più, l’omaggio di una flûte di champagne per dare il benvenuto agli ospiti, molti dei quali stranieri.

Ecco chef e menù

Grazia Ravagnan, chef patron del ristorante «Da Alceo» (Pesaro), 1 Stella Michelin. È considerata tra i migliori interpreti della cucina di mare in Italia: la sua cucina, infatti, è un inno al pesce di cui trasmette il profumo, i colori, i sapori. Ogni preparazione è messa a punto con bravura e grande conoscenza delle cotture e delle materie prime. Nel suo menu: filetto di rombo chiodato di Ancona in guazzetto di calamaretti; crema di patate con gallinella di mare in padella all’olio d’oliva.

Rodolfo Checchia, executive chef del ristorante «Guelfi e Ghibellini» del Relais Santa Croce di Firenze, considerato l’ambasciatore della cucina italiana in Russia. Abruzzese di nascita e di formazione, propone una cucina italiana e regionale toscana con materie prime qualitativamente alte, esaltate da sapienti lavorazioni. Nel suo menù: quenelle di panzanella alla toscana con medaglione di aragosta; gamberi e lamelle di tartufo; millefoglie di ombrina alla mediterranea in companatico di pane al nero con salsa di scampi allo zafferano.

Marco Bistarelli, chef patron del ristorante «Il Postale» (Città di Castello), 1 stella Michelin. «I piatti nascono da una continua ricerca, da un insieme di gusto, forme e colori secondo la mia interpretazione. I menù sono da me creati con una logica, per cercare di trasmettere le mie emozioni», racconta Bistarelli, attuale presidente per l’Italia dei Jeunes restaurateurs d’Europe. Nel suo menù: passata di fagiolini di Spello con mignon di coniglio al rosmarino; bavarese alla lavanda con salsa di pompelmo, salsa fragola, menta e mango.

Ettore Bocchia, executive chef del Grand hotel Villa Serbelloni di Bellagio, 1 stella Michelin, nonché consulente per la ristorazione di Costa crociere. Personaggio eclettico che unisce l’amore per la cucina tradizionale e l’attenzione per la qualità degli ingredienti al desiderio di conoscenza e di sperimentazione. A lui il merito di aver creato il primo menù italiano di cucina molecolare, avvalendosi della collaborazione del fisico Davide Cassi. Nel suo menù: tartare di Fassone al pepe rosa con cagliata d’uovo e cialde di amidi ai peperoni; rombo assoluto fritto nello zucchero; gelato al caffè raffreddato con azoto liquido.

Claudio Di Bernardo, executive chef del Grand hotel Rimini. I suoi piatti sono un elogio alla cucina mediterranea, semplice e versatile, che usa i prodotti del territorio, esalta i sapori degli alimenti e ne rivela la genuinità. «Le mie creazioni rappresentano la leggerezza in tavola senza dover scendere a compromessi con il gusto e i sapori».

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