Riceviamo dal nostro lettore Michele De Pascali, responsabile di un ristorante a Brindisi, un interessante commento relativo all’articolo “Buone maniere: a tavola e non solo” di Sergio Seraffi, pubblicato a p. 4 del numero 16 di Job, con una domanda rivolta in particolare a Mario Petrucci dell’Amira. Pubblichiamo la lettera qui di seguito, anche come invito a proseguire il dibattito.
Egregio Signor Petrucci,
ho letto con molto interesse il suo resoconto della serata svoltasi a Milano.
Anch’io faccio parte del mondo della ristorazione ormai da circa venticinque anni e pensavo di non avere più dubbi sul servizio a tavola.
Ma quando ho letto che: il piatto va servito da destra, su questo sono d’accordo, me lo insegnarono già al primo anno di scuola alberghiera; il piatto va tolto da sinistra, a questo punto le opinioni sono diverse.
Bisognerebbe una volta per tutte chiarire questa regola di servizio, perché lavorando in aziende diverse diversi sono anche i metodi di servizio.
L’Amira dovrebbe, anche, venire in aiuto di chi scrive i manuali scolastici, dove la regola è: servire e togliere il piatto dalla destra del cliente.
Capisco che l’importante non è da dove si serve e si toglie il piatto, ma come. Il dubbio deve venir meno. Cosa spiego ai miei ragazzi se poi ci sono delle differenze di maniera?
Ringrazio anticipatamente e buon lavoro.
Michele De Pascali
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