Via libera all’impiego della tecnologia per il riconoscimento a distanza degli ospiti delle strutture ricettive. Dopo che a maggio il Tar del Lazio si era pronunciato bocciando la circolare con la quale il Ministero dell’Interno, lo scorso novembre, aveva chiarito l’obbligo di riconoscimento de visu degli ospiti delle abitazioni locate per affitti brevi, arriva ora un’altra specifica. A pronunciarsi è stato nuovamente il Viminale su richiesta di AssoSoftware, l’associazione di Confindustria che rappresenta le aziende produttrici di software gestionali.
La nuova posizione del Viminale
Rispondendo a un quesito sulla circolare del 18 novembre scorso sull’identificazione delle persone ospitate presso strutture ricettive, il Ministero ha infatti accolto la proposta di AssoSoftware che prevede l’utilizzo di soluzioni tecnologiche che garantiscano la corretta e conforme identificazione degli ospiti presso strutture ricettive.
Nello specifico – ha reso noto nei giorni scorsi l’associazione – la proposta prevedeva l’utilizzo di piattaforme di videochiamata installate presso la struttura o di un QR-Code, un codice univoco o altro elemento distintivo, periodicamente aggiornato e visualizzabile solo presso la struttura.
Il Ministero ha dunque ribadito che la circolare non obbliga il gestore a una presenza fisica per il check-in consentendo l’uso di sistemi digitali di acquisizione di dati, anche da remoto, conformi alle norme vigenti.
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