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Eventi&Congressi, il momento della ripartenza (finalmente)

I dati dell’Osservatorio OICE confermano il sentiment degli operatori: la macchina si è rimessa in moto. E gli alberghi si confermano la sede congressuale più usata

I dati dell’Osservatorio OICE confermano il sentiment degli operatori: la macchina si è rimessa in moto. E

Di Job in Tourism, 13 Agosto 2022

L’industria dei congressi e degli eventi è (finalmente) ripartita. Dopo il lungo stop forzato dovuto alle norme di sicurezza imposte dalla pandemia, il settore del turismo congressuale sta recuperando il tempo perduto. È quanto emerge dagli ultimi dati dell’Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Eventi 2021-OICE, la ricerca promossa annualmente da Federcongressi&eventi e realizzata dall’Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore – ASERI.
Nel 2021 – evidenzia il rapporto – in Italia sono stati complessivamente realizzati 86.438 eventi in presenza o in formato ibrido (partecipanti in parte in presenza e in parte collegati da remoto) registrando un aumento pari al +23,7% rispetto al 2020. I partecipanti in presenza sono stati 4.585.433 (+14,7% rispetto al 2020) e le presenze 6.798.425 (+16,3% rispetto al 2020). Sono quindi positivi gli indicatori dei congressi e degli eventi svolti in Italia lo scorso anno quando – ricorda Federcongressi – le normative hanno reso possibile la realizzazione degli eventi in presenza solo dal primo luglio e con capienza ridotta sino al 2 dicembre.
Guardando al passato, prima dell’improvvisa battuta d’arresto dovuta alla pandemia nel 2020, il mercato italiano dei congressi e degli eventi registrava un tasso di incremento medio annuo del numero di eventi pari al 4,1%. E oggi ci sono le premesse per riprendere il trend: la domanda di eventi e congressi da parte di aziende e associazioni è ripartita in maniera significativa non appena il Governo ha permesso la ripresa degli eventi, sottolinea ancora l’associazione di categoria.
“In questo momento tutte le imprese della filiera stanno rispondendo a una domanda che è persino superiore alle aspettative”, analizza la Presidente di Federcongressi&eventi, Gabriella Gentile. “Il mercato chiede eventi, e li vuole in presenza. Il virtuale è stato una risorsa importante durante la pandemia e continuerà a rappresentare una modalità possibile anche in futuro, ma il valore degli incontri di persona è sicuramente uscito rafforzato dallo stop imposto dal Covid. E il ruolo economico, culturale e sociale degli eventi e dei congressi è sempre più riconosciuto anche dalle istituzioni, con le quali stiamo dialogando per dare il nostro contributo alla crescita del comparto”.
Il report fa, poi, una mappatura geografica degli eventi: la maggior parte, il 65,2%, si è svolta al Nord, il 21,8% al Centro, il 9,4% al Sud e il 3,6% nelle Isole. Per quanto riguarda, invece, le sedi per eventi, gli alberghi congressuali sono la tipologia più utilizzata e, infatti, hanno concentrato il 72,8% degli eventi totali. I centri congressi e le sedi fieristico congressuali hanno ospitato il 4,4% degli eventi mentre le dimore storiche non alberghiere (abbazie, castelli, antiche locande e casali, palazzi storici, ville) il 3,6%. Inoltre, il 67% delle sedi ha ripreso l’attività registrando un aumento del fatturato rispetto al 2020 e per quasi la metà di queste, il 48,9%, l’aumento è stato almeno pari al 50%.
Dal punto di vista delle modalità operative, le normative in essere nel 2021, con particolare riferimento al distanziamento – evidenzia ancora la ricerca – hanno delineato una differente modalità di utilizzo delle sedi a favore di quelle di grandi dimensioni. Le sedi con una capacità complessiva di oltre 2.500 posti hanno infatti aumentato di ben il 73,2% gli eventi ospitati. Le norme che regolavano gli spostamenti tra Stati e Regioni hanno poi fatto sì che la maggior parte degli eventi abbia avuto una dimensione locale, cioè con partecipanti provenienti prevalentemente dalla stessa Regione della sede ospitante. Infatti, nel 2021 per il 71,8% delle sedi almeno la metà degli eventi ospitati ha avuto un ambito di riferimento locale. Gli eventi nazionali (con partecipanti provenienti prevalentemente da fuori Regione) hanno rappresentato almeno la metà del totale per il 42,4% delle sedi, mentre gli internazionali (con partecipanti provenienti in percentuale significativa dall’estero) sono stati ospitati dal 38,3% delle sedi, per l’84,8% delle quali hanno rappresentato meno di un quarto degli eventi totali.
La riduzione del mercato internazionale ha inciso anche sulla tipologia degli eventi ospitati in Italia nel 2021. Infatti, i congressi associativi hanno rappresentato meno del 25% degli eventi ospitati per il 44,5% delle sedi rispondenti. Gli eventi aziendali, invece, hanno rappresentato più della metà per il 63% delle sedi.
Per affrontare le restrizioni dovute alla pandemia la maggioranza (67,6%) delle strutture per congressi ed eventi che ha ospitato almeno un evento è stata sede di eventi ibridi. Nonostante la stima del numero complessivo di eventi ibridi ospitati sia difficile per la disomogeneità delle strutture – è l’analisi – si ipotizza che gli eventi ibridi siano stati circa 17.900, ossia il 20,7% del totale degli eventi.
Infine, lo sguardo al futuro: la fase di ripresa che stiamo vivendo è confermata anche dal sentiment espresso dalle sedi al momento della rilevazione dei dati. Secondo gli estensori del report, infatti, nei primi mesi del 2022, quasi il 40% stimava di ritornare ai livelli pre-Covid di eventi ospitati in presenza già nel corso di quest’anno e il 37,2% nel 2023. “Di fronte alle opportunità di sviluppo che il mercato sta mostrando – evidenzia anche il Responsabile scientifico dell’Osservatorio Roberto Nelli, docente di Economia e tecnica della comunicazione aziendale in Università Cattolica – le sedi italiane appaiono pronte a rispondere mettendo in atto strategie incentrate sulla trasformazione digitale e sul rinnovamento delle proprie caratteristiche strutturali secondo la prospettiva della sostenibilità, con l’obiettivo di offrire con flessibilità esperienze di grande qualità, coniugando sapientemente ambiente fisico, realtà virtuale e cultura”.

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