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Dalle Alpi alle colline

La nuova vita del Posta Marcucci. Al timone i Costa della Perla di Corvara: «Non abbiamo scelto noi l'albergo. È l'albergo che ha scelto noi»

La nuova vita del Posta Marcucci. Al timone i Costa della Perla di Corvara: «Non abbiamo scelto noi l'alberg

Di Antonio Caneva, 27 Luglio 2017

Mentre l’Italia ribolle sotto un sole infuocato, sulle colline senesi soffia un refolo di vento che rende la temperatura piacevole.
Bagno Vignoni, una minuscola località, fa delle sue acque minerali la nota distintiva: acque che sgorgano a 49 gradi e offrono l’opportunità di sguazzare in un ambiente unico; acque indicate per numerose patologie ma anche estremamente divertenti per chi ci si immerge. L’hotel Posta Marcucci ha una piscina (si potrebbe definire una laguna) divisa in due settori: una parte alla temperatura di 28 – 32 gradi, e un’altra a una temperatura superiore (35 – 38 gradi), caratterizzata da una cascatella, dove mettersi sotto e avvertire la benefica sensazione di calore. Senza soluzione di continuità si entra poi nella parte interna del complesso e si gode del piacere di uno spazio tranquillo, tra un idromassaggio, un bicchiere di acqua e limone, mordicchiando un tenero dattero. Le saune, il bagno turco, l’area relax… Tutto induce al benessere fisico e quando, nuovamente, si esce nel parco delle piscine, si ha voglia di sdraiarsi sotto le fronde di un grande pino marino e ammirare il panorama, con il castello che, in cima alla collina che guarda l’albergo, vigila sulla serenità della Valle D’Orcia.
Ma perché dalle Alpi alle colline, del titolo?
L’hotel La Perla di Corvara, un The Leading Hotels che nella località dolomitica gestisce anche l’hotel Ladinia, è subentrato alla storica gestione del Posta, da sempre condotto dalla famiglia Marcucci. Un albergo, fino a ora, connotato da una forte presenza padronale, che si trova oggi ad affrontare una trasformazione qualitativa. Ne parlo con Chiara Pieri, front office manager e assistente di direzione, che ha collaborato con la famiglia Marcucci e ora è attiva nella transizione.
«Come sta vivendo questo cambiamento?». «Sono qui da cinque anni e avverto la differenza, non tanto nell’attenzione al cliente, quanto piuttosto sugli aspetti organizzativi. Prima era tutto centrato su una persona, ora le singole responsabilità sono delegate ai capireparto e quindi lo svolgimento del lavoro si rende più fluido. Ciò non vuol dire che non ci sia un responsabile della gestione, ma che l’operatività ha risposte più veloci e precise». Tra i grandi cambiamenti intervenuti c’è la gestione dei prezzi: la direzione precedente praticava una unica tariffa tutto l’anno, mentre ora, che la gestione delle prenotazioni è stata centralizzata a Corvara, si segue il revenue management, con la maggiore richiesta in primavera e autunno, e la bassa stagione, udite, udite, in luglio e agosto.
Incontro subito dopo il direttore, Pio Planatscher, che, come si evince dal cognome, è originario dell’Alto Adige. Ha lavorato molti anni all’hotel La Perla, attraversando i vari reparti. Persona gentile, si presta volentieri a fare due chiacchiere.
«Come si trova in Toscana? E la sua presenza qui è solo per l’avviamento della nuova gestione?».
«Mi trovo molto bene, sono entrato subito in sintonia con l’ambiente, tanto che ormai ritengo questa un’esperienza a lungo termine. Certo, non si può mai sapere nella vita, ma la considero un’opportunità da vivere compiutamente».
«Parliamo di cose tecniche: quanti dipendenti avete?». «La casa, come vede, è piuttosto complessa: il benessere, le acque, la ristorazione su cui contiamo molto, l’ospitalità in genere. L’albergo ha 35 camere, con 40 collaboratori». «Il paese è composto da quattro case, come fate a trovare collaboratori validi in zona?». «Siamo fortunati, la gente lavora volentieri con noi. Abbiamo assunto tutto il personale presente con la vecchia gestione e, per far condividere la nostra filosofia, abbiamo loro organizzato dei corsi sia in loco, sia a Corvara, presso La Perla. Poi, se dobbiamo fare delle ulteriori ricerche ci avvaliamo di Job in Tourism, e in genere risolviamo così (adesso sono io che arrossisco)».
L’albergo, grazie anche alle sue acque curative, è pressoché annuale, con una chiusura solo il mese di febbraio. Me lo conferma Giovanna Pedrollo Costa, communication and human relations manager, che mi racconta come è avvenuto che il Perla si sia interessato al Marcucci: «Non abbiamo scelto noi l’albergo. È l’albergo che ha scelto noi. Non poteva essere altrimenti; la famiglia Marcucci viene da numerosi anni a Corvara in vacanza e ci siamo conosciuti riscontrando numerose coincidenze: il numero di componenti delle famiglie, le tipologie d’alberghi, l’amore per la natura e per strutture con una forte personalità. Noi eravamo poi interessati alla Toscana e così, quando abbiamo avvertito che i Marcucci erano ormai prossimi a terminare la loro attività, ci siamo incontrati. Anche questo è stato facile: un accordo tra persone che si stimano».
Trovo il patron, Michil Costa, seduto al bar, intento alla lettura. Mi aveva promesso un articolo sull’economia del bene comune, uno dei temi più interessanti nel rapporto azienda – collaboratori: argomento che caratterizza la sua attività imprenditoriale e di cui avevo sentito precedentemente un suo intervento pubblico. Glielo ricordo e mi assicura che lo scriverà presto.
Parliamo del Posta Marcucci, della sua visione di questo progetto, e mi dice che a breve verranno realizzate importanti novità: la proprietà dell’albergo scende sino al fiume, in mezzo alla natura, e c’è spazio per progettare qualcosa di assolutamente unico. Conoscendo la sua inventiva non ho difficoltà a credergli.
Nel partire incrocio un bagnino e mi tolgo una curiosità: «Come filtrate l’acqua?». «No, l’acqua non viene filtrata: arriva a sei litri al secondo e ciò consente di farla cadere dalla cascatella alla sua temperatura naturale; questa poi scende nella piscina adiacente e si raffredda lievemente, infine esce in maniera naturale e finisce nel fiume. Evitando il filtraggio si mantengono tutti i benefici delle proprietà minerali, che fanno tanto bene».
Anche il bagnino è innamorato dell’acqua!

Le acque*

La sorgente di acqua termale sgorga a una temperatura di 49 gradi ed è classificata come bicarbonato-solfato-alcalino terrosa, ipertermale. Ha azione specifica quindi legata ai minerali disciolti su: osteoartrosi ed altre forme degenerative, reumatismi extra articolari (lombalgie di origine reumatica, tendiniti), alterazioni del circolo veno linfatico, alterazioni ginecologiche e dermatologiche.

* Testo tratto da un articolo apparso a febbraio 2013 sul blog Obiettivo benessere, della testata online tgcom24.it

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