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Cena in collina con amici

Di Claudio Buttura, 7 Luglio 2006

Coniugare qualità e allegria, momenti di svago e oculate scelte manageriali. Da tali premesse ha preso avvio la serata che la presidenza Ada Lombardia ha predisposto il 16 giugno scorso presso l’antica, signorile Tenuta La Bollina, per secoli residenza estiva dei marchesi Figari di Genova, a Serravalle Scrivia (Al), località Monterotondo, nella rigogliosa campagna solcata dal torrente Scrivia: terra di selve gradite al dio Pan e di pregiati vigneti, dove l’opera dell’uomo diviene patrimonio ambientale. Terra dove i pensieri di chi sosta si fanno lussureggianti, e inseguendo i contorni di colline che tracciano i confini del cielo, suggeriscono la percezione del mare.
Un mare ancor più vicino nel momento in cui la bella “Lanterna” dal cuore di burro, versione gourmet del simbolo per eccellenza del capoluogo ligure, fa la sua apparizione tra i commensali, metaforicamente accendendo di luce nuova il cammino comune dei numerosi intervenuti, giunti da Liguria, Piemonte, Lombardia.
Significativo quest’ultimo punto, che permette al cronista di sottolineare come, in definitiva, quell’incontro in collina non vada visto in un’ottica meramente goliardica o conviviale, ma segni una tappa ulteriore lungo la via d’un’intesa crescente tra importanti operatori del settore alberghiero e turistico italiano.
Positivo il fatto che tra amici di vecchia data, in alcuni casi ritrovatisi dopo anni di lontananza, vi siano anche volti nuovi o nuovissimi: persone d’estrazione diversa, provenienti da differenti esperienze, tutti però interessati in pari misura a dare maggiore visibilità, sviluppo e prestigio all’intero comparto nel quale il lavoro si svolge, con l’obiettivo lungimirante di fornire adeguato servizio alla clientela e, in senso lato, al proprio Paese.
Necessità molto sentita, come mi è parso d’intuire dalle parole pronunciate durante la cena dal presidente nazionale Piero Alzetta, che ha indirizzato ai soci un invito pressante affinché, numerosi, si rendano disponibili a sottoscrivere una petizione che consenta alla voce di uno dei settori trainanti della nostra economia di risuonare, finalmente, incisiva nei corridoi di Palazzo (petizione che pubblichiamo in questo numero a p. 5, NdR).
Mentre il sole tramonta, tra suadenti note evergreen nella sala, pregiate note rosé nei bicchieri, tra danze e discorsi, il giovane Chef e il Maître ricevono meritati applausi “al gusto di senape antica”.
Fuori, la luna occhieggia il lucido green a 18 buche ritagliato sulle colline prospicienti la sontuosa dimora.

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