Sarà stato l’effetto Esposizione universale, saranno state le sfortune di alcune destinazioni mediterranee nostre competitor, fatto sta che l’anno appena trascorso si è chiuso con cifre finalmente ottime per l’industria dell’ospitalità italiana: stando a Federalberghi le presenze negli alberghi della penisola sono infatti cresciute del 3,6% rispetto al 2014, frutto dell’aumento sia dei pernottamenti internazionali (+4,1%), sia di quelli italiani (+3,2%). Era tempo che il nostro comparto ricettivo non registrava numeri tanto positivi. E infatti il presidente dell’associazione degli albergatori legata a Confcommercio, Bernabò Bocca si è affrettato a commentare: «Per recuperare il terreno perduto negli anni precedenti ci vorrà almeno un lustro di risultati col segno più». Il difficile, però, viene proprio ora: proseguire lungo la strada appena intrapresa significa vincere una lunga serie di sfide. A partire dalla gestione dello scenario post-Expo: una situazione sempre difficile per le destinazioni che hanno appena ospitato eventi di grande portata. E poi c’è l’effetto terrorismo, che al momento sembra colpire soprattutto Roma, città in cui non si avvertono finora i benefici del Giubileo di papa Francesco. E ancora: le questioni «sharing economy» e «parity rate», che rimangono in cima alle preoccupazioni degli albergatori. A tal proposito, la norma che avrebbe dovuto regolare le relazioni in materia di tariffe tra hotel e agenzie online giace ancora in Parlamento. È intrappolata nella legge sulla concorrenza, che avrebbe dovuto vedere la luce a fine anno e che invece pare non sarà approvata in tempi brevi. Insomma le basi sono senz’altro buone, ma ci sarà da lavorare per confermare i risultati del 2015. Staremo a vedere…
Un fantastico 2015: ora la sfida è proseguire sulla stessa strada
Di Job in Tourism, 28 Gennaio 2016
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