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Una testimonianza da Dahab

Di Job in Tourism, 12 Maggio 2006

Abbiamo ricevuto dalla nostra lettrice Sonia Aicha Serravalli, corrispondente italiana Red Sea Rangers, una testimonianza da Dahab, la località egiziana sul Mar Rosso divenuta tristemente famosa per l’attentato del 24 aprile scorso. Ve ne proponiamo una sintesi, perché ci sembra un utile contributo di riflessione.

Carissimi amici di Job in Tourism, mi chiamo Sonia, sono un’italiana residente a Dahab, Egitto, qui da un paio di mesi. Da qualche tempo collaboro con un centro immersioni locale che culla il sogno di allargarsi all’Italia e all’Europa per trasformarsi da semplice centro diving in centro di interscambio culturale, puntando in particolare sul turismo alternativo, e comunque sul far conoscere questa meravigliosa destinazione alla vicina Italia, paese che – ahimè – fino al 24 aprile scorso non conosceva nemmeno questo nome.
Qui ci stiamo mettendo tutto il nostro impegno e tutta la nostra passione per “guarire” dai fatti dello scorso 24 aprile. Negli ultimi 20 anni Dahab è stato un luogo amato per la sua natura, per i siti mozzafiato dove praticare immersioni e per l’atmosfera amichevole e accogliente, che ricorda un po’ la bellezza dei nostri anni ’60. In origine villaggio beduino, Dahab si è trasformato in un piccolo e pacifico paese di mare, ricco di attività da offrire.
Che si abbia a che fare con fanatici delle immersioni, windsurfer in cerca di nuovi luoghi, spiriti desiderosi di praticare yoga e meditazione, Indiana Jones ansiosi di mettersi alla prova durante uno dei nostri safari o drogati dell’abbronzatura, Dahab è il luogo in cui ognuno potrà trovare esattamente ciò che sta cercando… e molto di più.
La nostra ambizione è quella di presentare Dahab al mondo e dare al mondo il benvenuto a Dahab. Desideriamo che Dahab resti esattamente com’è (un mondo a parte ancora autentico e puro) preservandola intatta per le generazioni future. Una delle nostre preoccupazioni primarie è quella di salvare la barriera corallina e la vita acquatica, mantenendola perlomeno come si presenta oggi. La barriera corallina non si trova, al momento, nelle condizioni originarie di cui godeva qualche anno fa. Tale processo non è stato causato dall’aumento del numero di sub, ma dall’approccio poco professionale e dalla bassa qualità dei servizi offerti in passato alla maggior parte degli ospiti in visita a Dahab. I Red Sea rangers si trovano a Dahab per cambiare una volta per tutte tale realtà.
Restando incontaminata per tutti questi anni, Dahab ha preservato il suo sapore originale. La sua collocazione tra il Mar Rosso e il deserto, con le montagne dell’Arabia davanti e quelle del Sinai alle spalle, la rendono un luogo unico al mondo per la sua atmosfera magica e i suoi sapori e colori da Mille e una Notte. Le tipiche tonalità nordafricane, dal rosso all’azzurro, variano di ora in ora dall’alba al tramonto, tra le rocce e il mare cristallino.

Sonia Aicha Serravalli
(corrispondente italiana Red Sea Rangers
www.redsea-rangers.com

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