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Un nuovo modo per tenere i turisti lontani

Di Marco Bosco, 24 Aprile 2009

Dopo l’eliminazione dei treni tedeschi abilitati al trasporto di bici al seguito, che da Monaco di Baviera assicuravano ai cicloturisti transfrontalieri i collegamenti tra Germania e Italia (linee adriatica e tirrenica), a seguito dell’aumento delle tariffe richieste dalla Rete ferroviaria italiana (Rfi) per l’utilizzo dei binari del nostro paese, ora viene vietato il trasporto delle bici al seguito anche sui treni Cisalpino che collegano Italia e Svizzera. A denunciare la situazione è la Federazione italiana amici della bicicletta (Fiab). «Mentre in tutta Europa», commenta lo stesso presidente Fiab, Antonio Dalla Venezia, «il cicloturismo è in continua evoluzione, aumentano le politiche per lo sviluppo della mobilità in bicicletta e diventano sempre più oggetto di studio le ricadute economiche della realizzazione delle reti ciclabili di lunga percorrenza come la EuroVelo o il progetto Bicitalia nel nostro paese, il gruppo Ferrovie dello stato, ma evidentemente anche i referenti del governo in materia di trasporti e turismo, anziché migliorare le condizioni già precarie di trasporto intermodale bici e treno, fanno di tutto per eliminare quel poco che c’è. Cosa rispondere alle prime lettere di cicloturisti stranieri che ci dicono che le vacanze del 2009 le faranno altrove?».
Il comunicato rilasciato da Fiab prosegue poi spiegando nei dettagli come si sia evoluto lo scenario per i cicloturisti internazionali desiderosi di venire in Italia: «Da dicembre non è più possibile portare la bici intera sui treni Cisalpino che collegano la Svizzera all’Italia. Alcuni di essi, come quello per Livorno, sono stati addirittura soppressi. Sui pendolini Cisalpino che attraversano il Gottardo e il Sempione, per ragioni di spazio, non sono così più ammesse biciclette al seguito, neppure con la sacca (unica soluzione prima concessa). È possibile invece trasportare la bici imballata come bagaglio a mano, ma solo sui treni convenzionali Eurocity che transitano attraverso il Sempione, da Ginevra a Milano o a Venezia e viceversa. Ma serve la prenotazione obbligatoria».

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