La formazione – lo abbiamo scritto più volte anche noi – è in questo momento uno dei “talloni di Achille” del mondo del turismo. A detta degli operatori, il settore registra, infatti, un marcato mismatch di competenze. Ovvero, non solamente le aziende fanno fatica a trovare personale, ma quando lo trovano spesso non è in possesso di preparazione e competenze adeguate a quanto richiesto dal mercato.
Capire come e dove intervenire per sanare questo disallineamento e rendere così più competitivo il mercato del lavoro nel turismo spetterà ora al CNEL, il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro. L’Ente ha, infatti, sottoscritto un accordo interistituzionale con il Ministero del Turismo proprio con questo obiettivo.
L’accordo
Fra i principali obiettivi dell’accordo ci sono, infatti, l’analisi delle ricadute sociali ed economiche degli investimenti in formazione nel settore turistico, anche attraverso il Fondo per accrescere il livello professionale nel turismo, ma anche l’approfondimento sulle necessità di formazione e riqualificazione degli operatori del settore. Infine, la programmazione e gestione dei flussi di ingresso di lavoratori stranieri impiegati nel comparto.
Per favorire l’attuazione di quanto previsto dall’accordo sarà istituito un Comitato congiunto tra il CNEL e il Ministero del Turismo composto da sei membri (tre rappresentanti per ciascuna istituzione).
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