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Molte sono le ragioni che spiegano il successo dell’hotel Enterprise del Gruppo Planetaria nel panorama dell’ospitalità milanese. Grazie all’atmosfera trendy ma anche rasserenante, al design rigoroso ma anche ricco di echi etnici primo Novecento, in poco tempo l’albergo di corso Sempione si è affermato come punto di riferimento per numerosi eventi e come luogo d’incontro cittadino per l’happy hour o anche solo per un caffé nello splendido bar oro e alabastro.
Un vero punto di forza della bella struttura si è rivelato il Centro congressi, oltre mille metri quadrati di superficie divisi in otto sale riunioni a luce naturale. Sono spazi modulabili, dotati delle più avanzate attrezzature tecnologiche attualmente disponibili, abilmente mimetizzate lungo tutto il perimetro del soffitto, controllabili con un unico telecomando a cristalli liquidi touchscreen, come ci fa notare il direttore Guido Gellera, che ci accompagna nella visita con la sua proverbiale gentilezza.
Curiosando fra le sale, ne scopriamo una inondata degli allegri colori di una collezione di borse e accessori di una marca molto nota. Accade spesso che l’Enterprise venga scelta come location di eventi legati al mondo della moda. “Abbiamo ospitato di recente la presentazione del profumo Rouge&Noir di Armani”, racconta la giovane congress manager Irene Pasqualini. “Un allestimento molto scenografico: moquette nera, tavoli bianchi ricoperti di organza grigia, sedie rosse, tende rosse. L’effetto era veramente notevole”.
Da circa un anno Irene ha la responsabilità del congressuale all’Enterprise, e il suo entusiasmo per questo lavoro è contagioso. “Avevo vissuto due precedenti esperienze molto positive nei team congress di Marriott e di Atahotels, dove ho conosciuto persone che mi hanno insegnato moltissimo. Ma qui mi hanno dato carta bianca, ho avuto la possibilità di mettere in piedi l’ufficio decidendo tutto dall’inizio, il tipo di approccio da usare con i clienti, le modalità, le tariffe delle sale… Una responsabilità importante, che potrebbe anche intimidire una persona giovane come me. Ma per fortuna qui tutti abbiamo il completo appoggio del direttore, con cui c’è un confronto continuo”.
Un lavoro sicuramente impegnativo, senza orari, ma anche appassionante. Tra le doti necessarie a un congress manager, secondo Irene, è molto importante la flessibilità: “Il compito più difficile è far coincidere le esigenze del cliente con le strutture dell’hotel, anche perché i clienti sono sempre più esigenti, nessuno spende senza sapere prima con molta chiarezza in cambio che cosa avrà. E la concorrenza è forte. Allora, qual è il plus che fa scegliere una location piuttosto che un’altra? Secondo me i servizi e gli strumenti tecnologici contano certamente molto ma non sono tutto, perché comunque negli alberghi di buon livello più o meno si equivalgono. Determinante è la disponibilità personale, l’attenzione nei confronti del cliente, la capacità di guidarlo nel percorso”.
Coadiuvata da un piccolo ma efficiente staff, e grazie alla buona collaborazione con gli altri reparti, incluso l’ufficio marketing che lavora sulla pubblicità a 360 gradi per promuovere la struttura ancora molto giovane, Irene è dunque riuscita a far conoscere e apprezzare il Centro congressi dell’Enterprise al punto da renderlo trainante rispetto alle camere e al ristorante. “Viviamo il Congress centre come uno spazio polifunzionale aperto 24 ore su 24. Gli eventi si succedono senza quasi interruzioni, dal corso di formazione alla sfilata di moda, dal congresso al servizio fotografico. La versatilità degli spazi è illimitata e possiamo organizzare qualsiasi tipo di manifestazione. Per il catering nessun problema: la cucina è ottima e la qualità non cambia sia per grandi banchetti sia per lunch di dieci persone”.
La voce si è diffusa e con il classico passaparola i clienti arrivano sempre più numerosi, attratti dalla professionalità di Irene, dall’avveniristica attrezzatura delle sale, ma anche dal fascino un po’ magico dell’Event Plaza, uno spazio perfetto per mostre, presentazioni e sfilate grazie al raffinato design che ha artisticamente mescolato divani Cassina, lampade Flos, preziose cineserie del primo Novecento e composizioni di fiori ikebana negli alti vasi orientali. “Dopo un tuffo nella sofisticata tecnologia, ben venga il benessere del piacere estetico”, conclude Irene.
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