Dopo Puglia, Veneto e Abruzzo, da questa settimana è partita anche in Calabria la fase sperimentale della Banca Dati nazionale delle Strutture Ricettive e degli immobili destinati a locazione breve o per finalità turistiche (BDSR). Un’attivazione che, progressivamente, verrà estesa a tutte le altre Regioni e Province Autonome, fino a coprire gradualmente l’intero territorio nazionale.
Come funzionano Banca Dati e CIN
Tramite la piattaforma, spiega il Ministero del Turismo, è possibile richiedere il Codice Identificativo Nazionale – il cosiddetto CIN – da utilizzare per la pubblicazione degli annunci e per l’esposizione all’esterno delle strutture e degli immobili, secondo quanto previsto dalla legge approvata lo scorso anno, che ha uniformato la normativa in materia. Effettuando l’accesso tramite identità digitale, i titolari delle strutture ricettive – di qualunque tipologia, alberghiere, extra alberghiere e di immobili adibiti ad uso abitativo affittati con finalità turistiche – visualizzano i dati relativi alle strutture collegate al proprio Codice Fiscale, integrano le informazioni mancanti, segnalano eventuali modifiche e ottengono il CIN.
La fase sperimentale
Nella fase di avvio sperimentale non sono previste sanzioni ed è consentito ai cittadini che lo desiderano di adeguarsi con un ampio margine di anticipo agli obblighi correlati al codice identificativo, sottolinea ancora il Ministero: “Le disposizioni contenute nella legge saranno applicabili solo dal sessantesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, prevista non oltre il 1° settembre 2024, dell’Avviso attestante l’entrata in funzione della BDSR su scala nazionale”.
Tutte le informazioni sul funzionamento della Banca Dati, sulla richiesta del CIN e sulle sanzioni per il mancato adeguamento alla normativa sono disponibili alle FAQ a questo link.
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