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Westin debutta a Londra nel 2021

A dirigere l’hotel che segna l'arrivo del brand nel Regno Unito è stato chiamato Alex Dallocchio, che ci anticipa progetto e sfide

A dirigere l’hotel che segna l'arrivo del brand nel Regno Unito è stato chiamato Alex Dallocchio, che ci a

Di Mariangela Traficante, 21 Settembre 2020

Un brand che mancava all’appello nel cuore di Londra: l’anno prossimo Westin farà il suo debutto nel Regno Unito e a guidarne la gestione, l’apertura e la direzione è stato chiamato un manager italiano ma dalla lunga esperienza internazionale anche Oltreoceano. È infatti Alex Dallocchio il general manager del Westin London City Hotel, la cui apertura, dopo gli inevitabili rallentamenti causa Covid che hanno colpito tutto il settore, è prevista nella primavera del 2021. Cosa ci dobbiamo aspettare?

“L’hotel aprirà i battenti ad aprile 2021. È stato un progetto molto lungo e importante, perché si trova nel centro di Londra, e fa parte della trasformazione dell’area della Queensbridge House, area in cui sorge anche il Queenhithe Dock, il più antico porto di Londra. A Westin mancava una presenza britannica, è un brand con una sua nicchia specifica, in cui il wellness riveste un ruolo centrale. Sono arrivato ai primi di marzo per seguire questo progetto in sviluppo da diversi anni, di cui andiamo molto fieri, è il debutto in Uk”.
Domanda: Come è stato l’arrivo a Londra?
Risposta: “Avevo già lavorato con il gruppo Marriott. Gli ultimi 18 anni li ho trascorsi negli Stati Uniti, tra Texas, Las Vegas e Beverly Hills. Ci siamo trasferiti qui con la famiglia praticamente il giorno prima che in America iniziasse il lockdown e una settimana prima che arrivasse a Londra, dunque si è trattato di uno spostamento in un momento molto particolare. Ci siamo ritrovati in una città che conoscevamo da turisti ma che appariva in quel periodo molto differente, con una chiusura che arrivava al 90%, ma che si sta lentamente riprendendo. Gli hotel ora sono quasi tutti riaperti, certo con un’occupazione molto bassa ma che si sta rialzando.
Sicuramente soffre il nostro mercato di riferimento, che è quello americano. Ma siamo positivi, dobbiamo esserlo tutti anche perché sembra che le cose stiano, seppur lentamente, migliorando”.

D. Quali saranno i principali elementi del Westin London City Hotel?
R. “Conterà 222 camere (di cui una presidential suite con un grande terrazzo affacciato sul Tamigi tra ottavo e nono piano, executive suite e otto duplex suite) e 9 appartamenti in vendita che saranno dati in management all’hotel. Dei tre ristoranti due saranno gestiti direttamente da noi, il terzo sarà affidato a un celebrity chef, stiamo valutando una rosa di nomi. Uno dei gioielli sarà il wine bar al terzo piano, che avrà un panorama a 180 gradi sul Tamigi e su attrazioni come il Millenium Bridge e la South Bank con The Shard, la Tate Modern e lo Shakespeare’s Globe Theatre. La spa sarà una delle più grandi urbane di Londra, con otto camere per trattamenti, diverse saune, bagni turchi, trattamenti di bellezza, e avremo anche un ampio centro fitness con le tecnologie più avanzate del momento. In più, dato che Westin ha in essere una collaborazione con New Balance, anche noi avremo all’esterno un running club”.

D. Nello sviluppo del progetto avete dovuto in qualche modo apportare delle modifiche in corso d’opera a causa del Covid-19?
R. “No, siamo dell’idea che per aprile le cose saranno tornate alla normalità, e dunque non abbiamo voluto fare nessun cambiamento forzato, i lavori sono già in fase avanzata e avrebbe avuto poco senso intervenire in questo momento. Naturalmente ci sarà una grande attenzione sul fronte delle pulizie, dell’igiene e della sicurezza, ma non prevediamo cambiamenti drastici alla struttura”.

D. Come vi state muovendo nella ricerca dei collaboratori?
R. “Nel corso delle prossime settimane ci dedicheremo alle figure executive, come direttore finanziario, direttore vendite e direttore Hr. E poi con l’offerta Food and Beverage che abbiamo porremo naturalmente tanta enfasi sul F&B manager e su chef quotati. Il brand Westin pone grande attenzione sul benessere degli ospiti, quindi sarà un aspetto importante nelle nostre scelte, sempre con un occhio attento all’esperienza che i candidati avranno maturato specie nel settore 5 stelle. Ci troviamo infatti in un mercato molto esigente”.

D. Che “spazio” avrà l’Italia?
R. “Arrivo da una tradizione di famiglia di hotelier e dunque anche dopo vent’anni in America mi considero italianissimo. Ci sarà una forte componente italiana, anche se logicamente l’accento sarà sul bagaglio di esperienza e sulle qualità dei candidati”.

D. Quanto peserà la Brexit?
R. “Certo è un’incognita e dovremo capire cosa comporterà nelle scelte che si dovranno fare, per i cittadini europei che non siano già nel Regno Unito sarà più difficile arrivare, prevediamo maggiori restrizioni rispetto agli anni passati. Un po’ di timore c’è perché si tratta di una novità per tutti e si raccolgono opinioni diverse. Attendiamo l’esito degli accordi tra il Regno Unito e l’Unione europea. E poi in ogni caso Londra è sempre stata tra le città più visitate al mondo e quindi non credo che sul fronte del turismo ci saranno cambiamenti così drastici. Potrebbero esserci invece dei cambiamenti per il business travel, vedremo come reagirà il mercato”.

Il profilo di Alex Dallocchio
Alex Dallocchio nasce a Portofino, verso la fine degli anni ’70 dove il padre Vittorio era proprietario di due famosi ristoranti. Seguendo le orme paterne, matura una profonda esperienza nel settore alberghiero, che copre 20 anni di lavoro in diversi hotel e resort negli Stati Uniti e in Europa. Dopo aver iniziato la carriera all’Hotel Principe Di Savoia di Milano e aver completato un programma di Management In Training al Balmoral Hotel di Edimburgo con Sir Rocco Forte Hotels ed uno al Four Seasons Hotel a Milano, ha proseguito la sua attività negli Stati Uniti, lavorando per brand 5 stelle come Hyatt, Hilton e Marriott in California, Texas, Florida e Nebraska e diventando general manager all’età di 27 anni. Ha lavorato a San Diego e Las Vegas come area general manager per Hyatt Hotels e più recentemente a Beverly Hills, dove ha ricoperto la carica di general manager e area vice president presso il Beverly Hills Marriott. Dallocchio ha conseguito una laurea in Economia e commercio presso l’Università di Pavia e un master in Hotel Real Estate Investment and Asset Management presso la Cornell University di Ithaca, NY.

L’hotel
The Westin London City Hotel & Residences, la cui apertura è prevista per la primavera 2021, è di proprietà di 4C Hotel Group e verrà operato da RBH Management. Conterà 222 camere, una presidential suite, una executive suite e otto junior duplex suite. Inoltre, nel complesso ci saranno anche 9 unità residenziali.
Triplice l’offerta F&B, con due ristoranti, di cui uno curato da un celebrity chef, e un wine bar. La proposta wellness conta l’Heavenly Spa by Westin e un Westin Workout Fitness Studio.

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