Carlo G. Valli
Gli antichi sapori dei mangiari di strada.
Storie di cibi e di ambulanti, di voci e di parole al tempo della cultura della fame
Cierre edizioni
Sommacampagna, Verona
12,50
Cento anni fa la vita popolare, economica e sociale si svolgeva principalmente in piazza e per la strada. E anche la cucina trovava nella strada il proprio spazio e la propria ragione d’essere.
Si tratta di una tradizione che sembrava scomparsa e che l’autore, da anni ricercatore di tradizioni popolari e storia degli alimenti con all’attivo una ventina di volumi, qui rievoca con una sorta di nostalgia della memoria. Va detto però che, imprevedibilmente, il “mangiare di strada” sembra oggi ripresentarsi addirittura come una moda made in Usa, il cosiddetto street dining. D’altro canto già da anni anche in Italia sono apparsi chioschi notturni che forniscono cibi e vivande in vari quartieri cittadini, dove bar e caffè chiudono alle 20.
In questo libro, ideale continuazione di un altro testo sempre scritto da Valli intitolato C’erano una volta i vecchi mestieri, l’autore fa rivivere con passione e divertita partecipazione le vicende dei girovaghi del cibo e il loro quotidiano peregrinare. Così vengono descritti cibi crudi o cotti e gli strumenti che si portavano appresso gli ambulanti per preparare e vendere i loro prodotti come, per esempio, il venditore di castagnaccio con il suo vassoio a tracolla o il trippaio con il suo carretto. Il volume, tuttavia, è molto di più del racconto di mestieri poveri che non hanno trovato posto nei libri di storia. Valli, infatti, da sempre attento ai particolari, va alla ricerca di aneddoti curiosi non solo per stimolare l’interesse del lettore ma anche e soprattutto per palesare l’evoluzione che ci ha condotti alla nostra attuale quotidianità. Pertanto, ad esempio, si parla del lavoro svolto dai sorbettieri e dai gelatieri che hanno portato gli ambulanti del Bellunese e della Valle di Zoldo ad affermare nel mondo la supremazia del gelato artigianale. (A cura di Anna Goffi)
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