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Hotel 2026: tutti i trend

Il report annuale di SiteMinder delinea le tendenze in fatto di ospitalità per l’anno nuovo, che vedranno gli italiani premiare l’ospitalità indipendente e le strutture ricettive capaci di proporsi come hub di esperienze e raccontarsi attraverso contenuti visivi

Il report annuale di SiteMinder delinea le tendenze in fatto di ospitalità per l’anno nuovo, che vedranno

Di Job in Tourism, 5 Dicembre 2025

Torna puntale, come ogni fine anno, il Changing Traveller Report di SiteMinder che fa il punto su preferenze e abitudini di viaggio dei consumatori in materia di alloggi, sia a livello globale che nazionale, e delinea le principali tendenze in fatto di prenotazioni alberghiere per l’anno in arrivo.

Come viaggeranno e soggiorneranno, dunque, gli italiani nel 2026? Secondo il report, la cui realizzazione ha coinvolto 12mila viaggiatori in 14 Paesi, tra i quali l’Italia, il prossimo anno gli italiani privilegeranno strutture locali indipendenti, raccontate da contenuti visivi impattanti, come video e immagini, aumenterà la richiesta di camere silenziose, le SPA degli hotel si confermeranno l’esperienza di lusso più richiesta e la comunicazione diretta con gli albergatori sarà il motivo principale per cui si effettueranno prenotazioni dirette. Ma vediamo nel dettaglio i singoli aspetti in questo approfondimento dall’ultimo numero del nostro magazine digitale (sfogliabile per intero a questo LINK).

La propensione a viaggiare

Innanzitutto, rispetto ad altri mercati, quello italiano si distinguerà per la maggiore propensione a viaggiare sia all’estero sia in Italia: nonostante fattori esterni potenzialmente impattanti, come lo scenario economico, gli eventi geopolitici e le preoccupazioni climatiche, la propensione a viaggiare resterà, cioè, solida tra gli italiani. Oltreconfine, le destinazioni più ambite saranno Spagna, Francia e Grecia, le città più desiderate Parigi, Barcellona, Vienna, Londra e Madrid. Per i viaggi domestici, le Regioni più scelte saranno Sicilia, Toscana, Puglia e Sardegna. Si conferma una certa tendenza a prenotare con anticipo, mentre sul fronte spesa oltre un terzo dei viaggiatori conferma l’intenzione a ridurre il budget. Si consolida anche la propensione a viaggiare per partecipare a eventi come concerti, festival, gare sportive e riunioni familiari.

La prenotazione diretta

E le prenotazioni? A emergere è una forte preferenza per la prenotazione diretta. Anche se il percorso di scoperta degli italiani inizia soprattutto online e le OTA restano il canale di prenotazione più popolare in Italia, una quota significativa (pari al 28% contro il 39% dei canali online) prenoterà direttamente con la struttura, attraverso sito o telefono ed email. Una propensione che si spiega in ragione del servizio: chi prenota direttamente, lo fa soprattutto per la possibilità di comunicare direttamente con la struttura, per avere un maggiore controllo su prenotazioni e modifiche e, ovviamente, per poter accedere a prezzi più bassi e pacchetti dedicati.

L’influenza dei contenuti visivi

Nella scelta dell’alloggio le recensioni degli ospiti continueranno a rappresentare il fattore più importante, ma cresce più che all’estero l’influenza dei contenuti visivi: video e immagini di camere e spazi pesano quasi come l’esigenza di un processo di prenotazione e pagamento semplice e sicuro. Al contrario, tra gli elementi che portano a interrompere una prenotazione già avviata ci sono la percezione di scarsa sicurezza del sito, la complessità del processo di pagamento e l’impossibilità di navigare o prenotare da mobile.

Le sistemazioni preferite

Per quanto riguarda la tipologia di alloggio, strutture locali indipendenti insieme a B&B e case vacanze e appartamenti guidano le preferenze degli italiani posizionandosi davanti a catene e gruppi internazionali, villaggi, campeggi, ostelli e budget hotel. Boutique hotel e strutture di lusso rappresentano una quota di mercato pari al 4%. Tra chi sceglie le catene, i principali driver sono prezzi competitivi e buon rapporto qualità-prezzo, qualità e servizio coerenti tra sedi e servizi in loco completi, oltre a funzionalità tecnologiche avanzate, proposte uniche e vantaggi fedeltà.

Perché tornare

Tra le offerte più apprezzate, primeggia la colazione inclusa, seguita da check-in e check-out flessibili, crediti per SPA e servizi benessere, upgrade di camera e buoni per ristorazione e bevande. Tra i motivi che spingono, invece, a tornare nella stessa struttura, contano soprattutto il rapporto qualità-prezzo, la posizione e la qualità dello staff, del servizio e della comunicazione, seguiti da esperienze memorabili, extra e gratuità come la colazione inclusa.

Per il prossimo soggiorno in hotel i viaggiatori italiani privilegeranno le camere standard seguite dalle superior, mentre le opzioni più premium resteranno di nicchia. A definire la qualità dell’esperienza in camera contano soprattutto la silenziosità, la comodità di cuscini e biancheria, la velocità e affidabilità del wi-fi. Seguono la possibilità di controllare la temperatura, la vista e l’impianto TV e audio.

L’importanza del benessere

I viaggiatori italiani sono poi disposti a investire in comfort ed esperienze in struttura, soprattutto per quanto riguarda servizi SPA, cene gourmet e degustazione di vini e musica dal vivo. A seguire le attività, come quelle di avventura, le lezioni di cucina tradizionale, lo yoga e la meditazione, con quote più contenute per programmi di miglioramento del sonno, lezioni di lingua e workspace premium. In questo scenario è interessante constatare come gli hotel si stiano sempre più confermando non solo come accommodation tradizionali, ma anche come hub di esperienze, con un aumento dell’interesse per i servizi “à la carte”, anche senza dover pernottare, per l’accesso al rooftop, per esempio, alla piscina o al beach club, alla SPA e ai percorsi benessere e, ancora, al co-working con wi-fi, alla camera per poche ore, alla palestra o a corsi fitness ed eventi.

“I risultati del nostro Changing Traveller Report 2026 confermano un dato fondamentale: nonostante l’incertezza globale, la voglia di viaggiare resta fortissima – commenta Simone Portaluri, Regional Manager Italy di SiteMinder –. Vediamo, infatti, che complessivamente oltre il 90% degli italiani mantiene o aumenta il proprio desiderio di partire. Questo entusiasmo crescente sta ridisegnando il modo in cui i viaggiatori nel 2026 sceglieranno, prenoteranno e vivranno gli hotel. Gli italiani privilegeranno strutture indipendenti e dal forte carattere e, a livello globale, risultano i più influenzati dai contenuti visivi, come foto e video, quando si tratta di decidere. È un chiaro invito all’azione per gli albergatori: valorizzare ciò che li rende unici e investire nel racconto della propria struttura”.

Per approfondire: Tecnologia: gli hotel tra AI, soluzioni di pagamento e gestione dei dati

Pur restando un canale ancora emergente per la fase di scoperta degli hotel, l’intelligenza artificiale è destinata a trasformare rapidamente l’intera esperienza di prenotazione. Secondo il report SiteMinder, a livello globale, l’80% dei viaggiatori nel mondo desidera funzioni basate sull’AI a supporto del proprio percorso di prenotazione in hotel, con monitoraggio dei prezzi e avvisi sui ribassi al primo posto. Gli italiani sono in linea: il 46% indica il price alert come funzione più utile, a seguire l’individuazione di annunci falsi e truffe e il riassunto delle recensioni di un hotel. Chiudono l’apprendimento dei propri gusti per scovare “perle” nascoste e la creazione di itinerari personalizzati. Il 16% preferisce invece prenotare senza AI. In generale, tra le tecnologie emergenti più desiderate spiccano il check-in/out contactless e le soluzioni per il benessere come il monitoraggio del sonno, la qualità dell’aria, l’illuminazione circadiana. Suscitano interesse anche le iniziative di sostenibilità, come camere carbon-neutral, il concierge AI che fornisce risposte istantanee, prenotazioni e consigli locali e i servizi robotici, ma una quota rilevante, pari a quasi circa un terzo, dichiara di preferire i servizi alberghieri tradizionali. Sul fronte dei pagamenti, prevalgono i sistemi tradizionali, dalle carte di credito ai bonifici fino ai contanti in struttura, mentre restano ancora minoritarie soluzioni come i wallet digitali e le criptovalute. Infine, la gestione dei dati personali per personalizzare l’esperienza in hotel: tra gli ospiti italiani prevale un atteggiamento positivo, a patto che gli hotel siano trasparenti sul loro impiego e in cambio di benefici concreti.

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