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Un angolo da fuoriclasse

Di Alessia Sironi, 2 Agosto 2002

Il Romantik hotel La Perla di Corvara, in Alta Badia, di proprietà della famiglia Costa, ha da poco inaugurato una nuova ala del tempio del Sassicaia e la cave hi-tech Champagne Paillard. E proprio in questa occasione è nato l’ordine dei “Cavalieri del Sassicaia”. Ma vediamo da vicino le origini di questo grande vino: il Sassicaia è il precursore di tanti nobili nettari che non si sono affermati immediatamente, è infatti importante ricordare che fu proprio questo vino a far conoscere il vigneto Italia nel mondo, grazie anche all’alto contenuto sassoso del terreno del podere, che porta alla superficie nuove pietre, ed è proprio da qui che il vino prende questo nome esoterico. Ora la cantina del Romantik hotel La Perla ospita una collezione di 27 mila pezzi (3 mila sono le bottiglie del vino toscano), con un angolo molto particolare, chiamato appunto “Il tempio del Sassicaia”, nome che conferisce al luogo una connotazione quasi religiosa. “Fu mio padre a scoprire per primo il Sassicaia”, racconta Michil Costa durante la conferenza stampa, alla presenza degli aspiranti Cavalieri e di personalità come il Marchese Incisa della Rocchetta, Monsieur Bruno Paillard, Giuseppe Meregalli e il direttore del Tg5 Enrico Mentana, “e il suo fu un amore al primo assaggio”. Iniziò la collezione molti anni orsono, “quando personaggi famosi affermavano che la zona di Bolgheri non avrebbe dato risultati soddisfacenti da un punto di vista qualitativo”, continua Michil Costa, aggiungendo anche un aneddoto, “ricordo ancora un cliente che ogni giorno a cena ordinava due bottiglie, una di Tignanello e una di Sassicaia; il Tignanello da bere e il Sassicaia da gustare, il primo lo svuotava, mentre il secondo lo centellinava”. Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti: vennero organizzate delle degustazioni fino all’incontro con Niccolò Incisa della Rocchetta. “rimasi affascinato dal suo modo di fare”, tiene a precisare Michil, “insieme abbiamo organizzato una degustazione presso l’Hotel La Perla e sono rimasto letteralmente estasiato dall’annata ’85”. Da questa intuizione è nata la prima cantina dedicata ai grandi vini italiani, ma solo lo scorso anno, con la ristrutturazione dell’albergo “abbiamo creato il tempio del Sassicaia, al quale si accede scavalcando una botte e aggrappandosi a una pertica, perché l’accesso al paradiso bisogna guadagnarselo”, scherza ancora Michil con i suoi numerosi ospiti. La religiosità del nome “tempio” diventa reale quando si arriva in questo cantina-labirinto, dove inginocchiandosi, quasi come fosse un miraggio, si apre un tabernacolo, uno scrigno che custodisce la bottiglia numero uno del Sassicaia, un rarissimo Sassicaia del 1968, prima annata di produzione della maison toscana. La carta dei vini de La Perla è considerata straordinaria da numerosi esperti, così come anche la ristorazione, di altissimo livello, curata dallo chef svedese Markus Wolfsgruber, dove si possono gustare i migliori piatti di stagione, grazie ad una selezione di prodotti tipici. Durante l’incontro sono stati insigniti del titolo di Cavaliere del Sassicaia tutti quei gentiluomini e gentildonne che davanti ai giudici hanno risposto ai quesiti posti: per diventare Cavalieri del Sassicaia bisogna infatti aver passato l’esame pratico-teorico e aver pagato 180 euro di enty-fee, più 50 euro annuali; un cavaliere inoltre può visitare la cantina del marchese, può acquistare due bottiglie di Sassicaia l’anno e avere accesso alle speciali bottiglie del La Perla, nonché al “famigerato” tempio. Ironizzando sugli obblighi di un cavaliere inoltre, Michil Costa conclude scherzando: “un cavaliere non deve pronunciare mai invano il nome del Sassicaia”.

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