Anche il 2002 si avvia alla fine; come il venditore di almanacchi di Leopardi vorremmo che l’anno nuovo fosse bello, prospero e felice ma, se ci fermiamo a considerare quello che sta finendo e le nubi, scure, che si profilano all’orizzonte, non ne saremmo tanto certi.
Il 2002 ha portato con se il peso dell’attentato dell’11 settembre, ma non solo quello; la crisi economica che si preannunciava si è fatta sentire con insistenza, gli attentati minacciati si sono realizzati, mietendo vittime ed encertezza. Ttradizionali mete turistiche hanno visto ridurre drasticamente l’afflusso di visitatori; ad esempio Londra ha subito dal 2000 al 2002 un calo di occupazione del 21%, mentre altre aree turistiche, quali Israele e Bali.sono state pressochè completamente cancellate dagli itinerari.
Il panorama però non è omogeneo, esiste qualche rara isola felice in cui l’attività non solo non è diminuita ma anzi è cresciuta e poi, soprattutto, esiste, da parte di alcuni operatori, una grande volontà di superare le difficoltà con impegno e determinazione. Mi ha colpito ad esempio l’attivismo dell’Ente del turismo ungherese, che, in questi momenti di stanca, ha sviluppato una serie di iniziative per promuovere la destinazione utilizzando tutti gli strumenti di comunicazione disponibili; in pochi giorni ha presentato il nuovo sito internet, ha organizzato una serie di incontri con i giornalisti, ha fatto pubblicità sui giornali, in TV, a Milano ha utilizzato la cartellonistica; ha fatto quello che si dovrebbe fare in momenti di crisi ma che, non tutti hanno il coraggio di azzardare.
L’anno prossimo quindi si presenta in chiaroscuro; noi di Job in Tourism, nel nostro sesto anno di attività, abbiamo comunque la volontà di continuare a sviluppare il progetto iniziale che, nelle intenzioni, ci vuole interlocutori attenti alle necessità del sistema turismo. Un pò alla volta, comunque con sempre maggiore celerita, stiamo realizzando quel sistema di servizi che abbiamo iipotizzato e che pongono, al centro della nostra attenzione, l’operatore, sia esso imprenditore o dipendente; il convegno sulla certificazione e sicurezza nelle strutture ricettive, che abbiamo organizzato per il 23 gennaio prossimo, rientra in questa logica.
A 2003 full of uncertainties
2002, too, is drawing to its close. Like Leopardi’s almanacs seller, we would like the new year to be good, prosperous and happy, but if we pause to consider the one that is now ending and the dark clouds looming on the horizon, we are not so sure about it.
2002 has brought with it the burden of the 11th September attack, but not only that – the announced economic crisis has been heavily impinging; the threatened terror attacks have been implemented, exacting their toll and creating uncertainty. Traditional tourist destinations have witnessed a drastic reduction in the number of visitors; London, for example, suffered a 21% decline in employment from 2000 to 2002, whereas other tourist areas such as Israel and Bali have been virtually wiped out from tourist itineraries.
The picture, however, is not a uniform one. There are a few isolated happy islands where not only has business not been damaged, but it has grown, and – above all – there is great determination on the part of some operators to overcome every hurdle through commitment and tenacity. I have been impressed, for example, by the initiative of the Hungarian Tourist Board, which in these times of slack has developed a number of actions to promote Hungary as a tourist destination by using all available means of communication. Within a period of a few days, it presented its new website, organised a series of meetings with the press, advertised on TV and newspapers, and made use of posters in Milan. They have done precisely what should be done in a time of crisis, and many do not have the courage to attempt.
Next year, therefore, is going to be a year in light and shade. In its sixth year of operation, Job in Tourism is firm in its will to continue and develop its initial plan, based on the intent to act as a vigilant interlocutor, sensitive to the needs of the tourist system. Step by step, and with increasing speed, we are building the service system we have envisaged, centred on human resources – whether employers or employees. The meeting on the certification and safety of receptive facilities we are organising for the 23rd of January forms part of this approach.
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