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Vincere le sfide globali

Di Paolo Sanavia, 30 Settembre 2005

Il manager: qual è la chiave del successo? Provo qui a sviluppare alcune riflessioni e a cercare alcuni orientamenti sul significato e i confini di un ruolo cruciale per l’azienda.
Uno degli argomenti che ha stimolato in modo particolare il mio interesse durante il master alla Cornell Universithy è stato: “Corporate Ethics in the Hospitality Industry”.
Robert Quinn, docente all’università del Michigan, sostiene che «l’eccellenza è una forma di devianza». Mi rendo conto che l’etica, in quanto relazione tra ciò che è bene e ciò che è male, nel contesto dell’industria dell’ospitalità è una norma di comportamento che va ancora affinata e migliorata se vogliamo creare quei valori intangibili cui accennavo nell’articolo pubblicato sul numero 16 di Job in Tourism, p. 5.
È difficile trovare uno standard di giudizio su cui tutte le persone ragionevoli possano essere d’accordo; buono e cattivo, giusto e sbagliato hanno diversi significati per persone diverse o società diverse. Nel tenere un atteggiamento etico, si può essere a volte concentrati su qualcosa che riteniamo giusto fare, tralasciando il dialogo con coloro con i quali siamo in disaccordo. Di fatto, per ottenere risultati che siano il frutto di decisioni dove prevale l’etica, bisogna tenere una condotta e una moralità che consentano un approccio alle decisioni basato sulle cose pratiche, sui diritti umani, sulla giustizia, sul rispetto, sulla considerazione e sul ruolo delle persone all’interno della società.
Dal mio punto di vista occorre ritrovare alcuni giusti equilibri: l’etica e il comportamento, oltre a essere un modo per rafforzare i valori, dovrebbero favorire il dialogo tra coloro che, in un’economia fondata sulla conoscenza, possano ricoprire un ruolo importante per governare il futuro del nostro settore. L’individualismo e la mancanza di dialogo spesso portano all’indifferenza e alla noncuranza per tutto ciò che ci circonda. Un tipo di comportamento che, ricollegandosi all’industria dell’ospitalità, può essere, se non lo è già, la causa che limita l’incapacità di gestire con lungimiranza e condivisione l’economia turistica globale.
Nella società come nell’industria dell’ospitalità i valori intellettuali, morali e professionali, per i quali le persone sono degne di stima, devono essere riscoperti e orientati allo sviluppo di un settore che non è solo importante per l’economia mondiale, ma fondamentale dal punto di vista della globalizzazione socio-culturale dei popoli.
In un’ottica di etica manageriale corporativa, il successo di un’azienda dipende, in modo rilevante, dalla sua capacità di attrarre e trattenere le persone dotate delle qualità appropriate e del grado di motivazione più elevato. Le conoscenze, le competenze, l’esperienza, la capacità d’innovazione e l’orientamento al servizio dei collaboratori ai vari livelli di responsabilità è più importante, oggi, degli impianti e delle strutture logistiche. Un nuovo marketing, in continua evoluzione, fondato sull’analisi delle variabili individuali e di gruppo, sull’integrazione dei bisogni-desideri e sulle più complesse aspettative degli individui. Su questi nuovi modelli prende corpo l’ipotesi di una nuova antropologia contemporanea di cui l’azienda deve essere interprete e protagonista per garantire il futuro dell’industria dell’ospitalità globale.
In un’economia fondata sulla conoscenza, che vede rapidissimi cambiamenti, per un manager la sfida più grande è saper fronteggiare con lungimiranza i cambiamenti drammatici all’interno degli scenari internazionali, scoprire e creare nuovi mercati, trasformare con professionalità la propria organizzazione interna. In un’ottica di leadership il manager deve sempre più imparare a gestire con equilibrio i fattori interni ed esterni che influenzano le attività e il successo della propria azienda.
Quattro sono i fattori che determinano il risultato:
• la capacità di gestire verso il basso;
• la capacità di gestire trasversalmente;
• la capacità di gestire verso l’esterno;
• la capacità di gestire verso l’alto.
Mentre dieci sono gli elementi per una conduzione vincente:
• saper scegliere i propri collaboratori e collaboratrici;
• infondere speranza;
• non imporre comportamenti inutili;
• dare il meglio nelle condizioni peggiori;
• ascoltare prima di decidere;
• essere capaci di cambiare i propri piani,
• capire e valorizzare le diversità;
• concentrarsi sui mezzi disponibili;
• riconoscere e rispettare i ruoli;
• considerare le difficoltà solo cose da superare.
L’abilità non è soltanto quella di fare le cose nel modo giusto ma anche di fare le cose giuste adottando un comportamento coerente e creando una solida cultura aziendale, facendo prevalere la comunicazione, un’organizzazione flessibile, il gioco di squadra, la fiducia verso i collaboratori. Il successo viene perseguito attraverso l’innovazione, i sistemi, la passione, le strategie e l’esecuzione.
Tre sono le sfide per essere un manager efficiente:
• l’onestà prima di tutto, negarsi ai compromessi, alle trappole e chiedersi sempre ciò che è bene per l’azienda;
• vedere le cose in maniera diversa e distinguersi dagli altri generando nuove strategie e creando nuove opportunità di successo;
• Sapere riallineare, ringiovanire e rinvigorire l’organizzazione, aiutando gli altri e se stessi.
I fattori di successo, anche se continuamente evidenziati da molti e in modi diversi, hanno comunque un unico denominatore comune: la deontologia professionale, attraverso cui il manager dimostra di essere in grado di guidare l’azienda verso i cambiamenti e le sfide future.
Se scegliere la propria vocazione e perseguirla con coerenza può essere l’elemento di partenza, sicuramente occorre poi non smettere mai di aggiornarsi professionalmente, essere disposti a correre rischi, essere in grado di lavorare in autonomia e con gli altri, avere un senso di integrità e di autostima, avere l’abilità di utilizzare il mondo attorno a sé in maniera positiva, essere in grado di parlare bene, scrivere bene, leggere bene, avere dimestichezza con i numeri, essere in grado di discutere e non di dibattere, apparire una persona di successo.

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