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Affitti brevi, a Milano stop ai lockbox

Il Consiglio Comunale ha approvato una modifica al Regolamento di Polizia Urbana che vieta l'installazione su suolo pubblico della cassette portachiavi molto usate per la gestione gli affitti brevi. Per i trasgressori, multe fino a 400 euro e la rimozione senza preavviso della cassetta

Il Consiglio Comunale ha approvato una modifica al Regolamento di Polizia Urbana che vieta l'installazione su

Di Job in Tourism, 9 Dicembre 2025

Da cento a quattrocento euro di sanzione, oltre alle spese di rimozione: è la multa in cui incorrerà chi gestisce immobili in locazione a Milano installando le lockbox, le cassette portachiavi molto usate per gli affitti brevi, su elementi dell’arredo urbano, della segnaletica stradale, recinzioni, cancellate, pali della luce o altre strutture collocate su suolo pubblico. Lo ha deciso nei giorni scorsi, seguendo analoghi provvedimenti già varati da Roma e Firenze, il Consiglio Comunale di Milano.

Il provvedimento

Il provvedimento, introdotto con una modifica al Regolamento di Polizia Urbana e che riguarda anche strutture private che si affacciano o sporgono su spazio pubblico, entrerà in vigore fra trenta giorni.

“Si interviene così su un fenomeno sempre più diffuso legato alla crescita degli affitti brevi di case e appartamenti”, spiega Palazzo Marino. Una prassi, si legge nella delibera di iniziativa consiliare firmata dal Consigliere Michele Albiani, Presidente della Commissione consiliare Sicurezza, “per facilitare il check-in autonomo da parte degli ospiti, che avviene in assenza di autorizzazione all’occupazione di suolo pubblico e senza corrispettivo economico, comportando così un uso improprio dello spazio pubblico a vantaggio di singoli privati; oltre al profilo del decoro urbano, la proliferazione incontrollata di lockbox comporta rischi per la sicurezza e può generare disagio per i residenti”.

Le sanzioni

Con l’entrata in vigore dell’integrazione al Regolamento di Polizia Urbana i dispositivi irregolari potranno essere rimossi dagli uffici competenti, senza obbligo di preavviso. La rimozione – specifica il provvedimento – avverrà con onere di spesa a carico dei soggetti responsabili, i quali andranno incontro anche a sanzioni amministrative che vanno da cento fino a quattrocento euro.

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