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Una stretta di mano vale più di mille algoritmi

Quando si parla di risorse umane, nulla conta come il confronto personale: sogni, speranze e aspirazioni dei partecipanti al Tfp Summit 2017

Quando si parla di risorse umane, nulla conta come il confronto personale: sogni, speranze e aspirazioni dei

Di Massimiliano Sarti, 9 Febbraio 2017

Professionisti dell’f&b, dell’housekeping, del sales e del marketing. Ma anche molti direttori. E poi ancora specialisti degli eventi e del front office… Tra le lunghe file del Tfp Summit 2017 si incontrano le più disparate professionalità. Qui al Milan Marriott sono arrivati praticamente da ogni angolo d’Italia. La maggior parte, anche i più giovani, ha già lavorato nel settore. E quasi tutti sanno cosa vogliono e cosa cercano. Data la folla e l’alto numero di espositori, sarebbe peraltro impossibile pensare di incontrare ogni azienda presente. Meglio quindi avere ben chiari gli obiettivi in testa e puntare decisi sulle posizioni compatibili con le proprie aspirazioni. Con un po’ di pazienza si rimane in attesa che qualcosa si smuova là davanti; che finalmente arrivi il momento di stringere la mano al selezionatore di turno, per giocarsi al meglio tutte le proprie chance…
Rossella, 26 anni, di Milano ha un aspetto solare. Ha appena sostenuto un colloquio e ora è già in coda per incontrare un altro operatore: «Mi hanno detto che ne avrebbero parlato con il direttore. E mi hanno promesso un feedback in settimana», spiega con una certa soddisfazione. La sua aspirazione? Trovare un posto come event coordinator, meglio ancora come event manager. Tra 20 anni si vede invece direttore d’albergo. «D’altronde tanti studi dovranno servire pure a qualcosa», osserva, accennando alla propria laurea in lingue e scienze del turismo, accompagnata da un master in hôtellerie.
Anche Gorana, che vive a Firenze ma è di origini croate, spera un giorno di mettersi al timone di una struttura. Ha 29 anni e al momento è alla ricerca di un posto nel commerciale, possibilmente in qualche head office di catena: «Sono venuta qui, perché sentivo il bisogno di allargare lo spettro delle mie possibilità oltre la Toscana. E poi quasi tutti gli uffici centrali delle catene principali sono a Milano».
Andrea, 52 anni, di Latina sta cercando un’azienda che gli dia la possibilità di mettere la propria esperienza al servizio dei giovani. Lui è un direttore. E sa bene come funziona in questi casi: «Qua si semina. Si raccoglierà più avanti. È così che va». Anche Mariano, 61 anni, da Milano, ha esperienze da gm: «Ho fatto un colloquio per sgranchirmi la lingua. Ma è sempre il solito problema: vogliono l’esperienza, ma poi guardano tutti l’età».
Marcello, 31 anni, di Verona, chiede di distinguere meglio le figure del sales e del marketing, perché a volte c’è un po’ di confusione, e non è sempre facile individuare le compagnie con posizioni aperte relative a una delle due specializzazioni. A fianco a lui, Silvia, 24 anni, di Milano, appare contenta. Ha appena avuto un colloquio per una posizione di housekeeping supervisor: «Mi hanno assicurato che la seconda governante mi chiamerà nei prossimi giorni». Anche lei ha un sogno. Ed è davvero specchio dei tempi: «Tra 20 anni vorrei vedermi con un contratto a tempo indeterminato in mano».
Luca, per contro, viene dalla Calabria. Ha 26 anni, con una esperienza all’estero alle spalle, e sta cercando una nuova opportunità lavorativa nell’ambito del front office. Al Tfp Summit ci è arrivato grazie al consiglio di alcuni colleghi. Per il futuro più distante è combattuto tra due visioni diverse: «Vorrei tanto riuscire a sviluppare adeguatamente la mia piccola start-up informatica e dedicarmi completamente a lei. Ma nel caso non dovessi riuscirci, mi vedo solo nell’ospitalità. Non ci sono alternative».
Infine Francesca, 36 anni, di Milano, vuole crescere nel commerciale. È convinta che il Tfp sia importante perché consente alle persone di «entrare in contatto diretto con le aziende. Quando mandi i curricula è diverso: mi sembra sempre di rimanere come in sospeso. Così invece ti fai conoscere di persona. E prima o poi ti chiamano. Che sia tra due giorni o tra un anno non ha importanza…».
Come tutti gli anni, al Tfp si intrecciano sogni, speranze e aspirazioni… In fondo, nonostante il web e lo sviluppo senza fine dei cosiddetti social, una cosa rimane certa: quando si parla di risorse umane, nulla vale come il confronto personale. Una stretta di mano e uno sguardo sincero, a volte, valgono più di mille algoritmi di selezione.

L’evento in breve

Oltre 2 mila persone hanno affollato le sale del Milan Marriott lo scorso 2 febbraio. Dalle 9 di mattina alle 6 di sera un flusso incessante di visitatori ha incontrato i tanti espositori presenti al Tfp Summit 2017. Il tradizionale evento dedicato al lavoro nel turismo griffato da Job in Tourism ha ospitato quest’anno numerose compagnie a caccia di professionisti dell’industria dei viaggi e dell’ospitalità: brand importanti dell’hôtellerie nazionale e globale come Hilton Italia, Meliá, Nh, B&b Hotels, Allegroitalia, Planetaria Hotels e Bluserena, ma anche prestigiose strutture indipendenti quali lo stesso Milan Marriott, il CastaDiva di Blevio sul lago di Como, il toscano Borgo Pignano, il Forte Village e l’hotel Belvedere di Bellagio, nonché operatori del calibro di Valtur, Gardaland e Costa Crociere. E ancora: il gruppo Percassi Food & Beverage, con i suoi brand Casa Maioli, Da30Polenta e Wagamama, nonché in tema di formazione l’Hotel Business School nata dalla collaborazione tra lo stesso Forte Village Resort e la Luiss di Roma, Academy e la 24Ore Business School. Non sono mancate neppure le società di ricerca di personale: Adecco Tourism & Fashion, Gi Horeca, Tempor, Articolo1, IdeaLavoro e Gest.Amm, insieme a Resume, sezione head hunting di Job in Tourism. Interessante infine anche il programma formativo, che ha visto gli interventi di Resume e di Jit Hospitality, la nostra nuova divisione consulenza.

Il punto di vista delle aziende: cosa cerca B&b Hotels

Entusiasta, dinamico e ottimista. Si rivolge a tutti con rispetto e lavora costantemente con l’unico obiettivo di offrire agli ospiti il miglior servizio possibile. È il candidato ideale di uno tra i tanti espositori del Tfp 2017: B&b Hotels è una catena francese di hotel midscale, dotata di un portafoglio di ben 380 alberghi in Europa. Il gruppo è presente oggi nel nostro paese con 24 strutture a 3 stelle, ma mira ad aggiungerne altre 60 nei prossimi cinque anni. «Da noi il personale è necessariamente polivalente», spiega il direttore operativo Italia di B&b Hotels, Pascal Contessotto. «Ognuno deve al contempo saper accogliere gli ospiti e impegnarsi a favorirne la fidelizzazione, dare consigli sulla vendita dei prodotti del nostro corner shop, intervenire in sala colazione se necessario, interagire con il pubblico per dare tutte le informazioni sui servizi in hotel, suggerire infine i posti migliori da visitare in città. E naturalmente non può neppure mancare una perfetta conoscenza della lingua inglese».
In fase di selezione, la valutazione si basa quindi su molteplici fattori: «L’esperienza formativa e lavorativa è importante», riprende Contessotto. «Ma contano anche gli aspetti caratteriali e comportamentali: elementi fondamentali per garantire il livello di servizio richiesto». Un piccolo vantaggio ce l’ha chi conosce già il gestionale utilizzato dalle strutture del gruppo, anche se rilevante è soprattutto aver maturato «significative esperienze a contatto con la clientela. Infine è indispensabile che il candidato sia indipendente, socievole, motivato ad affrontare nuove sfide e soprattutto disposto a impegnarsi al 100%, per un gruppo che offre vere possibilità di crescita».

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