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Un gruppo sempre più leading

Di Antonio Caneva, 1 Agosto 2003

Ho incontrato Paul M. McManus, presidente e direttore generale di The leading hotels of the world, all’hotel Principe di Savoia di Milano, proprio il giorno in cui l’albergo passava di mano dalla Starwood alla Dorchester group hotels di Londra e contestualmente diventava un albergo The leading hotels of the world.
Paul M. McManus si attaglia al ruolo che ricopre: persona elegante, brillante, buon conversatore, fornisce risposte dirette, senza nascondersi dietro mezze verità. Le cose di cui parlare sono tante; mai questa società ha vissuto un momento così vivace e ricco di nuove proposte. Alcune? La creazione a fianco dei tradizionali Leading hotels degli Small leading hotels cui, tra breve, si aggiungeranno i Leading resorts and spas; la Leading hotels school; Leading hotels trust; la possibilità concessa agli affiliati di entrare nel capitale della Leading hotels e poi iniziative di marketing, finanziarie, di controllo di qualità. Ve n’è più che a sufficienza per una struttura che per 75 anni (fondata nel 1928, con 38 alberghi aderenti) ha vissuto una storia di crescita conservativa fino al boom attuale, in cui gli alberghi associati sono circa 450. Il numero di prenotazioni di The leading hotels of the world nell’ultimo anno è stato di 1.220.688 a livello globale. Di queste, circa il 60% proviene dal mercato americano, il 25% europeo e il 15% asiatico e sudamericano. I clienti italiani privati di Leading sono circa 12 mila.

Domanda. Negli ultimi anni il numero di alberghi Leading è cresciuto in maniera significativa; quale ritiene sia il numero ottimale di alberghi affiliati?
Risposta. Senza peccare di presunzione, posso dire che gli alberghi che ci hanno chiesto di far parte dei Leading sono oltre 2 mila, noi non vogliamo però aumentare a dismisura il loro numero, stiamo piuttosto valutando una presenza geografica che copra alcune aree in cui siamo assenti o poco rappresentati.
D. La vostra visibilità è sicuramente elevata, perché allora aprire agli albergatori partner la possibilità di entrare nel capitale della Leading?
R. Quando The leading hotels of the world, che inizialmente si chiamava The luxury hotels of Europe and Egypt, è stata creata, 75 anni orsono, era rappresentativa di un certo modo di fare hôtellerie; ora i tempi sono cambiati, la quasi totalità dei sottoscrittori iniziali sono purtroppo scomparsi e quindi le quote della società si sono trasferire e spesso la partecipazione viene vissuta meramente come investimento. L’attuale offerta di quote ai soci partner intende rivitalizzare l’apporto diretto degli albergatori affiliati rendendoli partecipi della gestione dell’attività: la proposta è stata recepita e immediatamente una trentina di albergatori l’ha sottoscritta.
D. Questa esperienza è stata quindi positiva?
R. Talmente positiva che ci ha indotti a svilupapre un nuovo progetto: un trust, finanziato inizialmente con 150 milioni di euro per salire a 300/400 milioni, per l’acquisizione di strutture di lusso che, per vari motivi (vetustà, passaggio di proprietà generazionale, diversi interessi dei proprietari) potrebbero correre il rischio di perdere quelle caratteristiche di unicità tipica degli alberghi storici della fascia lusso. Gli alberghi, dopo l’acquisizione, verranno dati in gestione ad albergatori associati alla Leading, così da garantire la continuità a elevati standard. Il fondo, di tipo open end, prevede quest’anno già l’acquisizione di un certo numero di strutture (un contratto è già stato finalizzato a Londra) per arrivare, nel primo biennio, a una ventina.
D. Dove pensate di operare maggiormente, con il fondo?
R. Pensiamo soprattutto all’Italia e alla Svizzera. Ad esempio, se questo strumento fosse stato già operativo al momento della cessione, avremmo potuto interessarci alla Ciga.
D. Mi incuriosisce il tipo di formazione che potete proporre con la Leading school.
R. Lì, pernsiamo all’e-learning, attualmente siamo associati alla scuola alberghiera olandese dell’Aia. Ii corsi partiranno da settembre con la partecipazione di 30 studenti per sezione e avranno una durata di sei settimane. Le scuole partner potranno, secondo le tematiche, essere diverse caso per caso. I corsi tratteranno argomenti specifici e saranno aperti anche a studenti non operanti in case Leading.
D. Bisogna riconoscerle un grande dinamismo: non cozza però con questo momento di difficoltà dell’industria del turismo mondiale?
R. È proprio in questo momento che bisogna essere più propositivi e avere la capacità di adeguare i propri comportamenti alle circostanze; ad esempio, nel marketing siamo passati dal lungo al breve termine, con maggiore attenzione al momento e con proposte da utilizzare immediatamente, in particolare siamo molto attenti ai travel package e a cogliere tutte le opportunità che si presentano nei viaggi lusso, cercando di creare valore aggiunto per la clientela.

Ci si accomiata con una calorosa stretta di mano e mi avvio all’uscita passando davanti al grande orologio a piantana della hall, una delle poche cose rimaste della gestione storica del Principe di Savoia che, con l’attuale nuova proprietà del Dorchester, si apre a un periodo brillante.

Paul M. McManus, presidente e direttore generale di The leading hotels of the world ltd dal 1998, è una delle personalità più rappresentative al mondo nel settore del lusso. Entrato in The leading hotel of the world nel 1992 come direttore marketing, nel 1993 già copriva la posizione di vicedirettore generale, pur portando avanti anche il precedente incarico. Prima di The leading hotels of the world, ltd., Mr. McManus era presidente di Reservation systems, inc., una compagnia con 150 alberghi clienti. Durante la sua carriera alberghiera, McManus si è occupato delle vendite e del marketing in Regent international hotels, Rockresorts e Princess hotels international, dopo aver coperto varie posizioni al St. Regis e al Waldorf-Astoria di New-York City. Nel novembre 2002 gli è stata conferita la laurea ad honorem da parte del College of hospitality and tourism management dell’Università del Niagara, dove Mc Manus è stato alunno. McManus si è spesso fatto portavoce e paladino delle problematiche riguardanti l’industria alberghiera. È anche membro del consiglio di amministrazione della Preston Robert Tisch center for hospitality, tourism and travel administration all’Università di New York e dell’ Institute of travel, hotel and restaurant all’Università di Niagara.

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