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Nuovo governo, nuovo giro di giostra | New government, new ride in the merry-go-round!

Di Antonio Caneva, 25 Settembre 2019

Il Conte due, sul turismo, contraddice il Conte uno, trasferendo le competenze in materia dall’agricoltura al ministero dei Beni e attività culturali.
La logica dell’accorpamento del turismo con l’agricoltura è nata dalla considerazione che la cucina italiana è trainante nella percezione generale e che quindi anche il turismo ne avrebbe beneficiato. A livello mondiale la nostra cucina ha vieppiù conquistato i palati e, quindi, qualche logica ci potrebbe essere stata in questa scelta.
Ugualmente vero è che l’Italia è portatrice di cultura e terra di alcuni dei più importanti giacimenti artistico / culturali esistenti sul pianeta. Anche questa scelta ha una sua logica; le attrattive artistico / culturali richiamano visitatori da tutto il mondo.
Ma, né una né l’altra di queste considerazioni giustificano la mancanza di una politica precisa, che individui un percorso certo, e dia garanzie agli investitori e prospettive per il futuro. Piccoli eventi, piccole iniziative, scarsezza di mezzi; vorremmo poter testimoniare in futuro un cambiamento di velocità, ma, come si fa ad essere fiduciosi quando il massimo che si riesce a proporre è un ritorno al ministero guidato da Dario Franceschini, dopo un intermezzo all’agricoltura? Sembra un film di fantascienza.
Senza bisogno di guardare i risultati di Francia e Spagna, nettamente migliori dei nostri, ora aspettiamo solo le prossime elezioni (vicine o lontane?) in cui, per l’ennesima volta, per cercare di intercettare una manciata di voti, i politici affermeranno che “il turismo è il petrolio dell’Italia”. Sic!

 


 

Conte’s government number two contradicts his government number one, as it transfers powers in the fi eld of agriculture to the Ministry of Cultural Heritage and Activities.
The rationale for combining tourism and agriculture stemmed from considering that Italian cooking is a driving sector in the public’s perception, and therefore tourism will benefi t from it. Italian cuisine has become increasingly popular worldwide, so this choice may have had some sense.
It is equally true, though, that Italy is a land of culture, and the place of some of the most important artistic and cultural resources on earth.
This choice, too, does make sense: artistic and cultural attractions are the destination of visitors from all over the world.
But neither consideration justifi es the lack of a specific policy that identifi es a defi nite direction, and provides guarantees for investors and prospects for the future. Small events, minor initiatives, scarcity of resources. We would love to be the future witnesses to a change in speed, but how can we be trustful, when the best they can offer is a return to the ministry led by Dario Franceschini, after an interlude in agriculture? It seems like science fi ction.
With no need to look at the results in France and Spain, which are clearly better than ours, we are only waiting for the next elections
(in the near or far future?), when, for the umpteenth time, in order to gain a handful of votes, the politicians will state that “tourism is the oil of Italy”. Sic!.

Translation of the italian editorial by Paola Praloran

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