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Verdi, arancioni e boutique: così sono le “nuove” destinazioni

La ripartenza accelera alcune tendenze, tra creatività e sostenibilità: gli esempi dalle Dolomiti a Matera

La ripartenza accelera alcune tendenze, tra creatività e sostenibilità: gli esempi dalle Dolomiti a Matera

Di Giorgio Bini, 29 Luglio 2020

Cosa accadrà da oggi al 2025? Quali tipologie di destinazioni richiederà il mercato? A queste domande hanno voluto rispondere una serie di addetti ai lavori all’interno della rassegna ‘Tempo di Rinascita – Scenari, idee, progettualità’, ideata dall’agenzia di comunicazione Doc-Com per riflettere a più voci sul mondo che sta cambiando. “Il settore sta vivendo un grande cambiamento – sottolinea Josep Ejarque, amministratore unico FTourism & Marketing – . Oggi assistiamo alla crescita della domanda di turismo motivazionale, un trend presente che subirà un ulteriore incremento nei mesi e negli anni a venire. Si può parlare di una tendenza all’uberizzazione del turismo, in cui innovazione tecnologica e sharing economy hanno un ruolo importante. Anche le motivazioni dei turisti cambiano: si assiste a una voglia di fuga dall’agglomerazione, alla ricerca di luoghi ed esperienze che rispecchino i valori personali e a un maggiore individualismo. Anche le destinazioni si modificano in maniera verticale e si trasformano in boutique destination, well being destination, destinazioni green e orange. Di particolare interesse per l’Italia sono le well being destination, che rispecchiano un modo olistico di viaggiare che integra salute fisica e mentale. Le destinazioni green riprendono varie forme di turismo direttamente connesse alle risorse rurali. La voglia di fare esperienze diverse è al centro della proposta delle destinazioni orange, che si fondano sul turismo creativo, fornendo un legame con le popolazione locale”.
La sostenibilità sarà ancora una volta il tema cardine anche in occasione di grandi eventi. Renzo Bortolot, presidente della Magnifica Comunità del Cadore, ha raccontato come il territorio cadorino si sta preparando alle Olimpiadi invernali del 2026: “Abbiamo dato vita al Green Deal Cadore 2030, un piano in cui abbiamo fatto rete per la promozione territoriale mettendo insieme il tessuto culturale, le imprese e il terzo settore. Nel prossimo decennio vivremo una serie di appuntamenti che saranno una grande attrattiva per il nostro territorio. Il nostro obiettivo è accoglierli mantenendo la nostra identità e portando i visitatori a vivere esperienze locali, culturali e sostenibili”.
Anche Gherardo Manaigo, presidente del Distretto turistico delle Dolomiti bellunesi che raccoglie 64 comuni, sottolinea l’importanza di investire nelle infrastrutture per innovare la proposta turistica delle località: “Abbiamo l’obbligo di progettare gli eventi in maniera green. Questo significa soprattutto recuperare spazi, come hotel e aree ricettive, che sono abbandonati o in disuso, per evitare di costruire nuovi edifici che non avranno una collocazione determinata dopo la fine degli eventi”.
Dalla Sardegna arriva l’esperienza di come si costruisce una well being destination, raccontata dal sindaco di Sant’Antioco Ignazio Locci: “Nella nostra isola il turismo è sempre stato trainato dalla ‘destinazione Sardegna’ ma oggi vogliamo promuovere e raccontare il nostro territorio come “isola nell’isola”, una destinazione del benessere in cui rigenerarsi ed entrare in contatto con le bellezze naturali, che possono garantire alla nostra comunità un nuovo avvenire dopo il ridimensionamento delle miniere del Sulcis. Abbiamo lavorato sugli spazi pubblici, elaborando una segnaletica che potesse dare l’idea di un luogo sano e sicuro. Anche il coordinamento delle strutture ricettive è stato oggetto di lavoro e oggi grazie a canali di comunicazione diretta siamo in grado di dare supporto ai nostri operatori sul territorio”.
Dal turismo di massa alle boutiques destination: è l’esperienza di Matera di cui parla Gino Marchionna di Matera Collection: “Nel post pandemia abbiamo la possibilità di ripartire dall’anno zero, lavorando sui dati che riusciamo a raccogliere per creare esperienze sempre più su misura. Per noi è importante conoscere non solo i numeri di arrivi e partenze, ma anche elementi come il prezzo medio per turista, e soprattutto la capacità di carico della città, in modo da prendere le migliori decisioni sia sugli investimenti pubblici, sia sulle attività private. È necessario innovare l’esperienza del viaggiatore, e lavorare insieme per dire stop ai fenomeni nocivi del turismo come l’abusivismo”.

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