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Anno bello, brutto o metà e metà?

Di Antonio Caneva, 16 Gennaio 2014

L’anno nuovo come sarà: bello, brutto o metà e metà? La filastrocca di Gianni Rodari finisce: «per il resto anche quest’anno sarà come gli uomini lo faranno».
E allora lì sì c’è di che preoccuparsi. Per esempio, iniziare l’anno con aumenti di costi. Un piccolo campionario: il tormentone Tasi, il 5% delle autostrade (l’aumento del costo della vita Istat 2013 è stato dell’1,2%), che inciderà non solo direttamente sugli automobilisti ma anche, e soprattutto, sulle merci trasportate via gomma (che in Italia sono la maggioranza), oppure i 10 centesimi del Corriere della Sera, che si possono pur evitare, acquistando per esempio la Repubblica; ma la lettura del proprio quotidiano è un’abitudine.
Le abitudini sono pervicaci, come quelle cattive della politica, rivelate anche da piccoli episodi.
Il ministro dei Beni e attività culturali e del turismo, Massimo Bray, con enfasi, ha inaugurato il restaurato museo di Reggio Calabria che, finalmente, espone i bronzi di Riace e ha ricordato che, grazie al lavoro suo e di tutti i funzionari del ministero, si è riusciti ad aprire al pubblico quello che è una delle eccellenze del nostro paese, perché l’Italia può primeggiare nel turismo e nella cultura e che… bla, bla, bla…
Peccato che il museo sia stato riaperto con due anni di ritardo sui programmi (ha ragione, è positivo, in genere i ritardi sono maggiori) e che il ministro sia in carica da pochi mesi e quindi, anche se ci fosse un merito, questo non sarebbe da ascrivere alla sua azione.
Cattive abitudini che continuano, non seguendo la rivoluzione della terra attorno al sole: sono perenni.
Qualcosa si muove però, finalmente, riguardo l’Expo: almeno si è cominciato a sensibilizzare il pubblico su questo tema, si iniziano a intravvedere fatti concreti (pochi, ma ci sono), e ci auguriamo che continuino, per non perdere l’ennesima opportunità.
Dicono che questo sia l’anno del segno zodiacale dei gemelli (il mio); mi auguro allora che, per noi tutti, finalmente le poche notizie positive che arrivano si trasformino in valanga, spazzando via anni veramente difficili. E poi, se come dice Rodari, l’anno nuovo sarà come gli uomini lo faranno, noi vogliamo pensare positivo e farlo bello.

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