Ancora alla data in cui sto scrivendo, 7 ottobre, visitando il sito ufficiale della Fiera di Genova, www.fiera.ge.it, nel calendario delle fiere si trova il Tecnhotel, dal 6 al 9 novembre. L’ambiziosa descrizione della manifestazione è la seguente: «Un grande veicolo di comunicazione. Il nuovo progetto di manifestazione si pone l’obiettivo ambizioso di far ruotare intorno a Tecnhotel, per quattro giorni, tutta la città di Genova aumentando in tal modo le opportunità di comunicazione. L’idea è quella di organizzare alcuni “eventi fuorisalone”, sponsorizzati da alcune realtà leader nelle varie merceologie dell’industia dell’ospitalità, in modo da immergere gli operatori del settore per tutti i giorni della manifestazione nel mondo dell’ospitalità, dando voce alle aziende e offrendo loro una visibilità un po’ diversa da quella fornita dalla comunicazione abituale.
Povera città di Genova se dovesse fare affidamento unicamente su questa manifestazione; difatti, verso fine settembre, un breve comunicato informava che il Tecnhotel era stato sospeso. Così, semplicemente, la manifestazione che in Italia aveva segnato la strada nella presentazione del mondo dei servizi e attrezzature per alberghi, non aveva più luogo, cogliendo tutti in contropiede. Persino l’Associazione direttori d’albergo, che tradizionalmente celebrava la sua giornata all’interno della manifestazione, ha dovuto improvvisare una proposta alternativa. Ma è lecito comportarsi in questo modo e annullare un importante evento (che peraltro, ricordiamolo, è ancora pubblicizzato all’interno del loro sito ufficiale) creando grave disagio agli operatori e ai visitatori?
Si vede che questo è il momento delle manifestazioni in crisi: una comunicazione dell’Expocts, organizzazione che cura alcuni dei maggiori eventi fieristici nazionali, entrando in polemica feroce con Roberto Gentile, project leader delle scorse edizioni, informa che è sospesa Bit for Job, tenutasicongiuntamente alla Bit nelle ultime due edizioni.
Una riflessione viene spontanea. La necessità di fare cassetto, immediatamente, sembra diventata la dominante nelle attività e ciò toglie progettualità e respiro alle iniziative. Ormai assistiamo continuamente a sollecitazioni di ogni tipo, che spesso non vanno in porto o scompaiono. L’utente fa un po’ da cavia; se funziona, bene, se no… si arrangi. Io credo però che le persone siano attente e avvedute, molto più di quanto spesso si ritenga, e che le iniziative che hanno successo siano lo specchio dell’approccio e dell’impegno che si è prestato alla loro realizzazione.
The surprises of fairs
Still at the date when I am writing, the 7th of October, visiting the official website of the Genoa Fair – www.fiera.ge.it – in the fair calendar you can find Tecnhotel, from 6th to 9th November. The ambitious description of the event reads as follows: “A great communication vehicle. The new event project has the ambitious objective to have the whole city of Genoa revolve around Tecnhotel for four days, thus increasing communication opportunities. The idea is to organise a number of satellite events outside the fair premises, sponsored by leading companies in several sectors of the hospitality business, so as to generate a full immersion of industry operators in the hotel world for the entire duration of the event, giving voice to businesses and offering them a visibility unlike the one normally achieved by communication”.
Poor city of Genoa, if it were to rely on this event alone! Towards the end of September, in fact, a short announcement informed that Tecnhotel had been suspended. Quite simply, the event that had opened the way in Italy to the presentation of hotel services and equipment was no longer going to be held, catching everybody unawares. Even the Hotel Managers’ Association, which traditionally used to celebrate its day as part of the event, had to improvise an alternative proposal. Is it permissible to behave in such a way, cancelling an important event ( which on the other hand – mind you – is still publicised in their official website) causing great inconvenience to exhibitors and visitors?
Apparently, this is a period of “events in crisis”: a communication from Expoct, the organiser of several major national fairs, entering in a harsh polemic with Roberto Gentile, project-leader of the previous editions, had informed that Bit for Job, the event that had been held jointly with Bit in the last two editions, will be suspended.
A thought comes to mind: the need for immediate takings seems to have become a dominant preoccupation, eroding the creativity and vision of business fair initiatives. We are constantly presented with proposals of all sorts, which often do not concretise, or disappear. The user acts as a guinea pig: if it works, fine – if it fails, your problem. But I believe that people are wiser and more aware than is often thought, and the success of initiatives reflects the approach and the amount of effort that has been put into their realisation.
Translatio of the Italian
editorial by Paola Praloran
Comments are closed