All’interno di un hotel il bar non è soltanto un luogo dove ordinare un drink o un caffè: è anche uno spazio di incontro, di relazione e spesso anche il primo contatto che l’ospite ha con l’anima più informale della struttura ricettiva. Al centro di questo ambiente si trova il barman, o la barlady, una figura professionale che unisce competenze tecniche e capacità relazionali, diventando un vero ambasciatore dell’accoglienza.
Di cosa si occupa il barman
Il compito principale di questo professionista è, naturalmente, la preparazione e il servizio delle bevande. Non si tratta solo di miscelare cocktail o servire un bicchiere di vino: ogni drink è l’occasione per creare un’esperienza, raccontare una storia o consigliare l’abbinamento più adatto al momento. A differenza di chi lavora in un bar tradizionale, il barman in hotel si trova quotidianamente a confrontarsi con ospiti diversi, provenienti da ogni parte del mondo, con abitudini, gusti e aspettative molto diverse. C’è chi cerca un cocktail innovativo, chi desidera la perfezione di un classico intramontabile e chi vuole semplicemente un buon caffè preparato con cura. Un aspetto fondamentale del suo lavoro è proprio la consulenza al cliente, proponendo drink personalizzati, consigliando abbinamenti e raccontando la storia di un cocktail o di un vino, valorizzandone così l’esperienza.
Non solo al banco
La giornata tipica del barman o della barlady non si limita, tuttavia, al banco bar. Dietro le quinte, il barman si occupa della gestione delle scorte, del rapporto con i fornitori e dell’organizzazione del lavoro, sempre in stretta collaborazione con il Food & Beverage Manager. Allo stesso modo, mantiene un costante dialogo con la Reception e il Concierge, che possono segnalargli esigenze particolari degli ospiti, e con la Cucina, con cui studia abbinamenti food and drink e partecipa alla creazione di esperienze enogastronomiche complete. In occasione di eventi e banchetti, lavora a stretto contatto con il personale di Sala per garantire un servizio impeccabile. È quindi una figura che vive di relazione non solo con i clienti, ma anche con tutto lo staff dell’hotel.
Profilo professionale e competenze
Per svolgere al meglio questo lavoro sono necessarie molteplici competenze. Da un lato c’è la preparazione tecnica: conoscere le tecniche di miscelazione, avere dimestichezza con i distillati, i vini e le birre, padroneggiare la caffetteria, possedere nozioni di food pairing e basi di enologia. Dall’altro, ci sono le capacità linguistiche, indispensabili in un contesto internazionale, e quelle organizzative, che consentono di gestire forniture, tempi e flussi di lavoro. Ma non basta. Perché a distinguere davvero un barman o una barlady sono anche le qualità personali: la capacità di comunicare con naturalezza, di ascoltare il cliente e comprenderne i desideri, di creare empatia. Precisione, senso estetico, resistenza allo stress e spirito di squadra completano il profilo di un professionista capace di coniugare tecnica e calore umano.
Creare atmosfere
Il barman, dunque, non è solo colui che serve un drink, ma un vero custode dell’atmosfera dell’hotel. Con il suo lavoro contribuisce a rendere il soggiorno dell’ospite piacevole riflettendo i valori e l’identità dell’hotel stesso.
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