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La fiducia (ritrovata) degli albergatori

Il Barometro stagionale di Booking.com e Statista registra un sentiment più che positivo nel settore anche se permane la preoccupazione per i costi, in modo particolare per quelli legati al personale 

Il Barometro stagionale di Booking.com e Statista registra un sentiment più che positivo nel settore anche s

Di Giorgio Bini, 6 Novembre 2023

“Oltre ogni aspettativa”: è un bilancio più che positivo quello sul sentiment degli albergatori italiani rilevato dal Barometro delle strutture ricettive pubblicato da Booking.com e Statista. Nonostante le difficoltà, che pure non sono mancate, a conti fatti l’estate ha superato le previsioni timidamente positive che il settore aveva espresso all’inizio dell’alta stagione: 3 albergatori su 4, per esempio, ritengono che gli sviluppi in termini di tassi di occupazione siano stati buoni o molto buoni e hanno registrato un aumento significativo o molto significativo della tariffa media giornaliera delle camere. 

Albergatori soddisfatti

Gli albergatori italiani sembrano quindi essere estremamente soddisfatti dello sviluppo della propria attività negli ultimi 6 mesi, con il 76% che lo definisce buono o molto buono (rispetto, per esempio, al 68% dell’autunno 2022). Anche le aspettative sul futuro sembrano in continuo miglioramento: si è passati da appena il 36% che diceva di avere aspettative positive o molto positive nell’autunno 2022, al 49% dell’estate 2023, al 63% attuale. Il Barometro sottolinea come la percezione degli albergatori italiani rispetto all’andamento passato, presente e futuro della propria attività, nonché l’andamento dell’occupazione e delle tariffe delle camere, superino le medie UE.

A questi numeri positivi si combina una certa stabilità in tema investimenti: il 79% degli albergatori afferma di voler continuare a investire come fatto negli ultimi 6 mesi, mentre il 15% ha in programma di aumentare gli investimenti e solamente il 3% punta a ridurli. Anche sul fronte della trasformazione digitale 4 albergatori su 5 dichiarano di voler continuare a investire come fatto nel primo semestre dell’anno, mentre la sostenibilità è l’unico ambito in cui persiste (seppure in calo) una certa volontà di effettuare maggiori investimenti (23%). Anche in questo caso, tuttavia, si assiste a una stabilizzazione, che vale sia per l’Italia che per il resto d’Europa. 

Ottimismo anche per quanto riguarda le politiche pubbliche: il numero di intervistati che ne considera positivo l’impatto è raddoppiato, raggiungendo il 41%, mentre la percezione dello stesso come negativo è scesa drasticamente dal 49% di qualche mese fa ad appena il 13% attuale. Le politiche relative alla tassazione, quelle sul lavoro e le politiche economiche generali sono quelle che vengono percepite in maniera più negativa dagli albergatori italiani, che sembrano invece apprezzare in particolar modo gli investimenti nel marketing di destinazione, la digitalizzazione della pubblica amministrazione e gli investimenti nelle infrastrutture.

La situazione europea

E in Europa? A livello UE, i tassi di occupazione delle camere e la tariffa media giornaliera sono aumentati in maniera più evidente per gli hotel rispetto agli affitti a breve termine. Ma anche all’interno del settore alberghiero la ripresa non è uniforme, con le strutture indipendenti che perdono terreno rispetto alle grandi catene: le seconde hanno ottenuto risultati migliori in riferimento a diversi parametri, anche se il divario è comunque in calo.

Esperienze e costi

Come sul mercato europeo, anche in Italia continua a essere vista come centrale per lo sviluppo delle attività alberghiere la possibilità di offrire esperienze locali. L’importanza che viene data loro dagli albergatori italiani è aumentata notevolmente, anche nel brevissimo periodo (dal 28% al 64% da prima a dopo l’estate). “Forse – è l’analisi di Booking.com e Statista – man mano che le abitudini dei viaggiatori tornano alla normalità, gli albergatori vogliono cercare di distinguersi offrendo esperienze uniche e facendo leva sulla fama della cucina italiana, sull’ottimo vino e sulla bellezza del Bel Paese”.

In uno scenario globalmente positivo rimane, tuttavia, alta la preoccupazione per le spese di vario genere, in particolar modo, crescono quelle per il costo del personale e i costi di produzione, mentre scende – pur rimanendo al primo posto – quella sui costi dell’energia.

L’intelligenza artificiale

Booking.com e Statista hanno analizzato, infine, l’approccio degli albergatori con l’intelligenza artificiale, che non conquista: solo l’8% usa applicazioni basate sull’IA e scende l’interesse a farlo in futuro (18%). Ciononostante, gli albergatori italiani non sono contrari alla digitalizzazione: il 41% degli intervistati ritiene che la presenza delle loro strutture sulle piattaforme digitali sia uno dei modi migliori per massimizzare l’occupazione delle camere, seconda solo all’offerta di sconti mirati (50%).

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