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Il modello famiglia funziona ancora

A colloquio con Gaetano Mauro, general manager dell'anno Choice Hotels, Europa centrale

A colloquio con Gaetano Mauro, general manager dell'anno Choice Hotels, Europa centrale

Di Massimiliano Sarti, 19 Dicembre 2013

«Nei grandi alberghi, l’ospite si sente spesso un numero; uno come tanti. Da noi invece l’atmosfera è davvero genuina. Pur essendo il direttore, a volte sono io stesso a portare le valigie in camera ai nuovi arrivati. Ma soprattutto qui sorridono tutti, il clima è cordiale, leggero. Non c’è quella seriosità diffusa che si respira in tanti hotel più maestosi del nostro». Gaetano Mauro è il proprietario – general manager del Comfort Hotel Gardenia di Sorrento: un 3 stelle di 27 camere, classico esempio di tradizionale albergo italiano a conduzione familiare. Un modello che ha fatto la fortuna del nostro turismo e che oggi in troppi si affrettano a dare per spacciato, superato dai tempi e dalla competizione globale. In realtà, come spesso avviene nelle imprese umane, tutto dipende dall’approccio. Con un po’ di coraggio, tanta passione e grande attenzione alle evoluzioni del comparto, la tradizione dell’albergo familiare può ancora dire la sua. «Tanto più che il turista contemporaneo cerca pur sempre il contatto umano: per quanti iPad possa portare con sé, chi viaggia desidera avere l’informazione di prima mano, magari da qualcuno del posto, in grado di dare suggerimenti oggettivi e davvero efficaci», aggiunge ancora Mauro.

Domanda. Cominciamo dalle basi: come è andato il 2013 a Sorrento?
Risposta. Direi molto bene. I numeri, soprattutto quelli delle presenze, sono ottimi. D’altronde la nostra è una destinazione che non tramonta mai. E poi c’è una buona cultura dell’ospitalità. Tanto che la Fondazione Sorrento, una società a capitale pubblico-privato di cui faccio parte e che si occupa di promozione e attività sul territorio, ha persino uno slogan dedicato all’accoglienza: «Vieni da turista e riparti come uno di famiglia».
D. Ancora il concetto di un’ospitalità dalle atmosfere casalinghe…
R. Ma sì, perché per chi, come me, è innamorato di questo mestiere, la vera soddisfazione sta nel veder tornare i propri ospiti. Da noi, ci sono clienti che soggiornano nella stessa camera da decenni. Altrimenti, a guardare solo il fatturato, si diventa dei numeri.
D. Anche i conti hanno la loro importanza, però…
R. Certamente, per noi poi che siamo aperti tutto l’anno la sfida è duplice.
D. Già, come fate a destagionalizzare l’offerta in una destinazione a chiara vocazione estiva come Sorrento?
R. Prima di tutto sfruttiamo la straordinaria ricchezza del nostro territorio. Vicino a noi ci sono Napoli e le sue isole, ma anche la Costiera amalfitana, Pompei, Paestum… E sono in molti a desiderare di visitarle in periodi meno affollati rispetto ai classici mesi di luglio e agosto. Certo, l’occupazione non è la stessa: d’estate sfioriamo il 95%, d’inverno va bene se raggiungiamo il 55%. E allora ci si deve gestire: abbiamo molti stagionali, sfruttiamo il lavoro a chiamata nei momenti di picco e ci ingegniamo spostando personale dal back office in front-line nei momenti di necessità.
D. A proposito di personale: è difficile trovare risorse di qualità?
R. In realtà, qui a Sorrento, possiamo ritenerci fortunati. C’è personale in abbondanza e spesso qualificato. Qui i giovani hanno ancora l’abitudine di fare la stagione durante le vacanze estive. L’ho fatta anch’io da ragazzo, lavorando nel bar di mio cugino. Ed è lì che è nata la mia passione per questo mestiere. Poi naturalmente occorre investire in formazione. Né più né meno, però, di quello che fanno pure i grandi alberghi.
D. In un mercato che pretende sempre maggiori servizi e comfort, come si riesce a far quadrare i conti anche in tema di mantenimento e ammodernamento della struttura?
R. Noi abbiamo ristrutturato completamente l’hotel nel 2007-2008: nei due semestri invernali abbiamo chiuso metà dell’albergo, ricostruendolo con materiali eco-compatibili, insonorizzati e termo-isolanti. Abbiamo inoltre sostituito gli impianti di riscaldamento e di climatizzazione, automatizzato le camere e dotato tutti gli spazi di connessione wifi
D. Un bell’investimento…
R. Abbiamo sfruttato un bando per finanziamenti pubblici. Tra tassi agevolati, capitali a fondo perduto e altre condizioni, in pratica abbiamo ricevuto 1 milione e 100 mila euro da restituire in 12 anni senza interessi.
D. Ci vuole coraggio di questi tempi…
R. Quando si ha più di 50 anni come me, poi, forse ancora di più. Meno male però che a Sorrento le cose stanno andando bene. Certo, la crisi spaventa e anche le istituzioni non aiutano: è un continuo cambio di regole, adempimenti, tasse da pagare…
D. In tutto ciò, quanto è utile far parte di un gruppo come Choice Hotels?
R. Moltissimo: soprattutto in termini di scambio di esperienze. Personalmente credo moltissimo nella forza del confronto, tanto che sono membro del consiglio direttivo della Federalberghi locale ormai da una vita. A livello commerciale, inoltre, il network Choice ci dà una grossa mano in tema di visibilità sui mercati internazionali: una risorsa fondamentale proprio in ottica di destagionalizzazione.
D. Durante l’ultimo convegno europeo del gruppo, lei è stato anche eletto miglior general manager Choice dell’Europa centrale per il 2013. Quanto contano riconoscimenti di questo tipo nella vita professionale di un hotelier?
R. Sono grandissime soddisfazioni. Io poi non me l’aspettavo davvero; non ne sapevo nulla. Quando mi hanno chiamato sul palco per consegnarmi la targa mi sono commosso. Credo che premi di questo genere possano dare una grossa spinta. Nei momenti difficili, in particolare, ti fanno capire che vale ancora la pena di fare questo mestiere. Per chi ama questa professione, forse sono persino più importanti dei soldi.

La sua biografia

Gaetano Mauro è nato a Sorrento il 25 agosto del 1959. Adolescente ambizioso e sicuro di sé, frequenta la scuola di ragioneria dove si diploma senza difficoltà e con tanti progetti in testa. Dopo aver fatto il cameriere da ragazzino, nel bar di suo cugino nel centro di Sorrento, viaggiato per l’Europa e acquistato un po’ d’esperienza nel campo turistico, decide di iniziare una propria attività a soli 21 anni. Con l’aiuto del padre, apre infatti l’hotel Gardenia in una palazzina di proprietà: una piccola pensione che, con l’aiuto di sua moglie Marie-Hèlène, della sua famiglia e dei suoi collaboratori, diventa presto un riconosciuto hotel 3 stelle con una clientela affezionata di italiani e stranieri e un’ottima reputazione sui social network. Legato alla sua terra e fiero di essere sorrentino, Gaetano si prodiga per la sua città in tutti i modi possibili. La prima colazione del Gardenia è per esempio un trionfo di pietanze fresche tipiche sorrentine: mozzarella, pomodori, limoni, arance, olio d’oliva, tutto rigorosamente prodotto da aziende locali. Gaetano è poi parte del consiglio direttivo di Federalberghi Penisola sorrentina, membro della Fondazione Sorrento e consigliere del museo Correale.

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