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Ventiquattro minuti, saponcini e cotton fioc…

In difesa della cameriera ai piani: un po' di sana operatività quotidiana non guasterebbe a "esperti" e progettisti

In difesa della cameriera ai piani: un po' di sana operatività quotidiana non guasterebbe a "esperti" e prog

Di Dennis Zambon, 22 Dicembre 2016

Alberghi: belli, strani, trendy, boutique, di design, da favola, per millennials, tecnologici, verdi, social, etici, costosi, sporchi…
Per mille motivi gli alberghi sono un soggetto di grande seduzione e qualsiasi vicenda li riguardi ha sempre grande risonanza sui media.
In queste ultime settimane si è molto parlato di una ricerca che evidenzia le “ruberie” della clientela, stilando una classifica ad hoc e quantificando anche il relativo danno economico. Poi ecco un’altra ricerca sulla pulizia della camera e l’elenco degli oggetti che è meglio non toccare e, tanto meno, utilizzare.
Ora: sappiamo bene che i clienti consumano energia elettrica, usano il bagno, lasciano disordine, stropicciano le lenzuola e, a volte, si portano a casa pure i saponcini e i cotton fioc. I più evoluti, saccheggiano impunemente il frigobar e nascondono l’accappatoio nella custodia del cellulare. Vorremmo farne a meno (dei clienti) ma ci sono troppe controindicazioni.
Quindi parliamo della pulizia della camera. Dalla ricerca di cui sopra, appare evidente che è la signora cameriera, che non si è occupata in modo approfondito ed efficiente dello sterminio dei batteri, che si divertono a saltellare sui tasti del telecomando e del telefono piuttosto che zompare su e giù per i bicchieri o fare aerobica sull’asse del wc. È la signora cameriera che non ha pizzicato animaletti clandestini tra le coltri e non ha verificato se la biancheria “pulita”, pulita lo era davvero usando il luminol e altri strumenti di indagine che potrebbe portarsi da casa…
Alla signora cameriera si applicano rigide tabelle di tempi e metodi (frutto di altre ricerche di esperti in tempi e metodi, che però a casa non si sono mai rifatti un letto): 22-24 minuti per una camera, 25 se occupata da una famiglia di sette persone…
Ventiquattro minuti anche se il progettista si è dimenticato di fare un office accessibile e capiente, se ha messo la presa per l’aspirapolvere dietro al divano e ha scelto materiali che sembrano sporchi anche da nuovi.
Ventiquattro minuti anche se la moglie del proprietario ha riempito la camera di ninnoli e vecchi merletti. Ventiquattro minuti anche se la governate le ha chiesto di fare un paio di camere in più, ma sempre nelle otto ore perché lo straordinario…
Fortuna che il cliente ha “rubato” saponcini e cotton fioc: si fa prima a rimpiazzarli.

Nasce Jit Hospitality

www.jobintourism.it/job/consulenza.php

È la nuova divisione dedicata alla consulenza di Job in Tourism: offre la competenza di esperti professionisti dell’ospitalità al servizio delle aziende. Una gamma di attività a sostegno delle imprese alberghiere, che potrà beneficiare dell’esperienza del nostro team coordinato da Dennis Zambon. Numerose le aree di competenza, che includono temi quali la progettazione e la ristrutturazione, l’analisi e il supporto organizzativo, il check-up della struttura, la formazione del personale, la gestione dei complain, le affiliazioni, nonché le nuove opportunità di business. Email: consulting@jithospitality.it. Tel: 327 4433952

Chi è Dennis Zambon

Docente di organizzazione delle strutture ricettive per il corso di laurea triennale in scienze del turismo e sviluppo locale presso la facoltà di sociologia dell’Università degli studi di Milano-Bicocca, dal 2006 al 2011 Dennis Zambon è direttore generale della divisione business hotel di Atahotels, nonché, dal 2007, consigliere di gestione della stessa compagnia. Prima ancora è general manager del’Hilton Milan, mentre negli anni 1990 dirige il Forte Crest di San Donato Milanese (ora Crowne Plaza). Per noi di Job in Tourism, oltre a essere il responsabile della divisione consulenza, cura anche la rubrica Nessun Dorma.

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