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Lo stile s’impone con l’esempio

Di Massimiliano Sarti, 16 Gennaio 2009

Come un sindaco di una piccola città. È questo il direttore di un hotel, secondo Luca Virgilio, il nuovo general manager dello storico hotel Metropole di Montecarlo: «Con il primo cittadino di una qualsiasi località, il direttore d’albergo condivide, infatti, le numerose responsabilità che gli competono, il ruolo di coordinatore di un considerevole numero di collaboratori, nonché i doveri di rappresentanza che ciascuno dei due ruoli comporta».
Romano di origine, 40 anni, Virgilio vanta un’esperienza internazionale consolidata e significativa nel mondo dell’hôtellerie del lusso, grazie a un’intensa carriera europea, dipanatasi soprattutto tra Londra, Ginevra e la stessa Roma. «Spostarmi continuamente da un albergo all’altro mi è servito a migliorare la mia professionalità e ad arricchire il mio bagaglio tecnico, ma mi ha anche permesso di conoscere continuamente persone nuove e luoghi diversi: è stato uno stimolo, in altre parole, un’occasione di crescita umana e professionale che non ho mai vissuto come una rinuncia, ma esclusivamente come un’opportunità», racconta ancora Virgilio. «Certo, in un futuro, quando magari avrò dei figli, le cose potrebbero cambiare: l’idea di trasferirmi in continuazione potrebbe non essere più allettante come prima».
Sposatosi da pochissimi mesi, Virgilio parla con il senso di responsabilità legato al nuovo ruolo assunto nella propria vita privata: «Soprattutto non vorrei imporre ai miei figli decisioni che riguardano esclusivamente la mia carriera professionale. Per me è una scelta di vita consapevole, per loro non posso essere solo io a stabilirlo. Per fortuna, negli ultimi anni, l’hôtellerie del lusso sta cambiando: le grandi catene internazionali non ritengono più necessario spostare periodicamente i propri direttori da una struttura all’altra. Anzi, sono ormai persuase che sia meglio mantenere un general manager in un hotel il più a lungo possibile, perché ciò garantisce una certa continuità qualitativa e la definizione di una precisa personalità nel servizio. Non solo: se l’obiettivo è quello di far sentire gli ospiti come se fossero a casa propria, cosa c’è di meglio che ad accoglierli ci sia sempre il medesimo anfitrione?».
Cambiano i tempi, insomma, e cambia anche il modo d’intendere il lusso, nonché le aspettative dei clienti. «È ormai un dato di fatto acquisito», prosegue Virgilio, «che il cliente dell’hôtellerie d’eccellenza dia per scontato la qualità dei servizi di base. A fare la differenza sono ora quelli che gli americani chiamano, con una fortunata espressione, gli intangible, ossia gli aspetti immateriali dell’ospitalità. Inclusa in tale definizione è così una serie articolata di variabili, come per esempio i piccoli dettagli e il calore delle persone, il cui insieme contribuisce grandemente a formare l’intima essenza di un hotel, nonché a rendere il soggiorno un’esperienza unica e irripetibile per ogni ospite».
Per raggiungere tale ambizioso obiettivo, condiviso dalla maggior parte dei direttori d’alberghi 5 stelle lusso, un general manager, secondo Virgilio, deve essere un esempio per tutti i collaboratori: «Credo che l’unico modo per imprimere il proprio stile a una struttura sia quello di essere sempre presente. Di non lavorare, cioè, solamente nel back office, tra numeri, rapporti e tabelle, ma di rapportarsi quotidianamente con la vita concreta dell’hotel: per incoraggiare i comportamenti meritevoli, per correggere gli errori, ma anche per fare da primo ambasciatore della struttura e del brand presso la stessa clientela».
Altro elemento distintivo dell’hôtellerie contemporanea è poi il rapporto con il territorio, che però Virgilio non intende unicamente come mezzo di promozione reciproca: «È fondamentale, in effetti, rendere l’albergo che si dirige un luogo riconosciuto e riconoscibile all’interno della propria destinazione: un punto di riferimento mondano, un modello di life-style, una destinazione, se possibile, all’interno della destinazione per gli stessi abitanti del luogo. Perché in questo modo saranno proprio i frequentatori locali a farsi promotori dell’hotel nel mondo. Tramite, in particolare, quel semplice ma potentissimo strumento pubblicitario che è il passa parola. In questo contesto s’inseriscono così molti degli sforzi di numerosi hotel, volti ad ampliare la propria offerta ristorativa e ad aprire i propri spazi verso l’esterno. E in tale direzione si muove peraltro anche la recente apertura, presso il nostro albergo, del nuovo Yoshi: il primo ristorante giapponese diretto da Joël Robuchon».
Fitto, infine, il programma di novità che Virgilio ha già delineato per il prossimo futuro del Metropole: «Abbiamo, in effetti, l’intenzione di ampliare ulteriormente la nostra offerta, introducendo un servizio di maggiordomi privati per gli ospiti che lo desiderino. Ci saranno inoltre ulteriori novità all’interno del nostro reparto ristorativo, sempre in un’ottica di sviluppo dell’hotel quale punto di riferimento del life-style monegasco».

Identikit di Luca Virgilio

Di origini romane, 40 anni, Virgilio proviene dal Baglioni hotel London che ha diretto per quattro anni. Sotto la sua direzione, il lussuoso boutique hotel della City è stato tra l’altro nominato miglior hotel d’Inghilterra per il 2006-07, nell’ambito dei prestigiosi riconoscimenti annuali rilasciati dalla britannica Automobile association. La sua formazione è però avvenuta in Svizzera, presso l’hotel management school Les Roches, cui ha fatto seguito un corso integrativo in food & beverage alla Cornell university. Virgilio ha, così, iniziato la propria carriera alberghiera nella divisione food & beverage di due strutture svizzere: l’Intercontinental di Ginevra e il Les Hauts di Crans Montana. Nel 1993 si è poi trasferito in Inghilterra, dove ha ricoperto per cinque anni il ruolo di front office manager presso il Méridien Piccadilly di Londra. Tornato quindi in Svizzera, è entrato, in qualità di room division manager, all’hotel des Bergues di Ginevra. Prima della sua più recente esperienza al Baglioni hotel di Londra, è stato, infine, resident manager presso l’hotel Eden di Roma.

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