Sono stato invitato alla presentazione dei voli low cost della Hapag Lloyd che, partendo in Germania dagli aeroporti di Hannover e Koeln/Bonn, raggiungono numerose città italiane.
Per me è sempre un piacere partecipare a eventi che coinvolgano la Germania, tanto sono affascinato da questo paese; mi piace praticamente tutto: le nette differenze tra il nord e il sud, la cultura, le città d’arte così diverse dalle nostre, la cucina fortemente caratterizzata, la lingua difficile e intrigante, la solida economia che produce beni robusti e affidabili; insomma, ogni volta che ho a che fare con la Germania è un piacere.
Sono stato quindi a questo incontro e lì ho appreso che oltre ai voli Hapag Lloyd sarebbero state presentate anche Hannover e la zona della Bassa Sassonia, e si sarebbe parlato anche della Volkswagen (la sede di Wolfsburg è a pochi chilometri da Hannover) e particolarmente del parco tematico Autostadt, che la stessa ha realizzato e che in tre anni ha avuto già parecchi milioni di visitatori.
La riunione si è svolta in maniera lineare, gli intervenuti parlavano in tedesco, tradotto in simultanea, e la conclusione era stata affidata alla relazione della rappresentante del parco a tema della Volkswagen. La signora, una persona distinta, di mezza età, con molto impegno si sforzava di parlare italiano e ciò aveva fatto spontaneamente scaturire un applauso, da parte dei numerosi presenti.
Il parco è interessante, giocato sulla macchina e la sua evoluzione, con spazi interattivi per i visitatori. All’interno delle aree espositive esistono sette palazzine dedicate ai sette marchi di proprietà della Volkswagen ed è al momento di parlare della Lamborghini che la signora, sino a quel momento compassata, ha perso il suo aplomb e alzando il tono della voce e strabuzzando gli occhi ha fatto esplodere un “Lamboooorghini, macissssima come gli italiiiani”. Disagio tra i presenti che lungi dal sentirsi inorgogliti si guardavano con costernazione; poteva comunque essere stato un episodio e quindi ci si è nuovamente concentrati sul proseguo. Purtroppo, quando si è tornati a parlare di Lamborghini il tono è tornato quello precedente, con sorrisini e ammiccamenti da non lasciare ombra di dubbio su quale fosse, nella realtà, il senso che si voleva dare a questa enfasi.
E allora mi domando da dove derivi la raffigurazione dell’Italia che quella signora si è costruita; siamo veramente così? Sono terrorizzato dall’idea che questa sia la realtà: un paese macchietta. Riflettendo, però, non ho neanche bisogno di essere confortato: non siamo così. L’Italia, che attrae turisti con le sue bellezze naturali, con la propria storia, con il fascino della cultura millenaria; con l’umanità dei propri abitanti, con le proposte legate alla moda, alla cucina al saper vivere, come può essere confusa con stereotipi quali il “macismo” con il gridolino, o peggio ancora. A mio avviso quella signora con i suoi stereotipi, pensando di blandirci, ha perso un’occasione per tacere.
Una cartolina sbiadita dell’Italia
Di Antonio Caneva, 20 Giugno 2003
Articoli Correlati
Comments are closed