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Self check-in: il Tar boccia il divieto del Viminale

Nuovo capitolo nello scontro amministrativo sugli affitti brevi: il Tar si è, infatti, espresso sulla circolare del Viminale che lo scorso novembre aveva ribadito l'obbligo di identificazione degli ospiti "de visu". E ora che succede?

Nuovo capitolo nello scontro amministrativo sugli affitti brevi: il Tar si è, infatti, espresso sulla circol

Di Job in Tourism, 27 Maggio 2025

Sembra davvero una storia a puntate che non ha mai fine quella relativa alle varie disposizioni che interessano il mondo dell’ospitalità extralberghiera. È arrivata, infatti, nei giorni scorsi la notizia dell’annullamento da parte del Tar della circolare con la quale il Ministero dell’Interno, lo scorso novembre, aveva chiarito l’obbligo di riconoscimento de visu degli ospiti delle abitazioni locate per affitti brevi (ne avevamo parlato qui), di fatto ribadendo il divieto del cosiddetto “self check-in” da remoto.

La sentenza del Tar

Il TAR del Lazio si è espresso accogliendo il ricorso presentato nei mesi scorsi contro la circolare del Viminale dalla Federazione Associazioni Ricettività Extralberghiera. Per il Tribunale amministrativo, l’identificazione de visu non risulterebbe, di per sé, in grado “di garantire l’ordine e la sicurezza pubblica cui mira esplicitamente la circolare del Viminale”. Inoltre, il documento non conterebbe “giustificazioni adeguate rispetto all’obbligo imposto”.

Le reazioni

Una sentenza che ha subito suscitato la preoccupazione degli albergatori “perché rischia di incidere sulla sicurezza dei cittadini e del Paese – ha commentato la Presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi, Elisabetta Fabri -. Vogliamo capire come si intenda raggiungere la sostenibilità e la sicurezza delle nostre città senza un quadro normativo chiaro, sia a livello nazionale che comunale, che regoli definitivamente il fenomeno, ormai dilagante, degli affitti brevi, come hanno già fatto molte città internazionali”.

Di tutt’altro avviso, chiaramente, i gestori degli immobili in affitto, che hanno espresso soddisfazione per il pronunciamento: “Nel 2025 – ha detto Lorenzo Fagnoni, Presidente dell’associazione Property Managers Italia e CEO di ApartmentsFlorence – è folle pensare di vietare strumenti tecnologici che permettono il self check in in appartamenti destinati alle locazioni brevi. Ora non solo il Ministero dell’Interno, ma anche i Comuni che hanno seguito quella strada saranno costretti ad una retromarcia”.

E ora?

A questo punto, rimane sul tavolo l’indicazione che era arrivata ai primi di aprile. Dopo una serie di incontri proprio tra i titolari di affitti brevi e il Viminale, era stata ventilata, infatti, la possibilità di una nuova circolare del Ministero che per fare chiarezza sulle procedure di self check-in da remoto, con uso di strumenti tecnologici e non obbligatoriamente di persona, come l’impiego dello Spid, dei codici OTP, delle videochiamate. Bisognerà, dunque, vedere se dopo la sentenza del Tar la nuova circolare verrà, di fatto, emanata.

Tutto questo in attesa di una cornice normativa di riferimento nazionale più ampia sul tema della regolamentazione degli affitti brevi – chiesta da più parti – che possa, una volta per tutte, superare lo stillicidio di sentenze e ricorsi dentro i quali, ormai da anni, si muovono gli operatori turistici.

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