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Polizze catastrofali, l’obbligo slitta a marzo

Il decreto Milleproroghe approvato nei giorni scorsi dal Governo ha rinviato al 31 marzo 2026 il termine per l'obbligo di sottoscrizione delle assicurazioni contro i rischi catastrofali per le piccole e microimprese del settore turistico-ricettivo

Il decreto Milleproroghe approvato nei giorni scorsi dal Governo ha rinviato al 31 marzo 2026 il termine per

Di Job in Tourism, 17 Dicembre 2025

Il decreto Milleproroghe approvato nei giorni scorsi dal Governo ha nuovamente rinviato il termine per l’obbligo di sottoscrizione delle assicurazioni contro i rischi catastrofali per le piccole e microimprese del settore turistico- ricettivo. Fissato al 31 dicembre del 2025, l’entrata in vigore dell’obbligo è stata posticipata al 31 marzo 2026.

Il rinvio

“Confidiamo che il termine più ampio che viene al momento prefigurato sia sufficiente per la realizzazione del portale informatico previsto dalla legge al fine di consentire un effettivo confronto tra i costi delle coperture assicurative, al pari di quanto accade per le polizze di responsabilità civile automobilistica – ha commentato il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca -. La mancanza di tale strumento lede il diritto delle imprese a disporre degli elementi necessari per scegliere in modo consapevole la soluzione assicurativa più idonea e sostenibile rispetto alle proprie esigenze, diritto di comparazione che costituisce uno dei capisaldi su cui è basato lo spirito della norma. Inoltre – ha aggiunto – l’indisponibilità di un preventivatore pubblico neutrale costituisce anche una barriera alla concorrenza nel mercato assicurativo, che genera costi aggiuntivi per il sistema delle imprese, come dimostra la babele di offerte attualmente disponibili sul mercato, tra le quali le strutture turistico ricettive – in specie se di piccole dimensioni – stentano ad orientarsi”.

Il test di Federalberghi

A riprova di ciò, il Centro studi Federalberghi ha fatto un test chiedendo a un broker e a quattro compagnie di primaria importanza di formulare dei preventivi riferiti a casi reali, fornendo a tutti e cinque gli interlocutori gli stessi dati. “Le risposte ricevute – rileva l’associazione di categoria – confermano quanto sia gravoso il costo delle polizze e mettono in luce la confusione che impera sul mercato. Oltre alle tariffe salate, tutt’altro che irrisorie per una piccola impresa, si registrano incomprensibili differenze tra le proposte che le varie compagnie formulano per il medesimo albergo, con casi limite in cui la differenza tra l’offerta più bassa e quella più alta è superiore al mille per cento: allo stesso albergo (un hotel a 3 stelle con 67 camere), per la stessa polizza, una compagnia ha chiesto 10.624,45 euro e un’altra ne ha chiesti 136.879,51, con uno scarto pari al 1.188%)”.

 

 

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