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Un passo avanti nel futuro

Di Massimiliano Sarti, 19 Settembre 2008

L’information technology è un mondo in costante evoluzione, i cui contorni mutano pressoché ogni giorno. Comprenderne le dinamiche non è perciò affatto una cosa semplice, ma, forse, ancora più complicato è seguire le evoluzioni delle esigenze di programmi e servizi tecnologici di un singolo comparto economico. È però quello che da anni fa la società di sviluppo software, servizi e tecnologia per il mondo del turismo Opentur, il cui prodotto di base, il gestionale Ideal, è attualmente diffuso tra una serie di operatori italiani, il cui fatturato complessivo supera il 50% del giro d’affari totale dei tour operator nazionali.
«Il nostro obiettivo», specifica il direttore commerciale, Gerolamo Damonte, «è in realtà quello di essere sempre un passo avanti, di riuscire cioè non tanto a seguire, quanto ad anticipare i nuovi trend di mercato. Così, per esempio, già nel 2007 abbiamo lanciato la Suite Ti (Tourism intelligence): un programma, nato dalla collaborazione con la società di software inglese Yesitsolution, integrato con Ideal e disegnato per aiutare le imprese nella gestione delle proprie strategie manageriali. L’idea è stata quella di fornire un aiuto concreto alle aziende nostre clienti nella conduzione quotidiana della propria attività. Muovendoci lungo gli stessi binari, ora stiamo così sviluppando il Polo tecnologico turismo: un servizio grazie al quale saremo in grado di ospitare presso i nostri server, in un data centre, l’intero sistema informatico di qualsiasi tour operator».
Ma quali saranno i benefici per le aziende che aderiranno al progetto? «I nostri server», spiega Damonte, «sono molto più potenti delle macchine generalmente in dotazione ai tour operator e, soprattutto, sono costantemente aggiornati non solo in termini di software, ma anche di hardware. In questo modo, agli operatori sarà garantito un notevole risparmio sui costi di gestione del proprio sistema informatico, nonché la possibilità di liberarsi da tutti i rischi e le problematiche connesse con l’attività di manutenzione delle macchine e l’interruzioni dei sistemi».
Contemporaneamente alla creazione e allo sviluppo di nuove proposte, una società di servizi tecnologici non deve però cessare di migliorare e aggiornare i prodotti già esistenti, pena il rapido e inevitabile invecchiamento della propria offerta. «Ideal, in effetti, è un programma in divenire, che aggiorniamo costantemente per incrementarne le prestazioni», aggiunge Damonte. «Così, per esempio, negli ultimi tempi ci stiamo concentrando molto sul miglioramento dell’interfaccia, che stiamo puntando a rendere in breve tempo completamente grafica e, conseguentemente, più user-friendly. Dal punto di vista dei contenuti, invece, molti tour operator stanno manifestando da qualche anno la necessità di dotarsi di strumenti on-line capaci di vendere viaggi e soggiorni direttamente sul web sia attraverso i canali b2b, sia tramite quelli b2c. Negli ultimi tempi, soprattutto, si sente spesso parlare della necessità di un booking engine in grado di gestire il cosiddetto dynamic packaging. Un obiettivo, quest’ultimo, che sembra tuttavia ancora lontano dall’essere raggiunto, poiché le vendite online spesso si limitano a singole transazioni di un numero limitato di servizi, che difficilmente possono essere paragonati alla complessità di un vero e proprio pacchetto turistico».
Quello che manca, sempre secondo Damonte, è la tecnologia necessaria a permettere la gestione del dynamic packaging online: «A non consentire la diffusione di booking engine capaci di svolgere tale funzione è soprattutto l’assenza di un linguaggio elettronico comune a tutta la filiera del turismo. Accade, in questo modo, che il consumatore finale si trovi spesso a poter prenotare direttamente sul web solamente volo e soggiorno ma non, per esempio, i biglietti per mostre, spettacoli teatrali o concerti in programma nella destinazione da lui selezionata. Il nostro Ideal portal, in continuo sviluppo, è però capace di integrare tra loro i diversi linguaggi elettronici dei fornitori: dai gds ai vettori low cost, fino agli hotel e ai ricettivi. Lo stesso programma è inoltre in grado di comunicare con le applicazioni degli istituti di credito per la gestione dei pagamenti con carta di credito, in modo da garantire una facile conclusione della transazione. Certo, si tratta di un percorso ancora lungo, che necessita della collaborazione di tutti i protagonisti della filiera e che potrà procedere solo per approssimazioni successive. È però un processo che ritengo inarrestabile e capace di coinvolgere progressivamente un numero sempre maggiore di operatori dell’industria turistica globale».
Integrare l’offerta significa, inoltre, contribuire alla razionalizzazione del mercato. In tale direzione, si muove peraltro anche il comparto dell’intermediazione che richiede sempre maggiore accessibilità all’offerta complessiva dei tour operator. «Lo testimonia», conclude Damonte, «anche il caso del recente portale To Tube di Astoi, che raccoglie all’interno di un unico indirizzo web b2b l’intera offerta degli operatori associati. Per parte nostra, noi stiamo studiando sistemi che permettano alla rete distributiva di poter accedere più facilmente all’offerta dei tour operator, sia per il b2b sia per il b2c».

la struttura della società

Opentur nasce nel 1991 con l’obiettivo di fornire programmi e servizi tecnologici per il mondo del turismo. Il suo prodotto base è Ideal: un software che aiuta i tour operator in fase di programmazione e vendita, nonché nella gestione delle attività operative, della parte amministrativo-finanziaria e dei rapporti pre e post-vendita con le agenzie di viaggio. Da esso, sono nati, in tempi più recenti, Ideal portal e Ideal adv. Il primo è uno strumento di vendita online completamente personalizzabile e adatto sia alle transazioni b2b sia a quelle b2c. Il secondo, come si evince dal nome, è una versione del software base specificamente pensata per gli operatori dell’intermediazione.
«Negli uffici della nostra sede milanese», racconta Gerolamo Damonte, «lavorano ben 30 dipendenti: un numero di collaboratori già considerevole per una software house, a cui si deve inoltre aggiungere un’altra quindicina di sviluppatori-sistemisti della società indiana Aiva. Inoltre da qualche tempo stiamo anche collaborando con la società americana specializzata in sistemi di revenue management, Jda, per ampliare e migliorare ulteriormente la nostra offerta».

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