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Un’eccezione positiva: il Sulcis Iglesiente

Di Marco Bosco, 5 Dicembre 2008

Andare oltre il balneare classico, puntando anche sulle miniere, sulla cultura, sulla natura e sull’enogastronomia. È questo il segreto del successo del Sulcis Iglesiente che, a fronte di una generale contrazione dei consumi, della crisi economica in corso e di un aumento del costo della vita in Italia del 3,5% (dati Istat), ha fatto registrare, per il periodo gennaio-settembre 2008, un +11,4% alla voce arrivi.
«Siamo soddisfatti», commenta il presidente della provincia di Carbonia Iglesias, Pierfranco Gaviano, che è pure presidente del Sistema turistico locale (Stl) Sulcis Iglesiente. «Soprattutto se pensiamo che l’intera Sardegna, nel periodo gennaio-luglio, ha fatto registrare un +4,4% negli arrivi mentre noi, nello stesso periodo, abbiamo ottenuto un aumento del 16,6%. Certo, nonostante l’importante crescita degli arrivi, le presenze sono rimaste stabili, ma con l’attuale crisi economica e l’erosione del budget a disposizione in particolare delle famiglie italiane, era prevedibile che i viaggiatori riducessero sensibilmente la durata dei loro soggiorni».
Durante i primi nove mesi dell’anno gli arrivi di viaggiatori italiani, il mercato più importante per il Sulcis Iglesiente, sono infatti aumentati del 9,42%, ma contemporaneamente sono sensibilmente calate le presenze complessive.
«I segnali positivi sono però anche altri», continua Gaviano. «In particolare, sono aumentati i flussi turistici nei mesi di spalla: a maggio gli arrivi, per fare solo un esempio, sono cresciuti del 42,5% e le presenze del 21,4%, mentre notizie confortanti arrivano anche dal turismo internazionale: tra gennaio e settembre gli arrivi sono cresciuti del 19,2% e le presenze del 13,5%».
Nel quartier generale dell’Stl Sulcis Iglesiente resta comunque la consapevolezza che le cose da fare sono ancora molte. «All’ultimo World travel market di Londra abbiamo presentato i nostri nuovi strumenti: la guida all’ospitalità e ai servizi in italiano e in inglese, il magazine e il sito in inglese», conclude Gaviano. «Entro fine mese saremo inoltre on-line con la versione del nostro indirizzo web in tedesco e in francese. Gli operatori del trade hanno dimostrato poi di apprezzare particolarmente la nostra Si card: una card culturale che abbiamo sviluppato quest’estate e che intendiamo riproporre pure nel 2009. Nel sito, peraltro, le pagine più visitate sono proprio quelle che descrivono le nostre risorse culturali e naturalistiche, oltre ai percorsi turistici e ai pacchetti di visita proposti dalle agenzie e dai tour operator. Diversi operatori e consorzi locali, infine, utilizzano già il nostro materiale e lo portano nelle fiere e nelle occasioni commerciali e promozionali alle quali partecipano. È un ottimo segnale. Siamo però consapevoli che dobbiamo lavorare ancora per far conoscere meglio il nostro territorio a un pubblico sempre più vasto. Proprio a tale riguardo, abbiamo preso alcuni contatti con diversi partner per sviluppare azioni mirate sul trade e sui mercati di nicchia in Italia, Germania, Francia e Inghilterra».

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