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Tutte le potenzialità dell’Email Marketing per il turismo

Stefano Branduardi, marketing director di MailUp, illustra gli elementi chiave di una strategia efficace e i risultati dell’Osservatorio Statistico dedicato

Stefano Branduardi, marketing director di MailUp, illustra gli elementi chiave di una strategia efficace e i

Di Mariangela Traficante, 6 Giugno 2019

Il marketing conversazionale è il futuro, insieme agli sviluppi nelle messaging app, da tenere “sotto stretta osservazione” perché contengono davvero molte potenzialità, e uno dei settori più promettenti è proprio quello del turismo. Sono questi alcuni degli elementi chiave sottolineati da MailUp, la società che ci ha accompagnato anche sul giornale in un “viaggio”, quel customer journey e tutte le sue strategie e gli strumenti indispensabili ad aziende e professionisti nel nostro settore.

Per esempio l’email marketing: per scoprirne tendenze e novità MailUp ha realizzato un Osservatorio Statistico dedicato. Cosa è emerso? Ne parliamo con Stefano Branduardi, marketing director di MailUp.

Domanda: Email Marketing: qual è la situazione attuale in Italia, che tipo di evoluzione c’è stata negli ultimi anni, in generale e nello specifico del comparto turistico?
Risposta:Il nostro ultimo Osservatorio Statistico ha analizzato oltre 13 miliardi di email inviate lungo tutto il 2018, e ha messo in luce un andamento espansivo delle principali metriche rispetto all’anno precedente: +12,7% delle aperture totali e +7,8% del tasso di clic. Un incremento consistente. L’Email Marketing in Italia è maturo e in continua espansione. Per quanto riguarda il settore turismo e hotel, nel segmento degli invii promozionali B2C, i risultati sono nella media: 20% di aperture e 16% di clic unici”.

D. Quali sono i principali trend da tenere d’occhio quest’anno?
R. “Uno in particolare, a nostro modo di vedere: il marketing conversazionale, che si basa sull’utilizzo di quei canali su cui oggi avviene (realmente) la conversazione tra le persone. Su tutti, le app di messaggistica istantanea come WhatsApp o Facebook Messenger. Il marketing conversazionale è il futuro, se pensiamo che gli utenti di messaging app nel mondo sono passati da 1,58 miliardi nel 2016 a 2,01 nel 2018, fino alla proiezione per il 2021 di 2,48 miliardi di persone.
Insomma, le messaging app rappresentano il canale digitale più gravido di potenzialità, e il turismo è tra i settori che meglio possono trarne vantaggio, per recapitare contenuto, accompagnare gli ospiti verso il giorno della partenza, promuovere le offerte, fornire assistenza e molto altro. Per questo abbiamo lanciato un nuovo canale sulla piattaforma MailUp: si chiama Messaging Apps e consente di creare, inviare e tracciare campagne per Facebook Messenger e Telegram”.

D: Nello specifico del settore turismo e ospitalità, quali sono le tipologie di aziende e realtà più attive eD efficaci a vostro avviso e quali invece hanno ancora bisogno di “formazione”?
R: Il settore turistico è molto ricettivo verso l’innovazione digitale, anche perché il suo è un campo che si presta benissimo al racconto, alla narrazione: in poche parole le realtà del settore viaggi hanno tra le mani un grande potenziale per poter coinvolgere e risultare interessanti, rilevantI, di utilità per i destinatari. Il segreto è accompagnare la tecnologia alla formazione: a questo fine è nata MailUp Academy, un hub dove le aziende possono trovare tutte le risorse per migliorare le proprie strategie, grazie a ebook, webinar, video-corsi e tanti altri approfondimenti”.

D: Email marketing, newsletter, DEM: quali consigli pratici dareste ad aziende e professionisti (nel settore ospitalità e turismo) per cominciare al meglio a usarli?
R: “Per portare le strategie a un livello avanzato le parole chiave sono profilazione, segmentazione e automation: le aziende devono fare di tutto per innescare un rapporto uno a uno con ogni singolo contatto, assecondando quelle che sono le preferenze, gli interessi, il comportamento e lo storico di ciascuno. Solo così è possibile innalzare il livello di coinvolgimento e, di conseguenza, il ritorno sull’investimento”.

D: E quali invece le cose da tenere assolutamente in considerazione per chi già li utilizza ma vuole fare “un salto di qualità”?
R: “La deliverability è senz’altro un aspetto differenziante. Significa intervenire su quegli aspetti tecnici che determinano il recapito delle email. Sembra banale, ma non lo è: da un miglioramento del tasso di recapito (anche solo di qualche punto percentuale) passa il miglioramento delle conversioni. Si tratta di un insieme di attività che prevede configurazioni avanzate, autenticazioni, accreditamenti e consulenze su misura, con l’obiettivo di ritagliare la deliverability su misura di ciascuna azienda”.

D: Quali sono i principali parametri da tenere in considerazione per capire se una strategia di email marketing sta avendo successo oppure no? Sono cambiati nel corso del tempo?
R: “I parametri non sono cambiati nel tempo. A cambiare dev’essere la prospettiva con cui vengono guardati: più che di singole metriche (aperture, clic, clic unici ecc.) è meglio parlare di engagement, che considera le metriche come un funnel in cui ogni livello dipende dal precedente e condiziona il successivo. Così come l’andamento dei clic dipende dalle aperture, allo stesso modo queste ultime necessitano di buone performance nel recapito. È la prospettiva con cui abbiamo realizzato l’Osservatorio di cui parlavamo all’inizio. Il nostro consiglio alle aziende è di scaricarlo per farsi l’idea più completa sull’attuale panorama dell’Email Marketing e avere un benchmark di riferimento con cui confrontare i propri risultati”.

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