La stagione estiva è alle porte e il Capri Palace si prepara per l’apertura, prevista il prossimo 20 aprile, con una lunga serie di novità: dal design degli interni alla cucina, passando per la collezione d’arte, la boutique e la beauty farm. Il maestro Arnaldo Pomodoro sta, infatti, lavorando al completamento dell’opera monumentale Rive dei Mari inaugurata nel 2009, mentre ai fornelli del ristorante L’Olivo, unica realtà stellata sull’isola di Capri, c’è da quest’anno lo chef Andrea Migliaccio, già executive del Riccio, il ristorante a mare dell’albergo. La terrazza bar dell’albergo, ridisegnata dall’interior designer Marco De Luca, vedrà poi il debutto del nuovo Bistrot degli artisti: un ristorante di cucina tipica caprese. Ma soprattutto, con programmi nuovi e una ricerca continua per il benessere di corpo e psiche, si apre anche la stagione della Capri beauty farm, la spa dell’albergo. «Per essere competitivi in un comparto con un’offerta così ricca come il wellness non basta più proporre solo programmi relax ed esperienze olistiche», racconta il general manager della struttura di Anacapri, Ermanno Zanini. «Occorre, perciò, dotarsi di servizi ad alto valore aggiunto, con trattamenti per il benessere della persona e percorsi dimagranti di carattere medico-scientifico. Proprio a quest’ultimo proposito, abbiamo perciò pensato di lanciare una collaborazione con la professoressa Evelina Flachi, specialista in scienza dell’alimentazione e docente presso la facoltà di medicina e chirurgia dell’università degli studi di Milano, i cui programmi dietetici si ispirano alla filosofia del dimagrire e del disintossicarsi per ritardare l’invecchiamento».
Domanda. Accentuando la parte medico-scientifica di una spa non si corre però il rischio di ospedalizzare un po’ l’atmosfera dell’hotel?
Risposta. È una questione di approccio. Anche il mondo medico-scientifico è in grande trasformazione. Basti pensare alle più prestigiose cliniche internazionali, dove la qualità del servizio non ha più nulla a che fare con quella dei centri di cura degli anni ’50 e ’60 del secolo scorso: medici e personale non vantano esclusivamente grandi competenze professionali, ma poggiano la loro attività anche sulla cura delle dinamiche relazionali, con particolare attenzione agli stessi principi di accoglienza e servizio che costituiscono la base dell’offerta alberghiera del lusso. Ecco, nella nostra spa noi utilizziamo il medesimo approccio.
D. Vero è, però, che per chi, in particolare, segue diete dimagranti, il confronto diretto con i piatti degli altri ospiti dei vostri ristoranti gourmet è inevitabile.
R. È un rischio che abbiamo preso in considerazione, elaborando strategie ad hoc proprio per limitarne più possibile le ricadute negative.
D. A cosa avete pensato, nel dettaglio?
R. Abbiamo sviluppato la capacità di elaborare menu dieteticamente rigorosi, ma dal gusto e dalla presentazione degna di una qualsiasi altra offerta di alta gastronomia. Un’area intera della cucina è poi esclusivamente dedicata alla preparazione di ricette per gli ospiti che seguono i nostri regimi dimagranti: il ponderato e preciso equilibrio di ogni ingrediente è infatti, in questo caso, ancora più importante che nell’enogastronomia classica. Anche nella sala ristorante, inoltre, l’area più bella è riservata al servizio dei piatti dietetici con personale dedicato, appositamente formato per conoscere le specifiche nutrizionali di ogni singolo piatto proposto. Infine, è importante segnalare che le nostre diete non prevedono mai dei programmi drastici e affamanti: i regimi proposti dalla professoressa Flachi rispondono a criteri nutrizionali ben precisi, scientificamente testati per il raggiungimento degli obiettivi di peso, senza pregiudizio della salute complessiva delle persone.
D. A proposito di offerte enogastronomiche ad hoc, avete anche una proposta ristorativa riservata ai celiaci?
R. Certamente: un’altra area della cucina è esclusivamente dedicata alla preparazione dei cibi senza glutine. E pure al mattino, una sezione del buffet colazioni è pensata appositamente per i nostri ospiti celiaci, la cui domanda, pressoché inesistente fino a sei-sette anni fa, è in costante ascesa. Anche in questo caso, infine, ci serviamo di personale appositamente formato in materia.
D. È difficile trovare risorse f&b preparate su questi temi?
R. Nonostante la domanda di regimi dietetici speciali stia diventando sempre più importante, nel mondo dell’hôtellerie noto ancora una scarsa consapevolezza a questo riguardo. Tanto che molta parte dei nostri programmi di formazione dedicati al personale riguarda proprio la materia dell’alimentazione per esigenze specifiche.
D. Che cosa cerca oggi, in generale, un cliente del segmento wellness del lusso?
R. È una persona tradizionalmente molto esigente, che non si accontenta più del semplice massaggio, per quanto bene questo possa essere eseguito. La qualità dei trattamenti è ormai solo una parte, sebbene importante, di un’offerta wellness di alto livello. Il benessere è un vero e proprio rituale, in cui tutti passaggi sono fondamentali: a cominciare dall’ambiente e dalle atmosfere in cui esso si svolge. E non parlo solamente degli spazi della spa e dell’albergo, ma anche della medesima destinazione in cui l’hotel è inserito: è l’intero ecosistema che circonda un centro benessere a dover partecipare dello stesso equilibrio ricercato dai clienti nella propria esperienza wellness. È per questo, tra l’altro, che è così difficile costruire una proposta benessere appagante in città.
D. E come valuta la situazione di Anacapri?
R. Siamo un piccolo centro: le nostre attività di sensibilizzazione e formazione, perciò, sono fortunatamente ben considerate. Certo, gradiremmo una maggiore consapevolezza da parte delle istituzioni, che invece paiono non comprendere fino in fondo l’importanza di un approccio integrato per una location prettamente turistica come l’isola di Capri.
D. Dove si devono cercare, infine, oggi le prossime frontiere del wellness?
R. Non vedo grandissime novità all’orizzonte. Temo, invece, che con il diffondersi di questi servizi, ormai indispensabili per qualsiasi offerta di lusso che intenda definirsi tale, si possa abbassare il livello. Un po’, per fare un esempio provocatorio, come è avvenuto con i frigo-bar: presenti ovunque, ma spesso seguiti male e con prodotti di qualità discutibile. Già oggi ci sono strutture esclusive con spa non adeguate. Eppure, ritengo che sarà proprio in questo comparto che si giocherà la partita della competitività dei prossimi anni.
Un’offerta pluripremiata
Una vera e propria clinica del benessere che propone programmi e trattamenti personalizzati, alcuni dei quali coperti da brevetto internazionale, frutto di una continua ricerca medica sperimentale. La Capri beauty farm fa parte dal 2004 del prestigioso gruppo Leading Spas. A gennaio 2006 riceve, in particolare, il premio quale Best destination spa, durante la seconda edizione della European Spa Exhibition di Monte Carlo, mentre nel 2008 è votata dai lettori di Condé Nast Traveller quale Favorite Medical-thermal Spa. Un successo, quest’ultimo, consolidato dalla terza posizione nella categoria «best medical, thermal and natural spas», raggiunta nel concorso del 2010. La beauty farm, il cui giro d’affari contribuisce per circa il 15% alla formazione del fatturato complessivo del Capri Palace (il 24% considerando anche l’indotto in termini di prodotti f&b e accoglienza), è in particolate guidata dal professor Francesco Canonaco, docente di pediatria della facoltà di medicina dell’università di Modena, specialista in oncologia, scienza dell’alimentazione e medicina estetica, da anni impegnato nella collaborazione scientifica con importanti università italiane.
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