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Un bel modo di fare turismo

Di Antonio Caneva, 25 Luglio 2003

Improvvisamente mi è venuta voglia di sentir scricchiolare la sabbia sotto i piedi, di entrare nell’acqua digradante e tiepida e così, quando un amico mi ha invitato in Toscana, a San Vincenzo, ho accolto con entusiasmo l’opportunità di passare un week-end al mare. Il Garden Club è un bel complesso, a fianco di una pineta che lambisce la spiaggia, la cui sabbia chiara e fine mi ricorda un po’ quella della mia infanzia a Venezia. Gli ombrelloni ben allineati, le sdraio affiancate, il bagnino a vigilare: il tutto riflette l’attenzione e la cura che si respira anche nel resto del complesso.
Due bracciate al largo ed ecco la voglia di sgranchirsi le gambe con una passeggiata lungo la spiaggia che corre per chilometri in direzione di Piombino. Si esce dallo spazio riservato al complesso e ci si attende, arrivando alla spiaggia libera, di trovare i consueti disordine e sporcizia tipici delle nostre spiagge non in concessione. La meraviglia invece nel vedere gruppi di persone sdraiate tranquillamente in un ambiente dove non ci sono lattine vuote, cartacce o sacchetti che originariamente contenevano pic-nic. Lo stupore comunque cresce quando, a distanza regolare, si trovano cartelli che, discretamente, indicano che nella pineta ci sono i servizi igienici e docce, liberi. Non credendo ai miei occhi sono entrato nel verde e lì ci sono anche le indicazioni, in grande, che l’acqua è potabile. E poi, più avanti, si trovano spazi organizzati dove sedersi per consumare la colazione e anche dove lavare le stoviglie.
E allora si riflette sulle tante spiagge pubbliche dove vige (interessatamente?) il degrado e il cattivo gusto; posti dove il turismo viene vissuto puramente come attività speculativa, quale non fosse legato in maniera indissolubile alla qualità di vita dei cittadini della zona, e viene veramente voglia di arrabbiarsi per tanta incuria e disattenzione. Le amministrazioni pubbliche spesso si giustificano sostenendo di non avere budget adeguati per controllare tutti gli spazi mentre nel contempo però sviluppano costose campagne promozionali per aumentare il turismo nella zona: ma senza la necessaria attenzione:quale turismo?
Il paradiso di cui parlavo qui sopra si chiama Rimigliano, di San Vincenzo.

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