Si è svolta a Montecampione (Brescia) la seconda edizione di “Cuochinpista”, una divertente gara tra cuochi rappresentanti di sei differenti ristoranti locali: Il Bait, Il Boccone, La Brasca, La Piazzetta, Al Secondino, Valgrande, tutti affiancati da personaggi televisivi che facevano loro da tutor. I cuochi si sono sfidati a colpi di manicaretti della cucina tradizionale, una cucina di montagna dai sapori aromatici e decisi. Alla fine, una giuria composta da giornalisti, che ha valutato l’esecuzione, il sapore e la presentazione, ha dichiarato vincitore il ristorante La Piazzetta che aveva preparato cosce di coniglio ripiene.
La sfida, svoltasi all’aria aperta, ha richiamato numeroso pubblico, attirato da un’enogastronomia che privilegia soprattutto la polenta, cucinata in svariati modi, oltre a comprendere numerose ricette con gnocchi, casoncelli alla camuna (ravioli ripieni di formaggio e pancetta), funghi, cacciagione, carni arrosto. La manifestazione, comunque, aveva un ampio respiro perché era volta a promuovere la realtà turistica del luogo, con le sue molteplici risorse che vanno dalla bellezza del paesaggio ai prodotti territoriali di montagna quali i salumi, i formaggi di vacca, capra e pecora, o ancora i biscotti alle castagne e noci, sapientemente prodotti dall’Azienda agricola S. Faustino di Ceto (Brescia).
Montecampione, situata in Valle Camonica, offre molto di più di una normale stazione di villeggiatura, essendo ideale sia per sciare d’inverno sia per fare belle passeggiate d’estate. E chi ama esplorare l’area circostante la località scelta per il soggiorno trova qui pane per i suoi denti perché, lungo gli 80 chilometri della Valle, ci sono oltre 180 siti con incisioni rupestri che coprono un arco di tempo di ben 10 mila anni. Non a caso la zona è stata considerata nel 1979 patrimonio dell’umanità dall’Unesco e, oggi, ci sono tre grandi parchi visitabili.
In più Montecampione è incastonata fra il Lago d’Iseo, i monti della Presolana e le Terme di Boario. Boario Terme, che dalla gestione del gruppo Danone ora è tornata a essere di proprietà di un gruppo azionario nazionale, possiede quattro sorgenti: Antica Fonte, Fausta, Igea e Boario. Ciascuna di esse è caratterizzata da una diversa concentrazione di sali, atti a curare una moltitudine di specifici malesseri che vanno dai problemi di fegato ai disturbi dell’apparato digerente e urinario.
«Per accrescere la soddisfazione del cliente», spiega Patrizia Bianchi, direttore generale delle Terme, «il nuovo assetto proprietario ha ristrutturato quasi 2 mila metri quadrati dell’impianto, inaugurando così, nell’aprile del 2006, il nuovo Centro della medicina del ben-essere. Un ben-essere che è diverso dal semplice “star bene”, perché coinvolge equilibrio, consapevolezza, energia, estetica, relax, contatto con la natura. In questo modo, in uno spazio polifunzionale, la medicina termale va a integrarsi perfettamente con altre discipline e con numerosi trattamenti di remise en forme, perché il percorso ideale per ogni individuo va personalizzato e ricercato in più direzioni simultaneamente».
Polenta, funghi e millenari graffiti
Di Anna Goffi, 15 Settembre 2006

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