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Un mondo, non solo vetrina

Di Floriana Lipparini, 20 Aprile 2007

Siamo giunti ormai alla finale di Tourism web award, il concorso che premia il miglior sito web delle categorie turistico-alberghiere: catene alberghiere internazionali presenti in Italia, catene alberghiere nazionali (s’intendono società che gestiscono più di tre alberghi), alberghi individuali, ristoranti, tour operator, e la novità di quest’anno, bed & breakfast.
Navigabilità del sito, servizi offerti, contenuti informativi, strumenti innovativi e impostazione grafica sono le aree di valutazione.
La premiazione dei siti vincitori avrà luogo il 17 maggio nel corso di “Web in Tourism”, il large event dedicato alle tendenze e agli sviluppi del turismo on line, che si terrà all’hotel Enterprise, in corso Sempione a Milano. Al primo sito classificato nelle varie categorie verrà consegnata una Coppa, ai quattro ex aequo una Targa.
In attesa della premiazione, per una veloce verifica dello stato dell’arte nel mercato on line,abbiamo brevemente intervistato alcuni tra i manager delle aziende turistiche entrate nella cinquina finalista. Interessante, in effetti, capire quanto conti un sito efficace e ben disegnato rispetto all’immagine dell’azienda, e quanto sia cresciuto o si prevede che cresca nel futuro il booking on line, con l’eterna domanda: le prenotazioni voice saranno soppiantate da internet?
«Il nostro sito è stato rifatto da un web designer, e ora lo stiamo indicizzando. Non è più una vetrina, ma un tool da utilizzare al meglio», spiega Andrea Luri, general manager del Castello del Nero, Podere S. Filippo, a Tavernelle Val di Pesa. Il sito che lo riguarda, www.castellodelnero.com, fa parte della categoria alberghi individuali.« Al di là delle belle fotografie, occorre l’aiuto di una società di web marketing per sfruttare meglio il motore di prenotazione, e usare bene il sito anche sul piano della comunicazione. Non basta la consultazione, il punto è essere visibili, aumentare la conoscenza e quindi la competitività. Non dimentichiamo che il sito è uno strumento non soltanto per l’hotel, ma anche per l’utente. La nostra esperienza nella nicchia del 5 stelle ci ha mostrato che i clienti hanno la curiosità di esplorare, di guardare le immagini, quindi navigano senza problemi, poi però telefonano, perché la vita è fatta pur sempre di rapporti umani».
Un’esperienza non dissimile da quella di Sandro Alfano, general manager del Gruppo fiorentino Lungarno Hotels (www.lungarnohotels.com, categoria compagnie alberghiere nazionali), che ha anche lui verificato una propensione dei clienti a telefonare comunque: «Il booking on line già ha in parte sostituito quello voice, forse non lo farà del tutto, ma acquisirà importanti quote di mercato, certo dipende dal tipo di struttura, da noi ad esempio la prenotazione è molto vissuta dal cliente, che spesso vuole proprio quella camera, quel particolare… e quindi ci chiamano per assicurarsene, anche se sul sito trovano tutto, c’è anche una sezione dedicata alle suite». Quanto all’importanza del sito per l’immagine dell’hotel, Alfano conferma che ora il sito, rinnovato in stretta collaborazione con una società specializzata, «è un giusto riflesso, più coerente con l’immagine del prodotto, racconta quello che facciamo nella realtà, sa rendere on line le emozioni, coglie l’atmosfera, uno stile. No al sito solo vetrina e no anche al sito solo vendita: per noi dev’essere un mondo dove accadono cose. Questa nuova veste ha prodotto un incremento in termini di marketing position e una nuova articolazione di dialogo, è aumentato il pubblico con cui dialoghiamo e questo è un risultato molto importante».
Usciamo dalla categoria alberghi per entrare in quella dei tour operator, e parliamo con Andrea Rescali, Research & Development Hotelplan Italia Spa (www.turisanda.it). «Il sito Turisanda l’ho concepito io, mi occupo di web fin dal ’95. Forse si potrebbe innovare anche di più dal punto di vista tecnologico, comunque il formato conta molto, ora il numero delle visite è aumentato dalle otto alle dieci volte più di prima. Sui siti ho una teoria: quello che importa è dare un serbatoio di informazioni il più accattivanti possibile per poi convogliare l’interesse scaturito, veicolandolo alla vendita. In generale, sinteticamente, penso che l’ideale per rendere efficace un sito sia focalizzare i contenuti sulle domande, puntare molto sulla curiosità, è sul piano informativo che internet funziona al massimo grado e costituisce un aiuto per il mercato tradizionale. Però il rapporto con la rete varia da paese a paese, un anglosassone è disposto a passare un’intera serata al computer per trovare quel che cerca, l’italiano si stufa e si rivolge ad altri strumenti. Da noi occorre ancora promuovere un’educazione a internet».

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