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Un 4 stelle a misura di cinese

Il Savoia di Rimini traccia il bilancio del primo anno da struttura Chinese Friendly Italy

Il Savoia di Rimini traccia il bilancio del primo anno da struttura Chinese Friendly Italy

Di Marco Beaqua, 9 Ottobre 2014

È di 2 milioni di arrivi all’anno il potenziale realistico dell’incoming cinese in Italia. Lo sostiene il docente di marketing turistico Giancarlo Dall’Ara, noto a molti per essere uno dei principali fautori del concetto di albergo diffuso e oggi anche direttore di Chinese Friendly Italy: una sorta di certificazione di qualità per le strutture ricettive e i luoghi d’interesse italiani dotati di servizi dedicati ai viaggiatori dell’ex Celeste impero; un progetto recente, pensato da un team di ricercatori accademici, interpreti, traduttori e consulenti di marketing, specializzati nel mercato turistico del Paese di Mezzo.
L’iniziativa sta riscuotendo numerosi proseliti soprattutto a Rimini, da sempre destinazione pionieristica nello sperimentare le iniziative più innovative nel comparto dei viaggi. In fondo, l’idea è quella di avvicinare il principale bacino di domanda outbound del mondo: un mercato capace di generare una spesa complessiva superiore ai 100 miliardi di dollari Usa (dati: Organizzazione mondiale del turismo). «La città romagnola», ha infatti dichiarato recentemente lo stesso Dall’Ara ad agichina24.it, «è una delle pochissime località italiane a essersi dotata di un sito web concepito in cinese fin dalle fondamenta e non, dunque, di una semplice traduzione della versione italiana».
Ma non solo: c’è anche l’account su Sina Weibo (il Twitter cinese), la cartina completamente in mandarino, il progetto degli uffici di informazione turistica chinese-friendly, nonché la presenza di uno spazio online, dedicato agli alberghi riminesi dotati di standard adeguati alle esigenze dei turisti del Paese di Mezzo. E una delle prime strutture ad aderire al progetto Chinese Friendly Italy è stata, in particolare, il Savoia Hotel Rimini, che oggi sta finalmente raccogliendo i risultati dell’impegno investito su questo fronte.
A distanza di oltre un anno, molte sono infatti le attività che il 4 stelle romagnolo ha messo in atto per costruire forme di accoglienza specificamente dedicate agli ospiti del grande paese orientale. Grazie anche a una intensa attività di formazione del personale, realizzata attraverso gli stessi programmi Chinese Friendly Italy, il Savoia sta così cominciando a posizionarsi adeguatamente sul mercato turistico dell’ex Celeste impero. «La promozione in tale direzione», spiega il general manager dell’hotel, Piero Marini, «non si limita semplicemente a proporre la struttura. Noi vogliamo realmente capire cosa vogliono e cosa cercano i nostri potenziali ospiti cinesi. Per questo ci stiamo allineando con tutti i loro desideri: la segnaletica, il menù, un servizio con attenzioni particolari e molto altro ancora».
Ma cosa è cambiato esattamente, all’interno della struttura? L’albergo è innanzitutto disseminato di loghi chinese-friendly. Alla reception, poi, un desk è riservato agli ospiti del Paese di Mezzo, con tanto di personale madrelingua ad accoglierli. I turisti cinesi vengono così ricevuti alla loro maniera: a partire dal biglietto da visita, porto con entrambe le mani e con l’immancabile inchino, fino all’accompagnamento in camera, dove i clienti orientali in arrivo trovano sempre frutta fresca e tè verde ad attenderli in stanza.
E ancora: nessuno al Savoia Hotel si sognerà mai di assegnare agli ospiti del Paese di Mezzo la camera 414; un numero che in Cina, secondo un’antica superstizione, significa qualcosa come «devi morire». Insieme alle pietanze tradizionali, a colazione viene inoltre sempre proposto il tipico breakfast cinese. «Ma la cosa principale che abbiamo capito», riprende Marini, «è che il viaggiatore dell’ex Celeste impero è sempre più attento a un turismo autentico, rivolto all’arte, alla cultura e a tutte le risorse del territorio. Ed è proprio questo che a noi interessa promuovere, insieme naturalmente alla nostra struttura. E lo facciamo grazie anche alle numerose attività intraprese in questo senso dal comune di Rimini, dall’Apt locale e dal portale Rimini reservation».
Le iniziative pro-Cina della struttura romagnola, però, non si fermano certo qui: lo scorso marzo, per esempio, il Savoia ha ospitato un workshop tra gli alberghi della rete Chinese Friendly Italy e alcuni tour operator attivi sul mercato del Paese di mezzo. Nei mesi di luglio e agosto l’hotel ha inoltre accolto Susan Sun, scrittrice, blogger e giornalista, autrice della guida Enjoy Italy, scritta in cinese per i cinesi, nonché Shen Wei, travel blogger fra i più seguiti dell’ex Celeste impero. A ottobre, quindi, in contemporanea con il lancio del sito in cinese dell’albergo, la struttura riminese è stata la sede di un altro incontro tra i rappresentanti di Chinese Friendly Italy e un gruppo di investitori dell’ex Celeste impero. Un nuovo appuntamento è poi previsto per il prossimo novembre, stavolta direttamente a Shanghai, dove lo staff del Savoia sarà presente sia per promuovere la propria offerta, sia per scoprire nuove tendenze e idee sul mondo dell’ospitalità.
«Da quando ci siamo adeguati agli standard chinese friendly, abbiamo registrato un sensibile incremento di prenotazioni da parte della clientela cinese sia leisure sia business, anche se è ancora presto per quantificare l’entità di tale crescita», conclude quindi Marini. «Tuttavia, se una volta le prenotazioni degli ospiti provenienti dal Paese di Mezzo arrivavano solamente tramite le grandi agenzie online, da qualche tempo registriamo anche richieste da individuali e gruppi business, che si rivolgono direttamente a noi. E questo è già un segnale piuttosto significativo».

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