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Viaggi, l’evoluzione dei trend e il turismo di domani

Dalla sicurezza alla sostenibilità passando per risorse umane e tecnologia: ecco i temi ai quali prestare attenzione nel nuovo anno per rimanere competitivi

Dalla sicurezza alla sostenibilità passando per risorse umane e tecnologia: ecco i temi ai quali prestare a

Di Giovanni Angelini, 12 Gennaio 2023

Mentre ci dirigiamo verso l’anno nuovo, le aziende del settore, per rimanere competitive, sono chiamate a valutare e prevedere quali tendenze, attuali ed emergenti, plasmeranno l’industria dei viaggi, del turismo e dell’ospitalità nel prossimo futuro. “Se fallisci nel pianificare, stai pianificando di fallire”, recita un vecchio detto, e nel mondo post-pandemia la pianificazione efficace è più importante che mai.
Le indicazioni di mercato dicono che il settore si sta gradualmente riassestando dopo quanto accaduto negli ultimi due anni. Tuttavia, c’è ancora molta strada da fare – ed è probabile che si tratterà di un viaggio accidentato d’ora in avanti – soprattutto a causa dell’elevata inflazione, dell’aumento del costo della vita e dell’attuale situazione geopolitica.
Anche se le restrizioni ai viaggi si sono progressivamente allentate, dobbiamo aspettarci, per esempio, che ci saranno alcuni strascichi pandemici. La domanda di protocolli di pulizia e igiene più stringenti e di tecnologia contactless rimarrà. La salute e la sicurezza rimangono, infatti, una priorità. Con la paura di rimanere bloccati o di ammalarsi, oggi i viaggiatori mostrano cautela quando pianificano i propri viaggi. Nella maggior parte dei casi, si tratti di itinerari di facile organizzazione, caratterizzati da minima esposizione al rischio, per questo il settore dovrà continuare a ridurre il più possibile il contatto fisico tra persone e cose. Il principio guida dovrebbe essere, quindi, quello di garantire al viaggiatore il massimo controllo sulle decisioni che influenzano il senso di comfort e sicurezza.
Nonostante le difficoltà e i costi più elevati, le persone vogliono oggi viaggiare, soprattutto per piacere, e recuperare ciò che hanno perso con la pandemia. Durerà? O si tratta solamente di una reazione ai lockdown? Quel che è certo è che l’industria ha subito un enorme cambiamento (forse il più significativo dall’avvento dei voli commerciali) e le organizzazioni sono chiamate a trovare l’equilibrio più efficiente e pratico tra tecnologia, aspettative, contenimento dei costi e sostenibilità. L’obiettivo principale è fornire esperienze significative, sia per clienti che per i dipendenti.
Spinta dall’impatto dei big data, la domanda di personalizzazione è un’altra tendenza importante: un numero sempre crescente di viaggiatori vuole essere trattato come individuo e non più come un anonimo cliente. Per questo, è diventato fondamentale adattare i servizi alle preferenze dei singoli viaggiatori, per i quali privacy e intimità sono in cima alla lista dei desideri.
Lo stesso discorso vale per i brand. I marchi impersonali faranno fatica a sopravvivere: le aziende devono trovare modi per differenziarsi proponendo qualcosa di unico, che sia riconosciuto e apprezzato dal consumatore.
Per quanto riguarda il business travel, ora che la aziende hanno scoperto l’efficacia e il risparmio legati ai meeting virtuali, continueranno a tenere bassi i budget per i viaggi d’affari, che rimarranno ben al di sotto dei livelli pre-pandemia.
Sul fronte della distribuzione, benché le OTA continueranno a essere partner importanti, sarà il sito web dell’hotel il canale più redditizio per le prenotazioni online.
Dobbiamo poi tenere a mente che i consumatori luxury continueranno a viaggiare nonostante l’instabilità del momento perché, a differenza di altri, quello del lusso è un mercato impermeabile alla recessione.
Una tendenza evidente è, poi, la forte domanda di esperienze di benessere, che vadano ben oltre la tradizionale SPA: le persone sono alla ricerca di trattamenti e proposte che possano aiutare a guarire il corpo, la mente e l’anima.
Con la diffusione del lavoro agile, le persone hanno iniziato a cercare le destinazioni in modo diverso e la stagionalità sta diventando secondaria. Il bleisure sta diventando un segmento significativo e la domanda per soggiorni prolungati è in aumento.
Cresce anche il desiderio di esperienze locali: chi viaggia vuole sperimentare prodotti, cibo, cultura, intrattenimento tipici delle destinazioni così come prodotti sani e di provenienza responsabile.
L’industria deve trovare, infine, il modo di rispondere all’aumento di attenzione sul tema della sostenibilità: così come i viaggiatori stanno diventando consapevoli della propria impronta di carbonio così le aziende devono imparare a misurare la propria e capire cosa fare per ridurla.
Il tocco umano è e rimarrà fondamentale nell’ospitalità, ma allo stesso tempo occorre rendersi conto che, con la pandemia, molti dei modi di fare business sono diventati obsoleti. Ed è qui che deve entrare in gioco la tecnologia, che ha un potenziale illimitato in questo settore. QR Code, robot, chatbot, realtà virtuale e aumentata, big data, AI, riconoscimento biometrico, controllo vocale stanno diventando mainstream: le aziende devono investire in questi sistemi e nelle persone che ne comprendono l’applicazione, senza però spersonalizzare l’esperienza dell’ospite.
Ancora più importante è la necessità di affrontare la questione del lavoro e dei talenti: attrarre, trattenere e motivare personale di tutte le età è una priorità assoluta. Soddisfazione lavorativa, orario di lavoro flessibile, comunicazione efficiente, crescita e sviluppo personale, riconoscimento e, soprattutto, compensi adeguati sono questioni che devono essere affrontate seriamente. Le aspettative delle persone sono cambiate e le aziende devono cambiare di conseguenza.
Anche affrontare i bisogni delle giovani generazioni è una priorità. Con la loro dipendenza da social media e tecnologia, tendono a vedere la carriera lavorativa come una serie di lavori diversi, sono attratti dal lavoro flessibile mentre non hanno più presa i modelli gerarchici. Cosa possono fare le organizzazioni per attrarre e motivare i giovani? Possono passare da culture aziendali tradizionali basate su “comando e controllo” a modelli nei quali a essere centrale è la collaborazione? Le generazioni più giovani risponderebbero molto positivamente a questo cambiamento.
In generale, l’industria del turismo sarà chiamata sempre più ad affrontare nuove tendenze emergenti e in continua evoluzione. Compito di ogni azienda sarà trovare la propria nicchia e sviluppare il proprio vantaggio competitivo basandosi su innovazione, differenziazione e preferenze dei consumatori. Per rimanere competivi, gli hotel devono identificare il proprio target di clientela a capire da quali tendenze è interessato. D’altra parte, l’ospitalità è un business fatto dalle persone: si tratta di offrire a ciascun cliente la miglior esperienza possibile.

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