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Le crociere driver di crescita in Liguria

Costa riporta le sue navi a Genova e annuncia investimenti milionari nella regione. Personale al raddoppio da qui al 2023

Costa riporta le sue navi a Genova e annuncia investimenti milionari nella regione. Personale al raddoppio da

Di Mariangela Traficante, 10 Aprile 2019

Genova punta al rilancio e lo fa naturalmente anche attingendo al suo mare e a una delle sue industrie di punta, quella marittima. Le buone notizie arrivano da Costa Crociere: la compagnia ha infatti annunciato il ritorno nel capoluogo ligure, dove bandiera italiana e fumaiolo giallo sono tornati a colorare i moli e dove resteranno, queste sono le intenzioni del gruppo, aggiungendo così la città della Lanterna agli altri due home port di Savona e La Spezia.
E sarà tutta la Liguria ad essere interessata dagli investimenti della compagnia, che intende lavorare gomito a gomito con le amministrazioni e le istituzioni perché il settore delle crociere sta vivendo come non mai un momento di espansione, e allora servono nuovi porti, nuovi terminal, nuove risorse.
Una buona notizia dunque per tutte le professioni legate alla vita di bordo, ma anche a quella di terra. Costa ha infatti annunciato anche il progetto di costruire un nuovo terminal proprio a Genova, e pianifica ampliamenti anche negli altri due porti liguri.

Nuovi terminal in arrivo

Intanto, le navi: Costa Fortuna è tornata a fare regolarmente scalo a Genova, da dove partirà ogni venerdì fino all’8 novembre, per offrire crociere di una settimana nel Mediterraneo occidentale. E l’anno prossimo al suo arriverà Costa Pacifica, che da qui navigherà fino al 13 novembre 2020.
È in fondo un ritorno a casa, entrambe le navi sono state costruite a Sestri Ponente e inaugurate proprio a Genova. Ma l’azienda ha scelto la Liguria anche per il battesimo della sua nuova nave, la Costa Smeralda, che debutterà a Savona a novembre prossimo.
Segnali importanti che lasciano presagire ulteriori impegni sulla regione. Nel 2019 sono previsti 243 scali nei porti liguri, per un totale di 1 milione 200mila passeggeri. “Abbiamo 6 mln di euro per sette nuove unità nei prossimi anni e abbiamo bisogno di nuovi porti e nuovi terminal – fa sapere il direttore generale Neil Palomba -. L’impatto economico della compagnia a Savona vale circa 38 mln di euro. E 20 mln saranno investiti proprio in vista dell’inaugurazione di Costa Smeralda.
Anche a La Spezia si aprono nuove prospettive: qui Costa Crociere si è aggiudicata in via preliminare, insieme ad altre compagnie, la concessione per la gestione dei servizi crociere e la costruzione di un nuovo terminal. Proprio come a Genova, dove azienda e amministrazione sono in colloqui per trovare la soluzione più adatta al nuovo terminal voluto da Costa.
Secondo Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria, l’investimento di una compagnia come Costa è “un ulteriore tassello per far diventare Genova la capitale del Mediterraneo. Il settore crocieristico è un asset fondamentale per incrementare le presenze in Liguria”.

Assunzioni: i corsi e i profili più ricercati

Oggi sono circa 2500 gli ufficiali e marittimi italiani impiegati a bordo delle navi Costa Crociere, cui si aggiungono i marittimi italiani impiegati sulle navi del gruppo Carnival Corporation e che fa salire il numero a 5mila persone circa. E le prospettive di crescita sono promettenti: entro il 2023 Costa e Carnival Corporation prevedono quasi di raddoppiare il numero di italiani impiegati a bordo e dunque la ricerca di personale sarà attiva per tutto il 2019.
Un incremento di richiesta dovuto appunto alle nuove navi: Costa ne ha ordinate sette entro il 2023 (di cui due già consegnate, Aidanova e Costa Venezia) che avranno necessità di personale italiano. Dove si concentreranno le maggiori opportunità di lavoro? Innanzitutto nella sezione “hotel”, ovvero quella relativa ad accoglienza, servizio e intrattenimento degli ospiti. E per chi inizia il proprio percorso nel mondo del lavoro sono a disposizione dei corsi di formazione “pre-imbarco” finalizzati all’assunzione, che Costa Crociere organizza ogni anno, solitamente finanziati attraverso i fondi del Miur e Fse destinati all’impiego. Si svolgono tra lezioni in aula e a bordo, e grazie alla collaborazione con le istituzioni vengono attivati in diverse città in Italia. Questo sistema permette ai candidati di accedere gratuitamente ad una formazione qualificante. Costa Crociere si impegna ad assumere almeno il 60%-70% degli allievi che hanno completato con successo i corsi.

Ad Arenzano l’Accademia Ospitalità Crociere

Nuove prospettive sul fronte del lavoro si sono aperte anche nel territorio ligure: ad Arenzano, sempre in provincia di Genova, si trova infatti l’Accademia Ospitalità Crociere, la prima accademia di alta formazione dedicata esclusivamente all’hotellerie di bordo del settore delle navi passeggeri, inaugurata nel novembre 2016. Il progetto vede Costa Crociere collaborare a fianco di partner come la Fondazione ITS Accademia Italiana Marina Mercantile, la Regione Liguria e il Comune di Arenzano. La sede è la storica Villa Figoli des Geneys, che è stata restaurata e recuperata per accogliere gli studenti. Conta su aule attrezzate, una biblioteca, sala esposizioni, sala arazzi multifunzionale, un’area ristorazione, un bar, una cucina e laboratori didattici di pasticceria, gelateria e panetteria per le lezioni, ed è circondata da un parco-giardino all’italiana di circa 35.000 metri quadrati.

L’investimento digitale nelle HR

Anche l’approccio digitale è tra gli investimenti di Costa Crociere sul fronte delle risorse umane. La compagnia ha in essere un piano pluriennale chiamato Costa Futura, che ha riguardato tutti i 1400 addetti del personale di terra, e che ha permesso all’azienda di aggiudicarsi la prima edizione del premio Marco Fertonani – Digital Mindset Award 2018. Il premio è intitolato alla memoria del fondatore del Gruppo Proper Transearch, Marco Fertonani, scomparso nel 2014, ed è rivolto alle aziende che si sono distinte nell’utilizzo del digitale nella gestione delle risorse umane in Italia. In particolare per Costa si sono evidenziati i sei macro-programmi paralleli che riguardano vari aspetti dell’innovazione nel mondo del lavoro, dal più “classico” smart working alla contaminazione con realtà native digitali, fino alla definizione del Digital DNA aziendale.

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