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Si valorizza il Sahara e s’investe nelle Seychelles

Di Job in Tourism, 23 Giugno 2006

Universal Resorts sbarca nelle Seychelles
Labriz Silhouette, hotel 5 stelle di 105 camere da 88 a 185 metri quadrati, affiliato a Small luxury hotels, è la prima proprietà della compagnia maldiviana Universal resorts nelle Seychelles. Il lussuoso resort, che ha comportato un investimento pari a 23 milioni di dollari, sarà pienamente operativo a settembre di quest’anno. Oltre al resort, Universal resorts ha curato la difesa e lo sviluppo delle realtà locali, promuovendo la costruzione di una nuova scuola con appartamenti per sei insegnanti, dieci case moderne per gli abitanti, un centro medico e un day hospital, diretto da medici tedeschi ed equipaggiato con attrezzature d’avanguardia. Labriz Silhouette Seychelles si può raggiungere con 45 minuti di battello e 15 minuti di elicottero dalla capitale delle Seychelles, Mahé.

Turismo sahariano: strategie di sviluppo sostenibile
Ai primi di giugno si è tenuta a Tipasa, Algeria, la seconda Giornata di studi sul turismo che aveva per tema «Turismo e lavori pubblici: complementarità e strategie per uno sviluppo durevole». Fra i temi affrontati, «Presentare il turismo sahariano come un atout importante del turismo algerino», «Conciliare sviluppo e protezione delle risorse in una logica di durata», «Adattare l’offerta turistica sahariana alla domanda nazionale e internazionale», «L’intersettorialità al servizio di uno sviluppo integrato e meglio gestito», «La riabilitazione degli ksour, fattori di promozione del turismo», «La riabilitazione delle strutture alberghiere e il loro impatto sul turismo sahariano». L’interesse nei confronti del Sahara algerino è aumentato nel 2005 di oltre il 100%, con 20 mila visitatori. Sulla base di questo dato, il ministro del turismo sollecita un’importante promozione dell’area per sostenere lo sviluppo economico e sociale della popolazione, che versa tuttora in grandi difficoltà.

Jones Lang LaSalle: la proprietà si separa dalla gestione
Secondo un rapporto pubblicato da Jones Lang LaSalle, solo due anni fa la maggioranza del settore alberghiero apparteneva a società, proprietarie dei beni immobili o incaricate della gestione operativa. Oggi, invece, la maggior parte degli operatori alberghieri internazionali separa la gestione dalla proprietà, vendendo il patrimonio immobiliare e assicurandosi sia affitti a lungo termine sia contratti di management, al fine di proteggere il proprio marchio e fornire un flusso di entrate continuo e sicuro attraverso le commissioni di gestione. Gli operatori alberghieri, che in tutto il mondo stanno liberando capitali, potrebbero giungere alla conclusione che il regime di proprietà è più oneroso di quanto non pensassero. Il nuovo tipo di proprietari ha ridotto il tradizionale periodo di investimento dal lungo termine a due-quattro anni, e alcuni investitori cercano di disinvestire i propri capitali in soli 18 mesi. Per avere il ritorno desiderato in così breve periodo, i proprietari sono stati obbligati ad adottare strategie di gestione ad alto impatto, che non sempre si conciliano con la necessità dell’operatore di fidelizzare i clienti e, dunque, con una prospettiva basata sul lungo periodo. Questo potrebbe essere causa immediata di una drastica riorganizzazione del settore, alla quale sopravvivrebbero solo i marchi più forti.

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