Proseguiamo l’analisi del turismo on-line in Italia e, dopo aver esaminato la biglietteria per i trasporti, ci focalizziamo sulle prenotazioni alberghiere e sui viaggi.
L’Osservatorio B2C della School of management del Politecnico di Milano, realizzato in collaborazione con Netcomm, il consorzio del commercio elettronico italiano, ha evidenziato che, per il secondo anno consecutivo, le prenotazioni alberghiere trainano la crescita del turismo con un incremento stimato, rispetto al 2005, di oltre il 70%, e un peso sul totale del settore che dovrebbe raggiungere il 30%.
Per i prossimi anni è ragionevole attendersi un ulteriore sviluppo di questo fenomeno, data l’attrattività del comparto delle prenotazioni alberghiere, grazie ai margini molto più elevati rispetto a quelli garantiti dalla sola vendita di biglietti per il trasporto. La percentuale di alberghi prenotabili via web, nonostante i decisi passi avanti fatti negli ultimi anni, rimane comunque inferiore a quella che si riscontra negli altri paesi occidentali. I vincoli che ancor oggi limitano lo sviluppo delle prenotazioni alberghiere a tassi più elevati sembrano essenzialmente di natura tecnologica: non esiste ancora, per esempio, uno standard nel software di interfaccia tra hotel e portali. Gli operatori del settore stanno dunque investendo molto in tecnologia, per offrire agli hotel le condizioni ideali per affacciarsi in rete.
Il comparto delle prenotazioni alberghiere è estremamente concentrato, con Venere.com che consolida la sua posizione di leadership e con il principale antagonista, Expedia, che, pur non riuscendo a ripetere l’eccezionale performance del 2005 quando aveva più che triplicato le vendite, mantiene un tasso di crescita molto elevato. Va comunque sottolineato che alcuni tour operator tradizionali, quali Boscolo tours con il portale Travelante, iniziano a giocare la loro partita.
Analizzando i modelli di business che caratterizzano il settore, si notano tre logiche distinte. Da un lato c’è il modello, adottato per esempio da Venere.com, di pura intermediazione, dove all’hotel viene lasciata la gestione del prezzo della camera. C’è poi il modello merchant, utilizzato da Expedia, dove il portale applica un mark up al prezzo stabilito dall’albergo. Infine alcuni operatori, come Octopus travel, adottano un modello di business simile a quello dei tour operator classici, che consiste nell’acquisire prenotazioni in strutture alberghiere con grande anticipo di tempo, per poi rivenderli sfruttando i canali diretti al pubblico e garantendo ai clienti, oltre alla disponibilità della camera, anche prezzi vantaggiosi grazie allo sfruttamento di economie di scala nel processo di approvvigionamento.
Completa il settore del turismo il micro-comparto dei viaggi, per il quale si prevede una crescita più modesta (+16% rispetto al 2005) che porterà a un’ulteriore riduzione del peso dei viaggi sul turismo in generale (dal 13% del 2005 all’11% del 2006). La motivazione di questo andamento va in parte ricercata nel fatto che i viaggi sono un servizio più complesso rispetto ai biglietti e alle prenotazioni alberghiere. Vi sono quindi alcuni fattori che frenano la vendita di viaggi on-line: dalla diffidenza dei consumatori verso l’acquisto via web di servizi costosi, ai bassi fidi consentiti in Italia dalle carte di credito, fino all’utilizzo di Internet più come strumento di comparazione, finalizzando invece in agenzia l’acquisto. Un fattore propulsivo importante potrà essere l’ingresso nel settore dei tour operator tradizionali, affiancando le dot com che attualmente dominano il mercato (come lastminute.com, eDreams e Opodo).
(Maggiori approfondimenti sono disponibili sul sito www.osservatori.net)
Hotel e portali, partita da giocare
Di Riccardo Mangiaracina e Giovanni Toletti (Politecnico Milano), 10 Novembre 2006
Articoli Correlati
Comments are closed