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Un life style hotel nella capitale

Di Alessia Sironi, 12 Aprile 2002

Un albergo di design, affermato e riconosciuto come il tempio trendy di Trastevere, il RipArte cafè, con la sua cucina creativa, l’attenzione per i dettagli e gli artisti contemporanei che ricoprono le sue pareti con i loro lavori è la nuova tendenza della capitale. Un mix di tecnologia, arte e design, ben amalgamato con quel tocco di familiarità che fanno di un semplice albergo un luogo di tendenza e di ritrovo per personaggi più illustri, ma anche per turisti e romani che vogliono divertirsi e assaporare la città attraverso il gusto tipico di un “life style hotel”. Oltre al bar, dove l’angolo sushi è diventato ormai un must, da due anni a questa parte, tra un drink e l’altro si può accedere direttamente al music club Suite, meta fissa di uomini e donne di spettacolo, ma soprattutto di calciatori e vip del mondo del calcio romano e non solo. “Tutto è incominciato con la ricerca di uno spazio musicale all’interno del bar”, dice la proprietaria del Ripa Hotel, Arianna Roscioli, “poi, a un certo punto, i tavoli e le sedie del RipArte cafè non bastavano più, c’erano sarate in cui non sapevamo dove mettere tutte le persone che “spingevano” per entrare nel bar. Da qui nasce l’idea di un luogo famigliare e accogliente, ma moderno e trendy allo stesso tempo, dove poter continuare a socializzare e ballare, anche dopo l’orario di chiusura del bar e del ristorante”. Così, dopo una cena e un drink, con il bicchiere ancora in mano ci si può accostare a questo club, il cui nome, inventato dalla ormai famosa Ursula Seelenbacher, che si occupa delle relazioni esterne ma soprattutto della ricerca dei elementi particolari che rendono l’ambiente esclusivo, richiama la vera e propria “Suite” dell’albergo. Il logo Suite è magistralmente teatralizzato con giganti lettere posizionate sulle cinque enormi finestre del club che creano, con giochi di luci e ombre, profondità e trasparenze, un ambiente futuristico. “Siamo da sempre attente ai dettagli, al prodotto”, conferma la neo product manager Luisa Berio Panatta, “non seguiamo l’iter standard delle altre catene alberghiere, ma ricerchiamo le nostre particolarità nelle figure professionali e soprattutto nelle loro esperienze precedenti, nel loro background, perché è proprio dalle nostre consapevolezze e saggezze che sono scaturite le idee di successo che intendiamo presto realizzare”. Insomma due alberghi di design già affermati e in continua evoluzione e restyling e uno che aprirà nel mese di maggio: Es hotel, un albergo che pone al centro di tutto l’essere, la persona e il suo io, un albergo di lusso all’interno del centro storico di una grande metropoli come Roma. Ma ciò che deve richiamare l’attenzione è il fatto che l’entourage è interamente al femminile: “lavoriamo insieme con gioia ed entusiasmo”, dice Roscioli, “il nostro spirito di camerata ci spinge a fare sempre meglio senza entrare in competizione l’una con l’altra, perché ognuno di noi ha dei ruoli ben definiti, non siamo rivali, ma complici”, ed è proprio questa senzazione di familiariatà e complicità che si respira appena entrati in albergo. Altra idea che fa di questo luogo la meta di artisti da tutto il mondo è proprio il fatto che l’arredamento moderno e innovativo del ristorante si presta molto bene a fare da cornice proprio ai migliori maestri di arte contemporanea: ogni mese infatti un nuovo protagonista riempie con i suoi capolavori le immense pareti del ristorante, “che con il caldo della primavera-estate vedrà l’aggiunta di 60 posti esterni che renderanno il locale ancora più luminoso e trasparente”, conferma Cinzia Panella, director of sales, “in quanto la maggior parte dei nostri ospiti sono esterni all’albergo”. Aspettiamo ora di vedere il nuovo hotel, inserito in un programma di recupero ambientale del quartiere Esquilino, un progetto innovativo e sicuramente l’unico di nuova costruzione all’interno del centro storico di Roma, insomma, un piano di lavoro da non perdere d’occhio.

Protagonisti

Valeria Santucci è la trentaduenne barman che da cinque mesi fa parte dell’entourage tinto di rosa del RipArte cafè. “Ho imparato questo mestiere da sola, osservando il lavoro di professionisti che da sempre ho avuto al mio fianco”, racconta a Job in Tourism. E’ arrivata al Ripa hotel grazie all’amico dj Pierandrea the professor, dopo aver lavorato nei locali e nelle discoteche più alla moda della capitale: “mi piace vivere la notte romana, il mio compito è quello di fare divertire la gente che, un po’ grazie anche ai cocktail che preparo, è più disinibita e allegra. Durante la notte tutti i problemi sembrano sparire e le cose che contano sono altre”. Tra l’apertura della discoteca e la chiusura del ristorante quindi tutti si riversano nel bar e assaggiano i suoi cocktail. Ma qual è la bevanda alcolica che va per la maggiore nella capitale? “Il Mojito”, dice Santucci che nel frattempo prepara il cocktail per l’assaggio.

LA RICETTA DEL MOJITO:

2/10 lime 4/10 rum chiaro 4/10 soda water 2 cucchiai di zucchero di canna foglie di menta Si prepara nel tumbler aggiungendo prima lo zucchero, poi il rametto di menta e il lime, pestando il tutto dopo aver aggiunto il ghiaccio e gli altri ingredienti.

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