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Un nuovo modo di fare workshop

Di Antonio Marinaro, 17 Novembre 2003

www.studioptima.it

Nei giorni 10 ed 11 ottobre, a margine della manifestazione Ttg Incontri, nella nuova sede di Rimini, ha avuto luogo la terza edizione del Travel trade international, manifestazione espositiva rivolta alla commercializzazione del tanto nominato e inflazionato “Prodotto Italia”.
Nata nel 2001, con prima tappa a Torino, quasi destinata a morire, anche dopo la seconda edizione di Riva del Garda nel 2002, per specifica ammissione di alcune aziende partecipanti, ha finalmente trovato la sua ideale ubicazione e organizzazione nell’edizione del corrente anno.
Si tratta di un momento di incontro e vendita, ove l’offerta italiana, incoming operator, aziende alberghiere, consorzi ed enti, si propone a un pubblico mirato di buyer, appositamente invitati, selezionati e intenzionati ad arricchire o iniziare la propria programmazione verso la destinazione Italia.
Il nuovo modo di fare workshop consiste nel superare il vecchio schema, peraltro spesso vissuto e subito da chi vi scrive, che consisteva nel collocare una serie di tavolini numerati in un’ampia sala, dove gli operatori ricevevano senza privacy, e senza una regola, i rappresentanti più o meno raffazzonati dell’offerta italiana.
Applicando la regola del “più spendi, meno spendi”, intelligentemente le menti del Tti, già alla prima edizione pensarono di coinvolgere l’offerta proponendo uno stand operativo dove ricevere al contrario gli operatori veramente interessati alla proposta. Con il vecchio sistema, poteva accadere ad esempio che consorzi non meglio identificati presentassero la destinazione a operatori interessati magari soltanto alla vicinanza di un aeroporto. Solo un esempio di fantasia per spiegare che in realtà spesso si perdeva tempo in incontri poco motivati.
Ora l’offerta ha aperto un grande credito di fiducia e finanze al Tti, aderendo con entusiasmo, io stesso con il mio Studio Optima ho avuto ottime possibilità di contatto, in un ambiente coerente e dinamico, e la partecipazione è stata produttiva per tutte le parti in causa.
Non a caso, la stessa Borsa del turismo congressuale ha convertito il workshop classico in appuntamenti prefissati presso lo stand, sebbene esista ancora una chiara volontà di non far morire, anzi aumentare qualità e numero di espositori.
Diamo quindi atto della buona riuscita al team Tti, nel suo insieme, sperando che contrariamente a quanto succede di solito in Italia il costo degli spazi non lieviti, di pari passo con il gradimento verso l’iniziativa.
Già si annunciano nuovi appuntamenti, Fiera di Lisbona e Borsa congressuale di Firenze i più vicini, e nelle prossime settimane avrò il piacere di continuare a informare i lettori di Job in Tourism sulle tendenze del mercato, con specifico riferimento al Business & congress travel.

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